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Realtà virtuale e aumentata nell'eCommerce: esempi di aziende che ne fanno uso

Realtà virtuale e aumentata nell'eCommerce: alcuni esempi

Le possibili applicazioni della realtà virtuale e aumentata nell'eCommerce sono molteplici. Come e perché, però, le aziende ne fanno uso?

L’utilizzo della realtà virtuale e aumentata nell’ ecommerce potrebbe rendere più completa ma anche più coinvolgente l’esperienza di acquisto online e sono tante le aziende che stanno sfruttando questa tecnologia per accrescere il loro vantaggio competitivo. Questa tecnologia, infatti, permette di rompere in qualche modo la barriera tra spazio fisico e virtuale grazie a esperienze di realtà mediata sempre più immersive, molto utili per i consumatori.

Perché usare la realtà virtuale e aumentata nell’eCommerce?

Queste tecnologie possono modificare il modo in cui la realtà viene percepita dall’utente e le possibili applicazioni nel campo del commercio elettronico sono molteplici, come messo in evidenza dalla consulente e storyteller Simonetta Pozzi, durante il suo intervento a SMAU Milano 2018. L’utilizzo della realtà virtuale e aumentata nell’eCommerce può rivelarsi un elemento di differenziazione nell’ottimizzazione della shopping experience, arrivando a renderla addirittura un momento di svago e divertimento.

Per ora, come ha chiarito l’esperta in un’intervista ai nostri microfoni, sono sopratutto le grandi aziende a fare uso di queste innovazioni e in particolar modo della realtà virtuale che richiede un budget superiore. Tuttavia, «dobbiamo tenere presente che si stanno diffondendo anche per le aziende medie» che difatti possono ora avvicinarsi, senza eccessivi costi, alla realtà aumentata, fruibile ovunque grazie allo smartphone.

In realtà, l’introduzione di questo tipo di innovazione potrebbe essere una naturale e necessaria risposta a una maggiore apertura da parte dei consumatori: la realtà aumentata è apprezzata dal 44% dei consumatori italiani e dal 65% dei Millennial (uno su tre, poi, aumenterebbe i propri acquisti di moda online del 50% se potesse utilizzare tale tecnologia), come rivela la ricerca condotta dall’Istituto Piepoli per l’eCommerce italiano Lanieri. Non è solo nella moda, però, che si intravede il cambiamento, poiché tali tecnologie sono già presenti in svariati settori in cui vengono utilizzate per diversi scopi.

Esempi di utilizzo di Realtà aumentata nell’eCommerce

La realtà aumentata può fornire un importante contributo in fase decisionale. Questa tecnologia, infatti, permette all’utente di vedere gli oggetti in differenti contesti d’utilizzo (per esempio all’interno della propria casa) prima dell’acquisto, riducendo così eventuali dubbi e rendendo più semplice la scelta del prodotto e delle sue caratteristiche (colori, forme, ecc.). Tutto ciò è possibile utilizzando semplicemente lo smartphone e scaricando un’applicazione senza ricorrere a ulteriori attrezzi o tecnologie specifiche: è sufficiente indirizzare la fotocamera del cellulare verso il punto in cui si intende far comparire il prodotto scelto, osservandolo poi anche da diverse angolature.

Si fa riferimento, chiaramente, a un processo di acquisto molto più personalizzato rispetto al percorso di un normale eCommerce, poiché con la realtà aumentata l’individuo può scegliere le caratteristiche o le tipologie di prodotto a cui è interessato, verificando, prima di effettuare l’acquisto, come queste si adattino alle sue preferenze o ai suoi bisogni specifici.

settore dell’Abbigliamento

Fonte: Bloomberg

Tra i brand che sfruttano la realtà aumentata nel settore dell’abbigliamento vi è Burberry che, nel 2017, ha aggiunto alla sua applicazione una funzione che tramite tale tecnologia consente di allestire il luogo in cui si trovano gli utenti con gli oggetti firmati dal marchio . Si tratta di una forma innovativa atta a coinvolgere i consumatori che acquistano online e che con la fotocamera del cellulare possono aggiungere diversi elementi ispirati allo “stile Burberry” all’ambiente circostante, con la possibilità di condividere le immagini.

Settore alimentare e organizzazione di eventi

Tra gli esempi citati da Simonetta Pozzi a SMAU Milano 2018 c’è quello di Magnolia Backery, una pasticceria di New York che offre ai clienti un catalogo in realtà aumentata, permettendo così di vedere le torte desiderate in 3D su un tavolo di fronte a loro. Tramite l’applicazione è possibile personalizzare le torte, fare zoom sui dettagli e vedere una raffigurazione molto realistica di quella che sarà la torta reale, soluzione molto utile per esempio per i clienti che intendono verificare l’abbinamento tra torta e allestimento locale per un ricevimento o evento. Questo tipo di soluzione può essere molto interessante per gli eCommerce del settore food e che si occupano in particolare del servizio catering.

Anche nel mondo del vino questa tecnologia può rivelarsi molto interessante per puntare a ottenere un maggiore coinvolgimento e un miglioramento nel rapporto con il consumatore. Un’applicazione molto interessante della realtà aumentata è stata sfruttata da un’azienda australiana di vini che ha deciso di far prendere vita, mediante questa tecnologia, alle etichette delle bottiglie. I consumatori, difatti, devono scaricare l’applicazione Living Wine Label, puntare la fotocamera sulla bottiglia e aspettare che i personaggi presenti sulle etichette inizino a parlare, a raccontare la propria storia o a fornire informazioni sul prodotto in questione.

arredamento e decorazione

Nel settore dell’arredamento diverse aziende hanno compreso l’utilità che questo tipo di tecnologia può avere per i consumatori, proprio perché contribuisce a sciogliere eventuali dubbi e a rendere più semplice il processo di acquisto online. L’applicazione di realtà aumentata di Ikea, Place, consente di visualizzare i prodotti all’interno della propria abitazione prima di acquistarli, permettendo così di verificare caratteristiche come le dimensioni o l’abbinamento dei colori.

Non solo IKEA: diverse altre aziende del settore dell’interior design hanno deciso di sfruttare queste innovazioni. È il caso, per esempio, di Magnolia Market, azienda di arredamento/decorazione per la casa, che ha deciso di ottimizzare la user experience, proponendo un’esperienza simile a quella di IKEA per permettere ai consumatori di vedere dei modelli tridimensionali di ogni prodotto nel contesto d’uso desiderato.

Beauty & wellness

L’azienda di cosmetici e profumi Sephora si è lanciata nel mondo della realtà aumentata, spingendo così all’acquisto online di una tipologia di prodotti che di solito il consumatore preferisce comprare in-store per il bisogno di provarli. L’azienda propone una applicazione che riconosce il volto e che consente non solo di vedere il proprio viso, come in uno specchio, truccato con i prodotti disponibili in catalogo, ma di fruire di tutorial su come applicarli nel modo migliore.

LA realtà virtuale nell’ecommerce: ALCUNI ESEMPI

Nonostante la realtà virtuale richieda una tecnologia ad hoc (come visori, cuffie ed eventualmente guanti, joystick, tastiera per poter interagire con l’ambiente virtuale), questa tecnologia può garantire una customer experience memorabile per l’utente, aumentando con molta probabilità la brand awareness.

Nonostante la qualità dell’esperienza di realtà aumentata sia decisamente superiore con l’utilizzo degli strumenti sopracitati, queste esperienze immersive possono essere realizzate in maniera abbastanza interattiva grazie ai video a 360°. Utilizzando degli strumenti come Google Tour Creator e Google Cardboard la realtà virtuale diventa ancora più accessibile sia per gli utenti, sia per le aziende che vogliono utilizzarla per creare le proprie esperienze virtuali.

Un buon esempio di utilizzo di questa tecnologia nel mondo dell’eCommerce è quello di eBay che nel 2016 ha creato uno store in realtà virtuale, consentendo agli utenti di acquistare prodotti soltanto con lo sguardo, esplorando le caratteristiche nel dettaglio. L’ingresso in questo store virtuale è possibile grazie a un’app compatibile con i visori di cartone di Google.

La multinazionale statunitense Walmart, poi, avrebbe brevettato uno “showroom virtuale“, cioè una versione virtuale dei negozi Walmart a cui gli utenti, collegati con dei visori di realtà virtuale e dei guanti dotati di sensori, possono accedere per fare la spesa. I consumatori sarebbero in grado di percorrere i corridoi, guardare sugli scaffali, prendere in mano i prodotti e acquistarli, il tutto senza uscire di casa. Vi sarebbero, poi, delle braccia robotiche all’interno dei magazzini che risponderebbero in maniera remota agli acquisti effettuati online, prendendo i prodotti e preparandoli per una successiva spedizione, facendo l’inventario dei prodotti mancanti in magazzino, sempre in maniera automatica.

Un progetto decisamente ambizioso, ma se un’azienda come Walmart ha deciso di brevettarlo per creare un’alternativa ai punti vendita fisici probabilmente non è molto lontano dalla realtà. Sembra infatti che la realtà virtuale e aumentata nell’eCommerce non sia più un progetto futuristico, bensì una possibilità sempre più alla portata di tutti.

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