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Metodi di pagamento online: cosa scelgono gli italiani?

Metodi di pagamento online: cosa scelgono gli italiani?

I metodi di pagamento online influiscono sui potenziali clienti? Un’analisi dei consumatori italiani e del loro rapporto con gli eCommerce.

Mettere a disposizione dei propri clienti una grande varietà di metodi di pagamento online equivale a dare importanza a una leva che spesso influenza i consumatori nella scelta dell’eCommerce cui affidarsi per i propri acquisti. Nel 2017 – come si legge nel “Global online shopping cart abandonment rate 2006-2017” di Statista – nel mondo il 69% dei carrelli è stato abbandonato prima della conclusione di un ordine e il 40% degli abbandoni registrati è avvenuto a causa delle modalità di pagamento online proposte. Il consumatore medio teme per la propria privacy e per la sua sicurezza; ritrovare nella pagina di check-out modalità di pagamento che conosce lo aiuta a sentirsi come se avesse un po’ di controllo sul processo di pagamento. Ciò che dunque viene richiesto ai player è un’esperienza personalizzata anche dal punto di vista dei pagamenti, un’esperienza semplice che, se studiata, può aiutare a comprende il percorso dei clienti all’interno del proprio sito.

Carrello abbandonato

Secondo una ricerca condotta da Idealo sulle abitudini di acquisto online, gli eShopper italiani raggiungono quota 25 milioni e uno su due acquista online almeno una volta al mese. Il dispositivo privilegiato per concludere una transazione resta ancora il PC, ma un buon 29% degli intervistati finalizza direttamente dal proprio device mobile. Alla tradizionale ritrosia degli italiani a utilizzare sistemi alternativi al contante si affianca una riduzione di richieste di pagamento in contrassegno e un incremento di utilizzo di carte prepagate. Anzi, è proprio relativamente a quest’ultimo metodo di pagamento che l’Osservatorio sulle carte di credito di Assofin, Crif e Gfk registra un aumento del 3,7% di carte prepagate in circolazione in Italia.

infografica carte prepagate

Le abitudini di acquisto degli italiani

Il mercato eCommerce B2C in Italia ha generato un fatturato di 35,1 miliardi di euro nel 2017, crescendo complessivamente dell’11% rispetto al 2016. Il report realizzato da Casaleggio Associati sullo stato dell’eCommerce nel nostro Paese identifica nei settori tempo libero e turismo le quote trainanti che generano il 70% del fatturato totale. Si conferma il predominio dei grandi player internazionali che restano la prima meta per gli acquisti di molti consumatori, ma anche i player nazionali cominciano a ritagliarsi delle fette di mercato.

I consumatori italiani, poi, scelgono il canale digitale per i margini di risparmio che spesso offre ma, secondo uno studio condotto da Nielsen, le motivazioni che spingono il consumatore italiano a utilizzare il canale online per l’acquisto di prodotti sono anche la possibilità di trovare prodotti non disponibili negli store (39%), il guadagno in termini di tempo (38%), la possibilità cercare opinioni online per prendere decisioni (36%), l’accesso a punti vendita non localizzati nella zona di residenza (34%), la consegna a domicilio (30%). Gli italiani, inoltre, sono molto attivi sui social network, il 49% si informa su siti di comparazione e il 55% lo fa consultando lo smartphone mentre visiona il prodotto in negozio; confrontano i prezzi soprattutto per il settore tecnologia e quello dell’abbigliamento; oltre il 90% legge abitualmente recensioni sul web.

L’analisi dei dati demografici, delle preferenze e delle abitudini di consumo permette di creare il profilo del consumatore digitale: la maggior parte delle intenzioni di acquisto è riconducibile agli uomini e la fascia di età predominante è quella compresa fra i 35 e i 44 anni.

La ricerca “Let the Shopping Begin!” realizzata da Duepuntozero Doxa, sulla base dell’approccio all’acquisto e al pagamento, individua cinque tipologie di utenti:

  • I Self-Confident rappresentano l’8% del campione e si dimostrano persone sicure di sé, determinate e risolute. Sono caratterizzati da una profonda consapevolezza dei propri gusti e non sono interessati al giudizio altrui. Ciò che scelgono proviene da un canale di acquisto abituale ed è sempre un prodotto di qualità. Nella scelta del metodo di pagamento cercano di essere sicuri che l’opzione sia effettivamente adatta a loro e una volta individuata la modificano difficilmente.
  • I Collaborativi sono circa il 16% e la loro indole empatica li porta a circondarsi di persone vicine e fidate. Sono socievoli ma i legami solidi e stabili che instaurano sono pochi. Anche loro, come i self confident, prediligono canali di acquisto che riconoscono come affidabili. Al momento della finalizzazione dell’acquisto sono aperti a modalità di pagamento differenti soprattutto se segnalate da persone di fiducia.
  • Seri, calcolatori e metodici sono i Quadrati. Rappresentano il 18% del campione e pianificano con rigore i loro acquisti. Prima di procedere alla ricerca di un prodotto analizzano con attenzione le loro reali necessità per capire di cosa hanno bisogno e anche nel momento della transazione cercano di avere il controllo della situazione scegliendo la modalità più adatta in base al contesto d’acquisto.
  • A far parte del gruppo delle Celebrità (18%) ci sono gli acquirenti egocentrici, alla ricerca di gratificazioni. Percepiscono lo shopping tradizionale come un momento di socialità da vivere in maniera intensa. Il cluster delle celebrità non ammette intoppi nella finalizzazione dell’acquisto: se sono stati conquistati da qualcosa devono riuscire a ottenerla e la modalità di pagamento non può costituire un ostacolo.
  • Gli Idealisti rappresentano il 40% del campione e sono alla ricerca di un gruppo di appartenenza che permetta loro di condividere valori e stile di vita. Sono socievoli ed estroversi, utilizzano canali d’acquisto mainstream nei quali sperano di trovare prodotti e marchi conosciuti. Gli idealisti inseguono le novità, ma attendono sempre prima di scegliere una posizione da assumere. Nella scelta di modalità alternative di pagamento, così come nella vita, aspettano che siano prima gli altri a sperimentare.
Casaleggio Associati

Fonte: “L’eCommerce in Italia 2018” – Casaleggio Associati

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