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Startup innovative costituite online: i dati del 2016 tra pro e contro

Startup innovative costituite online: i dati del 2016 tra pro e contro

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha certificato l'adozione della nuova procedura di costituzione online di startup.

Nel corso del 2016 l’ecosistema italiano delle startup e dell’ innovazione è stato protagonista di numerose iniziative di diversa natura ma accomunate dall’obiettivo di rafforzare e rendere più flessibile il mondo dell’innovazione italiana. Flessibilità e semplificazione sono, ad esempio, i fattori che caratterizzano la nuova modalità di costituzione di startup innovative in forma di S.r.l.

La nuova procedura, frutto dell’Investment Compact in vigore dopo la pubblicazione del decreto direttoriale 1 luglio 2016, a norma del decreto ministeriale 17 febbraio 2016, prevede infatti la possibilità di avviare una startup in forma di S.r.l. semplicemente compilando un modello standard di atto costitutivo da firmare in maniera digitale direttamente sul sito del Registro delle Imprese, senza dover ricorrere alla consulenza di un professionista. Tale procedura è considerata non solo un importante passo verso la semplificazione burocratica, ma soprattutto un’opportunità per i neo imprenditori di costituire la propria impresa in autonomia risparmiando tempo e denaro.

Già il 30 settembre 2016, secondo i dati di Infocamere, risultavano essere 25 le startup innovative costituite secondo la nuova modalità. A fine 2016 il numero di startup costituite online è aumentato di ben sette volte. Secondo il secondo rapporto trimestrale, pubblicato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, al 31 dicembre 2016 le startup innovative che hanno scelto la nuova procedura sono infatti salite a 225. Di queste 25 sono ancora in fase di iscrizione, 20 sono iscritte provvisoriamente nel Registro delle Imprese in attesa della verifica dei requisiti per l’iscrizione alla sezione speciale, mentre quelle ufficialmente costituite e riconosciute come startup sono 180.

Negli ultimi mesi del 2016 si è registrato un incremento nell’utilizzo della procedura rispetto a quanto registrato tra luglio e settembre. Il numero più alto di iscrizione è avvenuto a novembre, con ben 61 procedure, mentre a dicembre 57. 

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la prima regione per numero di startup innovative costituite online è la Lombardia con 48 nuove imprese (il 26% del totale). A seguire il Veneto (con 22, il 12%) e la Sicilia (con 15, 8.3%); in particolare queste due regioni risultano essere, per concentrazione di startup, in quarta ed ottava posizione.

A livello provinciale Milano si conferma come l’area più attrattiva per le startup innovative, con 34 startup costituitesi online. In seconda posizione ci sono alla pari Roma e Padova con 11. Nel complesso sono state costituite startup innovative online in 69 province; a Bologna e Torino, invece, se ne sono registrate poche, mentre a Napoli nessuna.

Se si guarda invece al capitale iniziale sottoscritto, oltre la metà (92, 51.1%) ne ha uno compreso tra 5.000 e 10.000 euro; 54 startup, invece, appartengono alla classe dimensionale compresa tra 1 e 5.000 euro; 29 imprese, poi, hanno un capitale sottoscritto tra i 10.000 e i 50.000 euro; solo 4 superano quest’ultima soglia.

La maggior parte delle startup innovative neocostituite (142, 78.9%) lavora nel macrosettore dei servizi alle imprese, dato superiore a quello registrato dalle startup innovative nel loro complesso (70.6%); 32 operano nel settore manifatturiero; il commercio e altri settori hanno un’incidenza residuale.

La maggioranza (98, 54.4%) delle startup costituite con la nuova procedura indica come requisito di innovatività la soglia abilitante di spese previste in R&S; 71 (39,4%) sono innovative per le qualifiche accademiche del team imprenditoriale; le altre 13 (7,2%) per la proprietà intellettuale.

È importante sottolineare che la costituzione digitale, pur essendo una disintermediazione, non lascia però soli i neo imprenditori. È infatti attivo sin dal luglio 2016 il servizio gratuito di assistenza specialistica fornito dal sistema territoriale delle Camere di Commercio per accompagnare i giovani imprenditori nella prima fase operativa della nuova procedura. Il servizio è stato utilizzato al 31 dicembre 2016 da 396 utenti (per 191, però, ancora in corso di erogazione). L’assistenza offerta dalle Camere di Commercio si rivela importante in quanto consente ai fondatori delle startup di adempiere alla costituzione della società rispettando gli standard legali e formali. Inoltre questo consente anche alle stesse Camere di Commercio di poter espletare i controlli successivi con maggiore rapidità, facilitando così un’iscrizione più rapida nel Registro delle Imprese.

Nel processo di costituzione delle nuove imprese le Camere di Commercio svolgono, infatti, un ruolo importante dal momento che effettuano tutti i controlli necessari per verificare la correttezza formale e l’idoneità agli standard di legge del modello costitutivo, dei documenti allegati e delle ulteriori informazioni inserite. Solo in caso di esito positivo di tali controlli si procederà con l’iscrizione  provvisoria nella sezione ordinaria del Registro delle Imprese e successivamente in maniera definitiva.

Questa nuova dinamica di costituzione presenta vantaggi e svantaggi. Come sottolineato precedentemente, gli startupper possono avere l’opportunità di risparmiare sul processo di costituzione in quanto non si deve ricorrere necessariamente alla figura del notaio. Allo stesso tempo, però, la compilazione del modulo tipizzato per la costituzione non è banale e rivolgersi a un professionista esperto potrebbe rivelarsi molto utile. La procedura online, poi, non cancella adempimenti burocratici quali la registrazione fiscale dei documenti, l’apertura di conti correnti o le registrazioni di contratti di lavoro. C’è poi una preoccupazione, diffusa soprattutto tra i notai, legata alla mancanza di controlli sulle identità delle persone e sull’anti-riciclaggio. Si teme, infatti, che si possa correre il rischio di furti d’identità oppure della creazione di startup false, addirittura mezzo di copertura per traffici illeciti.

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