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Il servizio di spesa vocale di Carrefour e Google Assistant prova che, sì, il futuro della GDO è (anche) nel voice shopping

servizio spesa vocale di Carrefour

Dalla collaborazione con Google, nasce la spesa vocale di Carrefour: sostituirà smart speaker e comandi vocali a carrelli e corsie dei supermercati.

Nasce grazie a una partnership con Google, iniziata già nel 2018 e finalizzata a rafforzare la presenza del gigante francese della gdo anche nel settore eGrocery, il servizio di spesa vocale di Carrefour.

Come funziona la spesa vocale di Carrefour e Google Assistant

Per usufruirne basterà connettere i due account Google e Carrefour e chiedere a Google Assistant – l’assistente vocale di Mountain View integrato nella maggior parte dei dispositivi Android e, va da sé, negli smart speaker della serie Google Home – “Ok Google, facciamo la spesa” oppure “Ok Google, parla con Carrefour”. Una volta riconosciuta la voce, l’assistente vocale aprirà un carrello e permetterà all’utente di riempirlo con i prodotti disponibili per l’acquisto nella sezione Spesa online di carrefour.fr: il servizio di spesa vocale di Carrefour (al momento disponibile solo in Francia) funziona infatti, come altri simili, perché connesso all’inventory dei negozi virtuali della catena di supermercati e richiede di passare da questi ultimi per finalizzare pagamento e consegna.

La vera novità sta nel fatto che l’utente può chiedere all’assistente vocale di Google di aggiungere al carrello sia prodotti specifici, di uno specifico marchio , sia semplici categorie di prodotto: quando chi sfrutta il servizio di spesa vocale di Carrefour chiede “Ok Google, aggiungi il latte” od “Ok Google, aggiungi il caffè” sarà il sistema basato sull’intelligenza artificiale a selezionare i prodotti più affini allo storico degli acquisti del singolo utente. Naturalmente si potrà rivedere la lista della spesa prima di chiudere il carrello o la si potrà condividere con altri, perché aggiungano altri prodotti o ne eliminino alcuni.

Dettare la spesa agli assistenti vocali: a che punto siamo?

A convincere Carrefour a puntare su questo servizio di spesa vocale – che fa parte, però, come già si accennava, di una strategia per l’ ecommerce in cui la big della grande distribuzione organizzata investirà oltre 2.8 miliardi di euro entro la fine del 2020 – è stato quello che è già definito come un boom del voice shopping, ossia degli acquisti effettuati tramite assistenti e comandi vocali appunto. Quasi un francese su due, secondo dei dati forniti dalla stessa catena di supermercati, utilizza già smart speaker e assistenti vocali. L’interesse verso le tecnologie vocali sarebbe più alto, però, sottolineava GlobalWebIndex nel 2018, proprio tra chi è solito comprare online soprattutto beni di prima necessità, prodotti alimentari o per la cura della persona: quasi sei utenti su dieci tra quelli che sono soliti fare la spesa online, cioè, hanno già a disposizione dispositivi come Amazon Echo o Google Home o intenzione di acquistarli a breve.

spesa vocale grazie agli smart speaker dati

Gli utenti che sono soliti fare la spesa online sarebbero anche quelli che usano già o sono più propensi ad acquistare smart speaker e oggetti come Google Home o Amazon Echo. Fonte: GlobalWebIndex

Più di recente, indagando sulle possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale nella GDO, è venuto fuori che già almeno il 9% dei consumatori si fa aiutare da assistenti e comandi vocali nel fare la spesa e che, più in generale, i generi alimentari sono la categoria più cercata tramite smart speaker e comandi vocali (nell’ordine di una ricerca su cinque). La previsione è insomma che entro il 2022 la spesa dettata agli assistenti vocali frutterà 40 miliardi di dollari, se già adesso ne vale due.

Perché sfruttare comandi vocali, smart speaker e assistenti vocali per riempire il carrello

Non stupisce, così, che il servizio di spesa vocale di Carrefour non sia il solo esistente. Anche Esselunga, tra i primi in Italia, e, all’estero, Walmart, Kroger e le sue insegne QFC, Ralphs, Fred Meyer hanno già all’attivo servizi che permettono di sfruttare assistenti e comandi vocali per migliorare la customer experience sia quando si fa la spesa online sia quando ci si reca in negozio. Nel primo caso, l’eGrocery si trasforma persino in instant grocery: se è vero che gli assistenti vocali rimangono sempre in ascolto, cioè, si può chiedere loro di aggiungere al carrello della spesa un prodotto per smacchiare i vestiti se ci si è appena macchiati di caffè durante la colazione, aggiungendo alla praticità di un sistema per le ordinazioni handless (dettando la spesa ad Alexa o a Google, infatti, si possono aggiungere prodotti al carrello in ogni momento, senza dover tenere in mano smartphone o tablet e anche quando si è impegnati in altre attività come guidare, allenarsi in casa, cucinare, eccetera) la minore probabilità di dimenticare prodotti di cui si ha bisogno.
Nel futuro del voice shopping, soprattutto per quanto riguarda la GDO, non a caso sembra esserci la possibilità che gli assistenti digitali compilino da soli e aiutati dall’aver registrato le abitudini di acquisto degli utenti la lista della spesa, soprattutto per prodotti di uso comune e riacquistati ciclicamente.

Anche per chi non rinuncia, comunque, a recarsi nelle corsie di un supermercato avere a disposizione una lista della spesa compilata grazie all’utilizzo di un assistente digitale e condivisa su diversi device o con altre persone può risultare pratico, migliorare l’esperienza in store o renderla più veloce.

Sia che comprino online e sia che comprino in negozio, infine, molti consumatori, come si è visto, sfruttano smart speaker e assistenti vocali soprattutto all’inizio del funnel, per cercare informazioni sui prodotti e rendere, così, anche quelli di beni di largo consumo e di prima necessità acquisti personalizzati e consapevoli. Chiedere “Ok Google, mi consigli uno shampoo solido bio?” o “Ehi Alexa, questo prodotto è gluten-free?” è, insomma, utile quando si tratta di riempire il proprio carrello di prodotti davvero affini ai propri gusti, alle proprie esigenze, ai propri stili alimentari o di consumo.

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