Così le conversazioni a tema beauty sui social anticipano o segnano trend e tendenze
Uno studio ha provato ad analizzare chi, come e dove parla di beauty sui social e come questi contenuti possono predire trend e tendenze.

Non c’è settore che non possa essere compreso (un po’) meglio facendo social media monitoring, ossia ascoltando e intercettando le conversazioni in Rete e provando a interpretare, a partire da queste, sentiment, mood, bisogni più o meno espliciti dei consumatori. Per spiegare meglio le tendenze bellezza del futuro prossimo, così, Hearst Italia e Pulsar hanno analizzato chi, dove e come parla di beauty sui social. Il primo, macroscopico, dato è che le conversazioni a tema beauty sui social media hanno nella maggior parte dei casi – almeno il 73% – un sentiment positivo, ossia chi condivide con follower e amici consigli di bellezza, la propria beauty routine quotidiana, opinioni su prodotti make-up e per la cura della persona lo fa con soddisfazione e un intento propositivo.
È dall’analisi di testi e immagini condivisi dagli utenti, però, che viene fuori cosa interessa di più, cosa catalizza maggiormente l’attenzione e genera discussione e cosa diventa più facilmente virale in Rete quando si tratta di cosmesi e bellezza. L’analisi di Hearst e Pulsar sembra confermare, per esempio, alcune di quelle che erano apparse già chiare tendenze beauty post-coronavirus: pelle e viso sono attualmente i macro-temi di maggiore interesse per gli utenti, seguiti da labbra e trucco. Se più tempo libero in quarantena e la stagione delle tintarelle alle porte sembrano aver ricordato a tutti l’importanza di prendersi cura della propria pelle, insomma, la ripresa delle attività sociali e ricreative ha fatto rimettere mano a pennelli da trucco e rossetti.
Cinque, in particolare, le tendenze make-up del momento che sembrano saltare fuori da post e contenuti a tema beauty sui social: red lips, cat-eye, powder, bold lips, bold eye. Ciascuna di queste differisce dalle altre per quantità di contenuti prodotti dagli utenti, visibilità raggiunta, livelli di engagement : se tutto ciò che riguarda le labbra rosse vince, per esempio, per interazioni da parte degli utenti (su 185 post individuati e un numero di impression superiore a 70mila si registrerebbero infatti oltre 3700 interazioni), i contenuti dedicati al trucco da gatta per gli occhi sembrano raggiungere più utenti ma non riuscire a generare altrettanto coinvolgimento (249 post avrebbero raggiunto almeno 116mila account, ma con poco più di 2900 interazioni) e, ancora, c’è un gran volume di post e contenuti social dedicati alle diverse palette per occhi e bocca ma senza che gli stessi riescano a ottenere buona visibilità o numerose interazioni.
Quanto alle piattaforme preferite per parlare di beauty sui social, il primato è di Instagram: almeno il 60% dei post a tema bellezza e cosmetica analizzati da Hearst e Pulsar proviene dal social visivo di casa Zuckerberg. Contrariamente a quanto si possa immaginare, però, non si tratta di post prettamente promozionali o con protagonisti assoluti trucchi e accessori per il make-up: «egoriferiti» è l’aggettivo che lo studio in questione usa per descriverli e anche quando parlano di prodotti beauty o di routine di bellezza gli instagramer sembrano farlo infatti in maniera contestualizzata e inserendoli nell’ormai naturale live-streaming della propria vita quotidiana. Altro elemento di sorpresa, non sono tanto testimonial vip, A-list influencer o profili ufficiali di aziende e brand a parlare di beauty su Instagram, quanto soprattutto utenti comuni e micro influencer . Quasi a suggerire che i protagonisti del settore siano stati (tra) i primi a intuire l’importanza di affidare buzz e passaparola a utenti che godano di forte credibilità e potere di influenza all’interno di una determinata nicchia e i cui messaggi possano apparire spontanei, genuini almeno tanto quanto utili e di valore.
Non a caso il tipo di post a tema bellezza più comune su Instagram è il tutorial: meglio se dettagliato, contenente istruzioni passo passo e quanto più indicazioni possibili riguardo ai prodotti da utilizzare per ottenere l’effetto desiderato.

Solo su Instagram ci sono oltre 280 milioni di post taggati #makeup (a giugno 2020). Pochi tra questi, però, hanno come protagonisti assoluti i prodotti cosmetici; la maggior parte, anche quando condivisa da testimonial aziendali o influencer con collaborazioni nel campo, è «egoriferita» e, cioè, fa parte di un preciso racconto che gli stessi intendono fare di sé. Secondo lo studio di Hearst Italia e Pulsar, in più, sul feed di Instagram vincono per visibilità e livello di interazione soprattutto trucchi colorati e appariscenti, cosa che potrebbe influenzare i trend beauty nell’immediato futuro.
Anche su Facebook, va da sé, si parla di bellezza e cosmesi ma con un intento più informativo che non di condivisione di consigli o di buone pratiche. Stando ancora allo studio in questione, i post a tema beauty che fanno registrare maggior engagement su Facebook sono, infatti, quelli che riguardano nuovi trend da seguire – l’armocromia o i trattamenti naturali soprattutto per pelle e viso, per esempio, in questo periodo – o salute e benessere intesi in senso lato. Dipende con ogni probabilità dal fatto che a parlare di beauty su Facebook sono soprattutto negozi e brand di cosmetici, spa, centri estetici e altri professionisti del settore con pagine aziendali più o meno curate, tramite cui provano a restare in contatto con i propri clienti o che sfruttano per le proprie strategie di content marketing .
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