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Il fenomeno ChatGPT in numeri

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Da quante volte è stato visitato in un mese il sito a quanto inquina ogni giorno l'intelligenza artificiale di OpenAI: tre studi di Comscore, Linkdelta.com e Karma Metrix traducono in dati e numeri il successo di ChatGPT.

Oltre 9 milioni di interazioni sui social in un solo mese, gennaio 2023, quadruplicate rispetto all’intero ultimo trimestre 2022. Ci sono anche questi tra i numeri di ChatGPT rilevati da Comscore che confermano come il simulatore di conversazioni basato sull’intelligenza artificiale di OpenAI sia diventato in poco tempo un fenomeno virale, di cui tutti parlano.

La stessa società sviluppatrice è stata al centro del buzz con oltre un milione di interazioni tra like, commenti, condivisioni, aggiunte ai preferiti ricevute sui social nel mese di gennaio 2023: più del doppio rispetto al totale dell’ultimo trimestre del 2022.

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L’unico paragone che regge, non a caso, è quello con il Festival di Sanremo: diventato negli anni anche e soprattutto un fenomeno digitale, è stato fin qui l’unico argomento di cui gli italiani quest’anno hanno discusso in Rete di più rispetto a ChatGPT e OpenAI.

A dirlo è una ricerca di Linkdelta.com basata su dati di Google Trends che individua tra l’altro il Trentino-Alto Adige, la Lombardia e il Lazio come le regioni italiane più interessate a ChatGPT.

ChatGPT piace soprattutto agli under 24, grazie ai quali sale tra i 150 siti più visitati in Italia

Secondo Linkdelta.com, se si considerano il numero di visite alla piattaforma, l’Italia sarebbe diciassettesima nella classifica globale. Viene dopo altri paesi europei come Francia, Germania, Spagna ma i numeri assoluti sono interessanti.

Come conferma anchel’analisi di Comscore, il sito ufficiale di OpenAI, ha ricevuto nel solo mese di gennaio 2023 visite da parte di almeno 1.4 milioni di visitatori unici in Italia. Di questi, 905 mila hanno visitato il sito tramite mobile e 523 mila da desktop. Gli utenti desktop hanno trascorso sul sito di OpenAI più tempo rispetto agli utenti mobile: in media 11.1 minuti al mese per singolo visitatore, contro i 9.7.

Gli uomini tra i 15 e i 24 anni sembrano essere stati i più incuriositi da ChatGPT e le sue possibili applicazioni: all’interno di questo gruppo demografico è stata registrata, infatti, una reach più di tre volte superiore alla media (del 10.4%, per la precisione, rispetto a una media del 3.2%). Tra gli uomini under 25 aumenta anche il tempo medio di utilizzo del simulatore: 13.1 minuti al mese.

Questi numeri di ChatGPT sono bastati a spingere OpenAI.com tra i primi 150 siti e app più visitati in Italia. Nel mese di gennaio 2023 il sito, da cui è possibile accedere al chatbot , ha superato Wikipedia (su cui gli utenti hanno trascorso in media solo 11.2 minuti mensili a testa), la Gazzetta Dello Sport (con la media di 5.1 minuti mensili pro capite), OnlyFans (4.2 minuti) e Fanpage.it (3.5 minuti). Solo TikTok (con una media pro capite di 23 ore di connessione al mese) e YouTube (11 ore) sembrano non avere niente da temere, al momento, dall’exploit di ChatGPT.

chatgpt tra i 150 siti più visitati in Italia

Un exploit che, per tornare agli insight di Linkdelta.com, non è rallentato neanche quando a fine marzo 2023 OpenAI ha bloccato ChatGPT in Italia dopo che il Garante Privacy le aveva impedito il trattamento dei dati personali dei cittadini per problemi di privacy e sicurezza.

In quei giorni le ricerche di VPN attraverso cui aggirare il blocco e continuare a utilizzare il servizio sarebbero più che quintuplicate, registrando un aumento del +426.3% e confermando l’interesse degli italiani per ChatGPT e, più in generale, per gli innumerevoli possibili utilizzi dei sistemi conversazionali multimodali. Tra le ragioni di ciò potrebbe esserci che, anche prima degli aggiornamenti che hanno permesso a ChatGPT di tornare operativo in Italia a fine aprile 2023, l’italiano risultava subito dopo l’inglese la lingua più accurata per GPT-4.

Addestrare un’AI generativa inquina: i numeri di ChatGPT

L’improvviso successo e una popolarità forse non del tutto prevista di ChatGPT rischiano di avere, naturalmente, risvolti negativi che in questi mesi né gli addetti ai lavori, né la stampa hanno fatto a meno di notare.

Si è parlato con un certo allarmismo di come ChatGPT – e gli altri sistemi basati sull’intelligenza artificiale generativa – possano sostituirsi alle persone, per esempio nelle redazioni giornalistiche e, più in generale, nell’industria dei contenuti.

Gli esperti di sicurezza digitale hanno messo in guardia rispetto al rischio che i malintenzionati sfruttino ChatGPT per il cybercrime.
Qualche avvocato si è ritrovato ad assistere le prime vittime di diffamazione avvenuta tramite ChatGPT.

Una nota decisamente più di costume riguarda come chi frequenta le app di dating sta usando ChatGPT per aumentare l’appeal del proprio profilo, già dalla bio o dai messaggi scambiati in chat.

Un post sul blog di Karma Metrix fa luce, però, su un aspetto meno indagato: quanto inquina1 ChatGPT?

Ogni singola attività svolta in Rete richiede, in termini semplici, scambio di dati, un’operazione energivora che ha una certa impronta carbonica. Ciò vale anche per il machine learning ed è per questo che, quando si parla di numeri di ChatGPT, non si può non accennare almeno anche a quelli che riguardano l’inquinamento digitale di cui è responsabile.

Secondo alcuni calcoli, solo per addestrare l’AI generativa alla base del funzionamento di ChatGPT sarebbero state emesse 522 tonnellate di anidride carbonica. In altre parole, per fare un paragone, addestrare il simulatore di OpenAI avrebbe avuto la stessa impronta carbonica di un viaggio in auto di 700.000 chilometri.

Si tratta di stime imprecise, considerato che i dati che si hanno a disposizione sono pochi e frammentari come viene precisato nello stesso blog post di Karma Metrix. Altri calcoli vorrebbero, però, ChatGPT emettere quasi 4 tonnellate di CO2 ogni giorno.

Note
  1. Karma Metrix

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