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Notizie sui social: aumenta la fiducia, soprattutto se condivise da amici

Uno studio mostra una fiducia crescente verso social, motori di ricerca e media digitali. Soprattutto per le notizie condivise da famiglia e amici

Cresce la fiducia attribuita alle notizie “trovate” sui motori di ricerca, i social  media e in generale i media digitali, mentre diminuisce quella per stampa e media tradizionali. A confermarlo è il “2016 Trust Barometer” di Edelman – survey condotta annualmente su un campione di 33.000 utenti tra i 25 e i 64 che misura la fiducia rivolta ad aziende, media, leader politici e istituzioni.

In particolare, a livello globale, ormai il 63% degli intervistati dice di fidarsi di Google e simili –che vale la pena ricordare, però, sono nella maggior parte dei casi solo collettori di fonti- e il 53% dei media esclusivamente digitali (percentuale che solo lo scorso anno era ‘ferma’ al 45%). Mentre i media tradizionali devono accontentarsi di un 58% di ‘fedeli’ (con un calo di almeno 4 punti percentuali rispetto al 2012), inoltre, cresce anche la fiducia attribuita alle notizie che circolano sui social: il 44% degli intervistati considera veritiere le informazioni che ricava dalle sue bacheche  –percentuale che cresce fino al 51% tra i millennials .

Uno studio mostra una fiducia crescente verso social, motori di ricerca e media digitali. Soprattutto per le notizie condivise da famiglia e amici

Uno studio mostra una fiducia crescente verso social, motori di ricerca e media digitali. Soprattutto per le notizie condivise da famiglia e amici

Interessante soprattutto la classifica dei miglior social influencer stilata da Edelman. Tra gli innumerevoli post, link e contenuti multimediali condivisi dai propri contatti, infatti, a vincere in credibilità sarebbero soprattutto quelli condivisi dalla propria cerchia ristretta. Ben il 78% (+ 11% rispetto al 2015) del campione dice di fidarsi, in altre parole, dei contenuti condivisi da famiglia e amici. Alta anche la credibilità attribuita a esperti accademici (ritenuti affidabili dal 65% del campione) e aziende di cui si conoscono e utilizzano prodotti e servizi (62%). Meno bene, invece, per quanto riguarda i CEO di quelle stesse compagnie -affidabili solo secondo il 49% dei rispondenti  e un gradino sotto i semplici dipendenti di cui sembra fidarsi almeno il 55% del campione. Bassa anche la fiducia generalmente riposta in giornalisti (44%), persone che ricoprono ruoli ufficiali (37%) e celebrità (32%).

L’ITALIA – In linea con il quadro globale anche la  situazione italiana. Tra gli utenti italiani la fiducia verso i motori di ricerca cresce addirittura al 70%, mentre rimane però un 62% dei rispondenti (anche tra i millennials) che sembra fidarsi principalmente dei media tradizionali. Come il resto degli intervistati, infine, per quanto riguarda le notizie condivise sui social, anche gli italiani riporrebbero la loro fiducia soprattutto in news condivise da familiari e amici (73%), esperti accademici (60%) e aziende di cui sono clienti (59%), mentre dubiterebbero di quelle di celebrità, personaggi pubblici, aziende che non conoscono e giornalisti.

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