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Prendersi cura della propria sicurezza in Rete giocando e divertendosi? Ci pensa una missione spaziale di Google

space shelter google edugame

Space Shelter si chiama il videogioco gratuito con cui Google, nel mese europeo della cybersecurity, insegna a grandi e piccini come prendersi cura della propria sicurezza digitale evitando password troppo comuni e non solo.

Un gioco digitale disponibile gratuitamente sia da desktop e sia da mobile: così con Space Shelter Google prova a ricordare a grandi e piccini l’importanza di badare alla propria sicurezza e a quella dei propri dati anche mentre in Rete si svolgono le attività più comuni come loggarsi sui social network o leggere la posta elettronica.

Un viaggio spaziale alla scoperta dei segreti della cybersecurity

Prima di iniziare il viaggio interspaziale il giocatore è chiamato a rispondere a domande come qual è la password più diffusa, quale il numero di informazioni per l’autenticazione mediamente rubate ogni anno dagli hacker, ogni quanto l’utente medio modifica le proprie password sui vari servizi a cui è iscritto, cos’è il phishing : tutte domande – e relative risposte – che, oltre a rivelare alcune curiosità sul mondo della cybersecurity, aiutano a rendersi conto di quanto (poco) si sia personalmente attenti o si faccia in modo di evitare inutili minacce alla propria sicurezza digitale.

Quando comincia l’avventura vera e propria all’interno di Space Shelter Google spiega ai giocatori come sono fatte password e chiavi di accesso veramente sicure e invulnerabili e come e perché può essere utile sfruttare un password manager piuttosto di provare a memorizzarle o, peggio, di segnarle su carta o sulle memo dei propri dispositivi. Man mano che si va avanti con l’edu-game altre sfide, progressivamente sempre più difficili, aspettano il giocatore e gli insegnano a utilizzare l’autentificazione a due fattori o come gestire e personalizzare le impostazioni della privacy su social network e altri servizi digitali.

Il tutto avviene all’interno di un ambiente grafico semplice e intuitivo, come semplice e intuitiva è la user experience che gli esperti di Gamindo, la startup italiana che si è occupata di sviluppare il videogioco di Google sulla cybersecurity, hanno voluto assicurare ai partecipanti. A qualsiasi punto del gioco ci si trovi è sempre possibile capire, infatti, come andare avanti, qual è il prossimo obiettivo da raggiungere e, soprattutto, quali gli obiettivi e i traguardi già raggiunti o per i quali si sono ricevuti premi.

space shelter google

Ci si muove con il proprio avatar di astronauta all’interno di un ambiente di gioco semplice e intuitivo sullo Space Shelter di Google.

Con Space Shelter Google prova a fare educazione (e sensibilizzazione) nel mese dedicato alla sicurezza digitale

Con Space Shelter Google sembra voler dimostrare come si può imparare divertendosi e partecipando attivamente, anche quando i temi sono piuttosto tecnici come è appunto il caso di quelli legati alla sicurezza digitale. È a ben guardare un obiettivo comune a molti tentativi di sfruttare la gamification a scopo formativo e, soprattutto, in linea con la necessità di parlare in questa occasione con priorità, come già si accennava, alle famiglie: è qui infatti che, tramite regole e buone pratiche condivise con i genitori, i bambini possono sviluppare fin da subito un rapporto sano con il digitale e i suoi strumenti e sono queste, già da tempo, destinatarie predilette di gran parte delle iniziative di digital wellbeing di Google.

Per rendere più interattivo, partecipato, coinvolgente e per dare più visibilità al lancio di Space Shelter Google ha chiamato a raccolta, così, un “equipaggio” di dodici youtuber tra i più seguiti dai giovanissimi di quattro paesi tra quelli in cui l’edu-game sulla cybersecurity è disponibile: per l’Italia ci sono Marcello Ascani, Favij e ShantiLives che hanno come coach d’eccezione l’ex astronauta Paolo Nespoli e il loro compito sarà creare, sfruttando un kit di sopravvivenza in tutto e per tutto simile a quello fornito ai veri astronauti per le vere missioni spaziali, dei contenuti originali e creativi a tema sicurezza digitale e sui social media .

Google coinvolge associazioni di consumatori e del terzo settore nella difesa della sicurezza digitale

L’iniziativa di Google è tra quelle che animeranno a ottobre 2021 l’European Cybersecurity Month (ECSM)1, un mese dedicato a sensibilizzare il grande pubblico degli utenti in Rete riguardo all’importanza di un atteggiamento proattivo quando si tratta di difendere i propri dati e la propria sicurezza negli ambienti digitali. Nessuno, infatti, può considerarsi davvero fuori dal mirino di hacker, cybercriminali e semplici malintenzionati se è vero che dall’inizio della pandemia il numero di attacchi digitali è aumentato e che a oggi «Google blocca automaticamente più di 100 milioni di tentativi di phishing, Google Foto cripta 4 miliardi di foto, Google Play Protect esegue scansioni di sicurezza su 100 miliardi di applicazioni installate [e vengono controllate] 900 milioni di password ogni giorno, proteggendo  automaticamente più di 4 miliardi di dispositivi con la tecnologia Navigazione Sicura»2, come si legge in un comunicato stampa di Altroconsumo.

Per la realizzazione di Space Shelter Google ha coinvolto infatti Euroconsumers, la rete di associazioni per i consumatori di cui fa parte appunto l’italiana Altroconsumo insieme a Ocu per la Spagna, DecoProteste per il Portogallo e via di questo passo.

L’iniziativa ha uno scopo benefico, oltre e insieme a quello formativo che è l’unico approccio diffusamente riconosciuto dagli addetti ai lavori come utile a creare maggiore consapevolezza in tema di cybersecurity: Google si è impegnata, infatti, a fare una donazione a favore di TechSoup, una ONLUS che quotidianamente sostiene gli operatori del terzo settore sotto un profilo informatico e con la donazione di hardware e software, per l’organizzazione di corsi e sessioni formative dedicate alle ONG dei paesi in cui l’edu-game verrà lanciato, dedicate anch’esse ai temi della privacy e della cybersecurity per organizzazioni e aziende.

Note
  1. ECSM
  2. Altroconsumo

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