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C'è un nuovo sistema di verifica dell'identità su LinkedIn che richiama quello delle spunte blu

novità linkedin

La verifica delle informazioni pubblicate su LinkedIn non servirà a smascherare profili fake, come avviene sugli altri social, ma a evitare che gli utenti mentano su esperienze pregresse o aziende in cui lavorano.

«La notizia sembrava essere, almeno in Italia, quella dell’arrivo delle spunte blu su LinkedIn, così come era stata diffusa. Quello che di ufficiale c’è al momento, però, è solo che il social professionale di casa Microsoft sta lavorando a un sistema di verifica dei profili utente e delle informazioni contenute al loro interno.

Un sistema che possa fungere da «segnale affidabile, quando si stabiliscono nuovi contatti professionali, che le persone coinvolte siano davvero chi dicono di essere»1, come si legge nel post sul blog ufficiale con cui da Microsoft annunciano la novità.

Su LinkedIn le spunte blu non serviranno tanto a scongiurare il proliferare di bot e account fake, come avviene sulle altre piattaforme, quanto ad arginare una pratica altrettanto diffusa e controversa: quella di inserire sul proprio profilo per farlo apparire più accattivante agli occhi di recruiter o possibili collaboratori esperienze lavorative mai compiute, mansioni mai svolte e via di questo passo.

È Alex Weinert, vicepresidente identity security di Microsoft, a raccontare in un’intervista a The Verge di aver visto personalmente in questi anni «un gran numero di presentazioni fraudolente, con cui le persone fingono in diversi modi di essere chi in realtà non sono»2.

Cos’è e come funziona il nuovo sistema di verifica dell’identità su LinkedIn

Uno dei tre modi per accedere al nuovo sistema di verifica dell’identità su LinkedIn prevede così di utilizzare l’email aziendale. Con ogni probabilità si riceverà all’indirizzo email impostato un codice univoco che, una volta copiato sulla piattaforma, farà in modo che le proprie informazioni siano visualizzate dagli altri utenti come verificate.

verifica identità su linkedin

Fonte: Microsoft

A differenza che sulle altre piattaforme, infatti, su LinkedIn le spunte blu non sono associate a un badge accanto al nome e il singolo utente sembra poter scegliere se visualizzare o meno tra le informazioni in evidenza sul proprio profilo anche l’aver completato la verifica dell’identità. Nel caso in cui scelga di farlo, un simbolo verde suggerirà a chi visita il profilo che è stato effettuato un controllo su esperienze pregresse o in atto, aziende in cui l’utente dice di lavorare o aver lavorato, ecc.

Verify your workplace on LinkedIn with Microsoft Entra Verified ID
Verify your workplace on LinkedIn with Microsoft Entra Verified ID

La verifica dell’identità tramite indirizzo email aziendale è attualmente disponibile solo per dipendenti e collaboratori di 4mila aziende partner.

Entro la fine di aprile 2023, però, almeno due milioni di utenti LinkedIn potranno accedere al nuovo sistema di verifica dell’identità della piattaforma sfruttando Microsoft Entra, lo strumento per la gestione degli accessi dedicato alle aziende che, in sostanza, fa quello che Outlook fa per i privati.

Per gli utenti americani la terza alternativa per ottenere su LinkedIn le spunte blu è sfruttare CLEAR, uno dei sistemi governativi per la verifica dell’identità digitale che prevede di fornire documenti e un numero di telefono registrato.

Qualunque sia la modalità scelta, accedere al sistema di verifica dell’identità e delle informazioni pubblicate sul profilo è gratuito su LinkedIn, cosa che non di può dire invece delle altre piattaforme dopo l’introduzione delle spunte blu a pagamento su Twitter e di differenti piani in abbonamento per quanto riguarda Meta Verified.

Su LinkedIn le spunte blu rendono più «autentico» il networking professionale (e non solo)

La validazione delle informazioni fornite dagli utenti per quanto riguarda esperienze professionali in corso o pregresse, collaborazioni all’attivo o concluse in precedenza è – e rimarrà sempre – la funzione principale del nuovo sistema di verifica dell’identità di LinkedIn.

C’entra senza dubbio il numero crescente di aziende che si affidano al social recruiting e di professionisti che sfruttano piattaforme verticali come LinkedIn per fare network, allargando la propria cerchia professionale: per ciascuno di essi «l’autenticità online non è mai stata tanto importante quanto adesso» ha ribadito Alex Weinert. Di recente con lo stesso intento di convincere gli utenti a evitare di mentire riguardo alla propria carriera, non a caso, LinkedIn ha introdotto una funzione per segnalare quando ci si prende una pausa dal lavoro.

Essendo basato su open standard e sistemi decentralizzati però, come sottolineano dalla compagnia, il sistema per la verifica dell’identità su LinkedIn potrà essere sfruttato anche per scopi e nei campi più diversi: per chiedere un prestito o partecipare a operazioni a premio e loyalty program, ma anche quando si ha bisogno di aprire un ticket e chiedere assistenza tecnica o per snellire alcune procedure di controllo e burocratiche che seguono in genere all’assunzione in una nuova azienda.

Note
  1. Microsoft
  2. The Verge

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