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Gli spot per il Super Bowl 2019: tra intrattenimento e tematiche sociali

Dall'inclusione alla sostenibilità ambientale: ecco alcuni degli argomenti principali trattati negli spot per il Super Bowl 2019.
Uno degli eventi sportivi più attesi e più seguiti in America si è tenuto nella notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019 al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, in Georgia, diventando quest’ultimo il palco della vittoria della squadra americana di football New England Patriots. Come ogni anno, oltre agli spettacoli musicali, anche i brand hanno sfruttato l’occasione – specie per l’enorme audience che segue l’evento – per lanciare delle pubblicità di ogni tipo. Gli spot per il Super Bowl 2019 hanno puntato sui più svariati argomenti: molti sono stati i brand che si sono affidati alle celebrità del cinema e della musica per promuovere i propri prodotti puntando sull’intrattenimento, mentre altri si sono soffermati su temi rilevanti come l’importanza del giornalismo, ma anche della sostenibilità e dell’inclusione.
L’evento sportivo più seguito (anche più di Netflix)
Il Super Bowl 2019 è stato talmente seguito da portare a un crollo dell’audience di Netflix durante la giornata dell’evento negli Stati Uniti, stando a quanto riportato dalla stessa azienda di streaming: un calo di circa il 32% rispetto a una domenica normale.
Poiché si tratta però del Super Bowl, Netflix l’ha presa con un sorriso. Infatti, sull’account ufficiale di Netflix per gli Stati Uniti è stato pubblicato il seguente tweet: «Pare che questa cosa del Super Bowl sia davvero qualcosa di grande…», seguito dal dato sul crollo della viewing. A questo è seguito un altro simpatico messaggio: «Tutti quelli che normalmente contribuiscono a gestire questa pagina in questo momento stanno vedendo le partite e mi hanno detto di “vedermela io” dunqueeeeee continuerò a postare delle GIF di animali per tutta la notte».
everyone who normally helps run this page is busy watching the sports and they told me to "handle it" soooo I'm just gonna post animal GIFs from #OurPlanet all night pic.twitter.com/asrZbB9T0F
— Netflix (@netflix) February 3, 2019
Questo dato rende l’idea di quale possa essere il valore che il lancio di una singola pubblicità a un evento di questa portata rappresenti per le aziende che intendono raggiungere il pubblico nordamericano.
Le star degli spot per il super bowl 2019: dalla musica al cinema
Come di consueto per questo spettacolo sportivo, molte celebrità in un modo o nell’altro partecipano direttamente o indirettamente al Super Bowl. Quest’anno tra le esibizioni c’è stata quella di Gladys Knight, quella della coppia Chloe e Halle Bailey, ma anche di Big Boi e Travis Scott e dei Maroon 5.
Oltre ai cantanti che hanno partecipato con delle esibizioni musicali, diverse celebrità sono state protagoniste dei diversi spot per il Super Bowl 2019.
Seguendo la linea dell’anno scorso, anche nello spot di quest’anno il brand di birra Stella Artois ha scelto un testimonial ben noto al grande pubblico: da Matt Damon per il Super Bowl del 2018 all’attrice Jessica Parker scelta per lo spot di quest’anno. La protagonista di “Sex and the City” invita a cambiare le vecchie abitudini. La testimonial dà l’esempio entrando in un bar e, anziché ordinare il solito Cosmopolitan – la classica bevanda ormai tipicamente associata alla serie televisiva sopracitata –, sorprende tutti chiedendo una Stella Artois.

Michael Bublé ha fatto invece una comparsa nello spot del brand Bubly, che ha giocato con il nome del cantante e la relativa similitudine con quello della bevanda in questione.

Riprendendo il tema medievale già presente nello spot del Super Bowl 2018, un video di Bud Light, che all’inizio sembrerebbe un classico annuncio di birra, si trasforma in un trailer per la stagione 8 di Game of Thrones in un’accoppiata di due prodotti che, tutto sommato, si potrebbero considerare ben abbinati insieme.
Non è un caso che sia stato questo il commercial più apprezzato tra tutti: è quanto emerge dall’analisi, condotta da Salesforce, delle conversazioni su Twitter relative agli spot dell’evento. Sembra in effetti che la tipologia di spot, creato grazie al mix di contenuti molto diversi (cioè la pubblicità di una birra insieme al trailer di una serie TV), sia stata particolarmente apprezzata dal pubblico.

Il Super Bowl è stata per il brand Pepsi un’altra occasione per alimentare la storica “guerra della cola“, in maniera abbastanza ironica e divertente. Giocando con l’ hashtag della campagna di Coca-Cola #TogetherIsBeautiful, Pepsi ha deciso di posizionare una statua del fondatore della propria marca , che afferra un bicchiere della bevanda, di fronte alla statua del fondatore di Coca-Cola, competitor che ha la sede proprio ad Atlanta, dove si è svolto l’evento.
Oltre ai tweet che contenevano delle sottili provocazioni alla marca competitor (come «Pepsi ad Atlanta: che rinfrescante!» oppure «Ciao Atlanta, grazie di averci ospitato. Portiamo noi le bibite») il brand ha lanciato anche uno spot, mantenendo lo stesso stile e tono di voce. Nel video si vede una cliente che chiede al cameriere una cola mentre quest’ultimo le domanda (dato che molti clienti preferiscono la Coca-Cola) se “è OK una Pepsi”. In seguito all’accaduto si vede l’attore Steve Carell totalmente sconvolto dalla domanda posta, che cerca di spiegare al cameriere (con l’aiuto della cantante Cardi B e del rapper Lil Jon) che il prodotto in questione dovrebbe essere una scelta ovvia per cui la domanda è totalmente fuori luogo: «Pepsi è più che OK»! dichiarano gli attori.

temi importanti nel Super Bowl 2019: fra tecnologia, inclusione e sostenibilità
In uno spot della birra Budweiser si potrebbe dire che il protagonista è uno dei quattro elementi naturali, cioè il vento, il quale accompagna l’intero viaggio di una carrozza che trasporta la bevanda attraverso i campi dove si trovano gli aerogeneratori eolici che producono energia rinnovabile, che viene usata dall’azienda per la produzione del prodotto. Uno spot breve e semplice che vuole associare il brand al concetto di sostenibilità del processo produttivo.

Lo spot di Microsoft invece raduna una serie di testimonianze di diversi genitori e relativi bambini con disabilità motorie o arti amputati, cosa che di solito non consente loro di giocare ai videogiochi con la stessa facilità con cui lo fanno altri bambini. In questo video, l’azienda promuove il controller adattivo Xbox, creato per le persone che non riescono a utilizzare quello standard, e condivide le esperienze di questi ragazzi attraverso un messaggio di inclusione che ricorda che, nonostante siano tutti diversi, quando giocano tutti i bambini sono uguali, tutti hanno la stessa voglia di vincere e grazie a questo controller tutti hanno la stessa possibilità di farlo.

Screen dal video: Microsoft Super Bowl 2019 Commercial – We All Win Backwards!
Anche Coca-Cola ha puntato sul tema dell’inclusione con il lancio di uno spot animato che voleva celebrare la bellezza della diversità.

Ci sono state invece diverse aziende che hanno affrontato il tema delle nuove tecnologie e di come, per esempio, i sistemi di intelligenza artificiale presentino tanti errori e limiti ancora difficili da superare. È stato il caso dello spot di Amazon in cui l’azienda ha giocato in maniera ironica e, da un certo punto di vista auto-critica, sui possibili limiti dell’assistente vocale Alexa e delle situazioni in cui la sua assistenza risulta poco utile o nei quali ci sono stati degli incidenti con i comandi richiesti.
Lo stesso tema è stato ripreso dal software di contabilità TurboTax in un video in cui uno strano “robot bambino” dice al suo creatore che da grande vorrebbe fare il dipendente di quest’azienda. Una donna immediatamente gli spiega che il suo sogno è impossibile, dato che lui non riuscirà mai a provare emozioni come quelle provate da un dipendente TurboTax, cioè provate da un essere umano reale. Mentre afferma di essere triste, il robot inizia invece a ridere mettendo in imbarazzo il suo creatore che ammette la difficoltà di perfezionare l’aspetto “emotivo“della macchina.

Frame dello spot di Turbo Tax per il Super Bowl 2019.
Un altro tema attuale e di grande importanza è stato affrontato dalla testata Washington Post sull’importante ruolo dei giornalisti che spesso rischiano la vita per far conoscere la realtà presente nel mondo. «Quando andiamo in guerra, quando la nostra nazione è minacciata, c’è qualcuno che racconta i fatti a ogni costo»: ecco ciò che narra la voce di Tom Hanks nello spot.
Serena Williams ha ripreso invece un altro tema caldo in una pubblicità di Bumble, ovvero l’empowerment delle donne, invitandole a fare il primo passo, a prendere l’iniziativa nelle diverse dimensioni della propria vita, lottando per i propri obiettivi senza rassegnarsi di fronte agli ostacoli o alla disuguaglianza.
Infine, ma non per importanza, tra gli spot per il Super Bowl 2019 c’è stato anche quello con protagonista il misterioso uovo più seguito di Instagram, anch’esso usato per creare consapevolezza su un altro tema di rilevanza sociale: quello della salute mentale.
Se una pubblicità può sembrare poco utile nel risolvere determinate questioni sociali o ambientali, dall’altra parte, invece, l’opportunità di dare risalto ad argomenti come l’inclusione, l’importanza della diversità, l’uguaglianza di genere o la sostenibilità ambientale, non va mai sprecata, specialmente in un evento che raggiunge un numero così grande di persone.
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