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Così i tuoi like su Facebook rivelano chi sei

facebook like

Avreste mai pensato che i like su Facebook possono dire molto rispetto alla vostra personalità, le vostre abitudini e i vostri gusti?

Siete molto attenti alla privacy e non sognereste mai di condividere su Facebook e simili le vostre informazioni private o dettagli sul vostro stato di salute, le vostre credenze religiose, le opinioni politiche e le relazioni intime? Anche se non ve ne accorgete, lo fate ogni giorno: il mantra secondo cui la Rete sa tutto di noi, infatti, è tutt’altro che falso e nella maggior parte dei casi siamo noi stessi a regalare ai giganti del 2.0 quei big data che utilizzano per annunci e pubblicità targettizzate, contenuti personalizzati e così via.

Come lo facciamo? Nei modi più diversi: e se la recente normativa sui cookie ci ha messo in guardia dalle bricioline che seminiamo in Rete a uso e consumo di chi ha tutto l’interesse a scoprire chi siamo, cosa facciamo, quali sono le nostre abitudini di consumo, forse ci è più difficile renderci conto di come anche i nostri like su Facebook dicono molto di noi, delle nostre caratteristiche come consumatori e non solo e dei nostri gusti.

A dimostrarlo? È uno studio condotto dall’Università di Cambridge e della Microsoft Research che ha indagato la correlazione tra i like su Facebook (in questo caso soprattutto alle pagine, ndr) e alcuni elementi come l’appartenenza a un determinato gruppo etnico o sociale, l’orientamento religioso, politico o sessuale e persino il consumo di sigarette o alcol, il senso di soddisfazione generale e alcuni tratti della personalità come la timidezza o l’emotività.

Dimmi che like metti e ti dirò chi sei

In altre parole? È come se i ricercatori si fossero chiesti quante probabilità ci fossero di indovinare a partire dalle preferenze espresse sui social la vera identità dell’utente. I risultati sono interessanti sotto diversi punti di vista. La correlazione con i like su Facebook, innanzitutto, è risultata più forte per quanto riguarda l’appartenenza al ceppo sociale (95%), il sesso (93%), l’omosessualità (anche se in maniera più forte per gli uomini, con un tasso dell’88% contro il 75% delle donne), le opinioni politiche (85%) e quelle religiose (82%), lo stato civile (67%). Tradotto, significherebbe che dalle pagine seguite è oltremodo semplice distinguere un uomo da una donna, un democratico da un repubblicano, un cristiano da un musulmano, un single da una persona sposata e così via.

like su facebok cosa dicono di te 1

Una correlazione altrettanto forte, come si accennava, è stata trovata tra le preferenze espresse su Facebook e alcuni aspetti caratteriali degli utenti: dai like si possono indovinare, cioè, l’intelligenza di una persona (nel 78% dei casi), l’estroversione (75%), la stabilità emotiva (68%), la simpatia (62%), l’apertura mentale (55%), eccetera.

like su facebook cosa dicono di te

Qualche esempio? I ricercatori dell’Università di Cambridge e della Microsoft Research hanno indicato per ciascuna “categoria” (corrispondente a una specifica caratteristica o inclinazione personale, ndr) alcune delle pagine che hanno ricevuto più like su Facebook da parte dei 58mila volontari del campione (i risultati sono riferiti al 2013, ndr). Chi ha un quoziente intellettivo più alto, così, ama Morgan Freemans e le curly fries (sì, proprio il ricciolo di patatine fritte); mentre chi ha un basso QI preferisce Bret Michaels, il frontman dei Poison. Chi è mediamente soddisfatto della sua vita ha messo like alla pagina di Sarah Palin; gli insoddisfatti hanno fatto invece di Stewie Griffin, il protagonista dall’omonima serie, il loro paladino. Gli utenti che hanno più amici sono più propensi a mettere like a pagine divertenti come “The Dollar You Are Holding Could’ve Been In A Stripper’s Butt Crack”, mentre chi di amici ne ha pochi si consola con l’ironia e i meme di pagine come “Walking With Your Friend & Randomly Pushing Them Into Someone/Something”. O, ancora, mentre tra gli interessi di chi è in coppia c’è costruire uno scrapbook (cioè un album di foto personalizzato), i single si consolano con le imprese sportive e non solo di Maria Sharapova. Diversi gli interessi anche di genitori separati e coppie felici con figli: i primi interagiscono con pagine in cui si ironizza sulle straordinarie capacità di adattamento e management che comporta un divorzio o una separazione quando ci sono dei figli, gli altri amano Gene Wilder, l’iconico Willy Wonka della prima Fabbrica del Cioccolato.

A cosa servono (agli altri!) i nostri like su Facebook

Sono proprio risultati come questi che spiegano perché anche i semplici like su Facebook possono essere assolutamente strategici per i brand e le aziende che vogliono raggiungere il target migliore per i loro prodotti o servizi. Rivolgersi a un consumatore che ha espresso la propria preferenza per una campionessa sportiva è molto diverso dal farlo a uno a cui piacciono le opere teatrali o le rivisitazioni dei testi di Nietzsche. Ben oltre gli importanti risvolti per il marketing e i conseguenti allarmismi rispetto alla presunta violazione della privacy e della riservatezza dei dati personali, però, la correlazione tra i like su Facebook e caratteristiche personali potrebbe avere un’applicazione importante anche in psicologia. Come scrivono i ricercatori, infatti, alcuni importanti tratti psicologici della persona possono essere dedotti dal suo comportamento digitale e quindi anche dalle preferenze espresse su Facebook e questa deduzione può essere tanto valida quanto quelle che derivano da altri tipi di esami, in qualche caso anche più valida perché non oggetto di reattanza.

Anche senza considerare le sue possibili applicazioni concrete, lo studio ci mette in guardia insomma da cosa le nostre attività social dicono di noi anche quando non ce ne accorgiamo. Non importa che fare personal branding sui social network sia l’ultima delle vostre priorità: mettere un like su Facebook è come «scegliere che cosa indossare la mattina: sappiamo tutti che i vestiti che scegliamo sono importanti perché danno agli altri una certa impressione di noi — avrebbe spiegato un responsabile dello studio sui like su Facebook e personalità all’edizione americana dell’Huffington Post — e la stessa cosa succede con i mi piace. Se sei felice di essere associato con un determinato like e sei consapevole di con chi lo stai condividendo e cosa potrebbe dedurre da questo, così, può diventare persino un modo per controllare la tua immagine!».

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