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Presentate le linee guida UE sull'intelligenza artificiale: ecco l'approccio europeo a questa tecnologia

Linee guida UE sull'intelligenza artificiale

Promuovere la fiducia nei confronti della tecnologia mettendo l'uomo al centro: ecco le linee guida UE sull'intelligenza artificiale.

Prima che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) diventi ancora più radicato nella società, in Europa si cerca di prevenire problemi futuri attraverso la definizione di principi etici che devono guidare lo sviluppo e l’applicazione di questa tecnologia nei diversi ambiti: le linee guida UE sull’intelligenza artificiale sono state presentate l’8 aprile del 2019 e il fine ultimo sembra essere quello di lavorare sulla fiducia nei confronti di questa tecnologia, mettendo l’uomo al centro. Quali sono i principi alla base di queste linee guida sull’IA e, a livello pratico, a cosa servono?

Linee guida UE sull’intelligenza artificiale: a cosa servono?

Generare fiducia in un’intelligenza artificiale incentrata sull’Uomo“: è questo il titolo del documento pubblicato dalla Commissione Europea, volto a definire quello che è stato definito come «l’approccio etico dell’Europa» a questa tecnologia, ormai sempre più presente nel quotidiano e nei più svariati ambiti. L’IA può contribuire infatti a «migliorare il settore della salute, a ridurre il consumo di energia, a rendere le auto più sicure, ad aiutare gli agricoltori ad usare l’acqua e le risorse naturali in maniera più efficiente» e a «individuare delle frodi e delle minacce informatiche», come si legge nel documento.

Si comprende, dunque, il motivo del grande investimento dll’Europa in questa tecnologia. Tuttavia, nonostante il gran numero di applicazioni e i benefici che può portare nei diversi settori, la diffusione sempre maggiore dell’IA porta con sé varie sfide mai affrontate a livello etico e legale. È per questa ragione che la Commissione Europea ha deciso di “testare” l’implementazione pratica di linee guida etiche volte a orientare lo sviluppo e l’applicazione dell’intelligenza artificiale, puntando a un incremento del dialogo e del coinvolgimento dei diversi stakeholder .

A questo scopo è stato richiesto il contributo di un gruppo di esperti di IA per l’elaborazione delle linee guida UE sull’intelligenza artificiale e a giugno 2019 avrà inizio una fase pilota dell’applicazione di questi principi, in cui i diversi portatori di interesse (appartenenti ai diversi settori) potranno testare il loro effettivo potenziale, a livello pratico. Dagli stakeholder la Commissione aspetterà feedback ed eventuali suggerimenti riguardo a cambiamenti o miglioramenti da apportare alle linee guida UE sull’intelligenza artificiale, in modo da renderle quanto più “applicabili” possibile. Sulla base di questo feedback, a inizio 2020 ci sarà una fase di valutazione con l’eventuale revisione dei punti chiave.

Qual è l’approccio europeo all’intelligenza artificiale?

L’enfasi sull’azione e sul controllo umano alla base dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale è il primo principio presentato nel documento, poiché l’obiettivo della tecnologia in questione deve essere fornire supporto agli individui, ottimizzando le loro scelte e azioni, senza limitare però in alcun modo la loro autonomia e i loro diritti. Così, «il benessere globale dell’utente deve essere alla base della funzionalità del sistema».

Le linee guida UE sull’intelligenza artificiale prevedono anche che gli algoritmi creati siano «sicuri, affidabili e in grado di affrontare eventuali errori o problemi che possono emergere durante tutte le fasi del ciclo di vita di un sistema di intelligenza artificiale».

Il terzo principio riguarda invece l’importanza della privacy, la tutela e il controllo dei propri dati da parte degli utenti che non dovranno mai essere usati, in alcun modo, contro di loro: il tutto deve essere fatto, dunque, in linea con il GDPR, ossia la normativa comunitaria relativa alla protezione dei dati personali.

Il quarto aspetto riguarda l’importanza della trasparenza attraverso la tracciabilità dei sistemi di intelligenza artificiale, mentre il quinto punto sottolinea il ruolo dell’intervento umano nella garanzia del rispetto delle diversità, puntando a evitare episodi di discriminazione causati da bias nei suddetti algoritmi e sistemi.

Affinché ci sia un aumento della fiducia nei confronti di questa tecnologia è necessario tener conto del suo impatto sul benessere sociale e sull’ambiente e, quindi, garantire la sostenibilità e la responsabilità ecologica di questi sistemi risulta fondamentale secondo le linee guida UE sull’intelligenza artificiale.

Infine, «il potenziale impatto negativo dei sistemi di IA deve essere identificato, valutato, documentato e minimizzato» e, in questo senso, il documento consiglia anche la realizzazione di indagini ad hoc e la creazione di meccanismi che garantiscano nel modo migliore questa supervisione e un controllo generale.

“Intelligenza artificiale etica” e vantaggio competitivo per le aziende del settore

In base a quanto descritto nel documento, allora, l’obiettivo è lavorare sulla fiducia dei cittadini nei confronti di questa tecnologia e così aumentare il vantaggio competitivo delle aziende europee specializzate in IA. L’idea è che, garantendo il rispetto dei valori e dei principi etici sopracitati, si possa contribuire ad aumentare l’accettazione dell’IA da parte del pubblico, migliorando la reputazione delle aziende europee del settore, le quali verranno percepite come produttrici o distributrici di prodotti di qualità, etici e sicuri e, quindi, anche più degne di fiducia.

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