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Cos'è Mojo, a cosa serve e perché utilizzare quest'app

mojo

Mojo è un'applicazione in grado di creare, in poco tempo, diverse tipologie di contenuti animati per i social network.

Aziende, liberi professionisti e user della Rete si avvalgono sempre più frequentemente dell’ausilio dei social media per raggiungere i propri obiettivi professionali o personali. Diverse sono infatti le tipologie organiche di pubblicazione che le piattaforme mettono a disposizione dei loro iscritti. Talvolta si prediligono però tool, come per esempio Phantombuster, volti ad automatizzare le procedure di gestione dei canali social, o app come mojo per creare contenuti specifici. È opportuno chiedersi, così, cos’è mojo e come utilizzare quest’app.

Cos’è mojo e come si scarica

Come già anticipato, mojo è un’app che consente di editare immagini e video destinati ai social. Più nel dettaglio, tramite il profilo Instagram del tool1 è possibile apprendere alcune informazioni riguardati alcuni format e alcuni social supportati dallo strumento: oltre alle Storie e ai video è possibile realizzare contenuti per Instagram (dai post ai Reels), TikTok e YouTube oltre che post per Twitter, Facebook e altro ancora.

Chiariti quali compiti svolge il tool diventa fondamentale capire come accedere alle risorse messe a disposizione. Dal sito web di mojo si apprende che l’app può essere utilizzata sia su dispositivi android che iOS: accedendo al Google Play Store, o all’App Store basta procedere con il download del tool. In alternativa, dal sito già menzionato è possibile scansionare il qr code presente nella homepage o cliccare sui bottoni relativi ai due store digitali citati.

Dal sito è possibile cliccare sui bottoni messi in evidenza nella home per scaricare l’applicazione. Inoltre, sul sito mobile vi è anche un bottone arancione (“download the app”) per scaricare direttamente il tool. Fonte immagine: sito ufficiale di mojo software, versione desktop.

Come funziona mojo

Come funziona mojo, dunque, concretamente? Una volta scaricata l’app si può procedere all’utilizzo: cliccando sull’icona dell’applicazione, che compare automaticamente sullo schermo del proprio dispositivo, l’utente può selezionare una delle tre voci (“Modelli”, “Le mie Storie” e “Pro”) che compongono il menù orizzontale.

In particolare, la sezione più rilevante è quella denominata “Modelli“, ossia la prima voce del menù da sinistra. Qui l’utente può scegliere tra centinaia di prototipi animati raggruppati per categorie quali “presentazioni musicali”, “cibo” e “marketing”, solo per citarne alcune

Mojo

L’immagine mostra il menù orizzontale dell’applicazione e alcune delle categorie di modelli disponibili. Fonte: app mojo per Android.

Occorre sottolineare che ogni template presenta in anteprima il tipo di animazione che verrà messa in atto in fase di postproduzione. Selezionando il modello desiderato si comprende in maniera semplice, comunque, come funziona mojo.

A seconda del tipo di prototipo scelto varie sono le azioni che l’utente può compiere tramite un menù e sottomenù di comandi. L’app offre, infatti, svariate possibilità di editing che riguardano:

  • l’impostazione della font;
  • la scelta del colore e delle dimensioni del testo;
  • la selezione della musica;
  • la selezione dei colori dello sfondo;
  • l’impostazione dei tempi di comparizione dei contenuti;
  • la possibilità di visualizzare l’anteprima del contenuto;
  • la possibilità di inserire GIF, sticker, loghi e media;
  • la scelta del formato adatto;
  • la condivisione sui social della risorsa creata senza uscire dall’app.

L’immagine mostra la fase di editing di un contenuto social e la barra degli strumenti orizzontale per accedere ai comandi dell’interfaccia dell’app. Fonte: applicazione Android mojo.

Quanto costa mojo

A questo punto potrebbe nascere la necessità d’informarsi su quanto costa mojo. Il tool di creazione di contenuti è disponibile in due versioni: quella standard e quella Pro.

Per quanto concerne la prima versione è importante sottolineare che l’app consente all’utente di utilizzare solo alcune delle funzioni e solo il formato relativo alle Storie. Le azioni che non sono consentite sui singoli modelli o i prototipi che non possono essere utilizzati senza procedere con l’upgrade vengono, tuttavia, resi noti all’utilizzatore tramite la comparsa di un’icona rappresentante un lucchetto (circoscritta all’interno di un cerchio arancione).

In qualsiasi momento l’utente può passare alla versione Pro semplicemente cliccando sulla voce “Upgrade” presente sui singoli template. Inoltre, vi è la possibilità di effettuare una prova gratuita di tre giorni sia per l’abbonamento mensile, il cui costo è di 9,99€ al mese, sia per quello annuale, che richiede un’investimento di 39,99€. Per conoscere le procedure d’iscrizione e i metodi di pagamento accettati i clienti possono consultare le informazioni presenti sia sul sito del tool – alla voce del menu orizzontale “Become pro” – o consultare la sezione “Pro” dell’app.

In sintesi, nonostante la mancanza di una sezione di foto libere da attribuzioni e utilizzabili per creare contenuti, l’app – sia nella versione free che in quella a pagamento – può essere considerata una valida alleata su cui contare per raggiungere obiettivi di business o anche semplicemente di svago. Molteplici sono, infatti, i punti di forza del tool, tra i quali si sottolinea un’interfaccia grafica altamente intuitiva e la vasta gamma di elementi aggiuntivi disponibili citati in precedenza.

Considerando, poi, anche quanto costa mojo è possibile sostenere che il tool offre a un prezzo modico utili idee e svariati spunti creativi.

Note
  1. Profilo Instagram di mojo
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