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Italiani e social media: oltre i numeri, un ritratto qualitativo

Italiani e social media: oltre i numeri, un ritratto qualitativo

Cosa fanno gli italiani sui social media? E come scelgono quelli più adatti a loro? Le risposte in un’analisi qualitativa di Blogmeter.

Non la solita ricerca quantitativa – come ce ne sono tante – che riveli quanti sono gli italiani sui social media o quanto tempo passino su queste piattaforme, ma una ricerca qualitativa che provi finalmente a spiegare perché gli italiani scelgono di iscriversi sui social, cosa cercano nelle diverse piattaforme esistenti e in cosa consiste il grosso della loro attività in questi ambienti: è questa la mission di Italiani e social media”, l’ultimo studio di Blogmeter in materia.

Analizzando un campione di oltre 1500 italiani, rappresentativo quanto a sesso, età, provenienza geografica della popolazione iscritta ad almeno un social network , dalla società di social media monitoring sono riusciti a tracciare infatti un profilo completo degli italiani che, ogni giorno, scelgono i social per le più diverse delle loro attività sociali, lavorative, ricreative, personali.

Due tipologie di social media

I principali insight dello studio hanno portato Blogmeter ad evidenziare la possibilità di distinguere le maggiori piattaforme social in due macro-tipologie.

  • Ci sono, in altre parole, social di cittadinanza: iscriversi significa acquisire, appunto, una sorta di cittadinanza digitale e contribuisce a formare l’utente nel suo agire 2.0. Sono social come Facebook – o come WhatsApp se si guarda al fronte delle messaggistica istantanea – che la maggior parte degli italiani (rispettivamente l’84% e il 91%) utilizza ogni giorno e più volte al giorno. In questa categoria rientrano anche YouTube, Instagram e Messenger, sempre più popolari anche tra gli utenti nostrani.
  • Le altre piattaforme come Google +, Twitter o LinkedIn sono, invece, social funzionali che soddisfano un bisogno specifico – informarsi o fare networking professionale, per esempio – e che per questo sono utilizzati molto più saltuariamente dagli italiani.
italiani e social media

Fonte: Blogmeter

Cosa cercano gli italiani sui social media?

Una distinzione come questa è indispensabile, del resto, alla scopo dell’indagine di Blogmeter: capire perché e come gli italiani utilizzino i principali social media. Le motivazioni che spingono gli internauti nostrani a iscriversi a una piattaforma social hanno a che vedere per lo più con la curiosità e l’interesse (ragione valida per il 21% del campione), la creazione di nuove relazioni personali o professionali (17%) e la ricerca di svaghi e passatempi (14%).

Per qualunque motivo lo facciano, comunque, per il 4% degli italiani iscriversi ad almeno un social network apparirebbe oggi indispensabile. Prevedibilmente, Facebook è il social migliore quando si è alla ricerca di un ambiente multifunzionale, tanto più che il team di Zuckerberg punta continuamente a introdurre e inglobare nuove e differenti feature per evitare la fuga di utenti verso altre piattaforme.

Il secondo posto tocca a Instagram, particolarmente amato quando si tratta di condividere momenti belli o significativi, restare in contatto con persone che si conoscono realmente o stringere amicizia e, soprattutto, di cercare ispirazione ed entrare in contatto con aziende e celebrity.

Gli italiani sembrerebbero amare comunque anche YouTube per il lato entertainment e TripAdvisor quando si tratta di leggere recensioni su ristoranti, locali e altre attività di svago.

Tutta una questione di età

Prevedibilmente, comunque, anche tra gli italiani i più affezionati ai social media sarebbero i più giovani. Lo studio di Blogmeter ha evidenziato, in particolare, una proporzionalità inversa tra età e numero di piattaforme a cui si è iscritti, come a suggerire che con l’età diminuisce anche il tempo per dedicarsi e differenziare le proprie attività social.

I 18-34enni, infatti, sarebbero dei veri e propri addicted con in media sette diversi profili social. Oltre i 45 anni si diventa, invece, utenti “focused” con meno profili attivi e una presenza social decisamente più orientata allo scopo che si cerca di ottenere. Anche i social preferiti variano al cambiare dell’età: i giovanissimi (15-17enni), contro qualsiasi previsione che li vuole in fuga verso altri social pensati ad hoc, passano gran parte del loro tempo su Instagram e YouTube, mentre dai 18 anni in su si comincia a preferire Facebook.

italiani e social media età

Fonte: Blogmeter

Social media e fiducia: un rapporto ambivalente

Doveroso è, a questo punto, analizzare il rapporto di fiducia che gli utenti social italiani instaurano con le loro piattaforme di riferimento. In parte in contraddizione con i dati dell’ultimo Trust Barometer che volevano la credibilità e la fiducia attribuita a radio, televisione e stampa ai minimi storici, gli italiani sembrano fidarsi ancora di più dei media tradizionali, almeno quando si tratta di informarsi e, addirittura, considerano poco credibili le informazioni che circolano sui social, blog e simili. Al contrario, invece, quando si tratta di acquisti da fare, grazie alla pratica delle recensioni e del peer review, gli ambienti 2.0 sembrano avere un importante ruolo di orientamento delle opinioni.

Tanto più che, come si è visto diverse volte, i social sono l’ambiente prediletto da chi voglia fare influencer marketing. Ci sono oggi tanti archetipi di influencer che hanno un ruolo chiave nel farsi portavoce e ambasciatori dei brand presso gli utenti comuni: gli italiani, in particolare, sembrerebbero fidarsi soprattutto di cantanti, giornalisti e scrittori, ma seguono anche musicisti e personaggi della TV. Poco conta, comunque, per gli utenti nostrani l’ampiezza della fanbase quando decidono da quali influencer farsi ispirare: sono più sensibili, per esempio, all’età o ad altre caratteristiche che li avvicinano agli influencer.

Gli insight per le aziende

Con insight come quelli di “Italiani e social media”, insomma, da Blogmeter provano a dare degli spunti fondamentali per le aziende. Prima di tutto? Decidere quando (e se) pensare la propria strategia digitale in un’ottica di presenza sui social di cittadinanza e quando, invece, orientarla alla dimensione di servizio specifico e ad hoc e per questo tararla su uno o più dei social funzionali di cui si è detto. Non meno importante, però, è calibrare ogni aspetto della propria presenza digitale, dai contenuti all’eventuale ricorso agli influencer, sulla base del proprio target di riferimento e delle aspettative di questo rispetto all’incontro sui social col brand.

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