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Un nuovo servizio gratuito impedisce che immagini esplicite di minori circolino in Rete indebitamente

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Take It Down, il nuovo servizio ideato da Meta e il NCMEC e che ha già molte piattaforme partner, aiuta i minori ad avere più controllo sui propri nudes, bloccando la circolazione indesiderata in Rete di immagini esplicite.

Meta è tra i soci fondatori di Take It Down, una piattaforma gratuita che aiuterà i minori a fermare la circolazione in Rete di video e immagini che li rappresentano nudi o in atteggiamenti espliciti, impedendo ad altri utenti di ricondividerli indebitamente.

«Perdere il controllo dei propri nudes online è terrificante» recita lo spot di trenta secondi con cui il National Center for Missing & Exploited Children – NCMEC, che ha sviluppato il servizio, annuncia l’arrivo di Take It Down.

L’unica cosa che si vorrebbe poter fare è tornare indietro al momento in cui si è condiviso quell’immagine o quel video con un’altra persona e scegliere di non farlo: anche visivamente lo spot gioca, non a caso, con l’idea di un rewind delle proprie azioni quotidiane.

NCMEC Presents: Rewind
NCMEC Presents: Rewind

Quasi mai è possibile. Quello che fa Take It Down è, così, aiutare i più giovani a «guardare al futuro», evitando che un’immagine o un video mandati per gioco al proprio partner, a una persona con cui si stava flirtando o facendo sexting o appena conosciuta su un’app di dating possano essere ricondivisi indebitamente a scopo di revenge porn o sextortion o andando a nutrire quel mercato della pornografia non consensuale, vasto anche in Italia.

Come funziona Take It Down, il servizio pensato da Meta e NCMEC per bloccare i nudes

Chiunque si senta in pericolo per aver condiviso video o immagini espliciti in Rete può collegarsi direttamente al sito di Take It Down e seguire passo passo le istruzioni per segnalare i nudes e permettere alla piattaforma di bloccarne la condivisione.

A ciascuno dei media in questione viene assegnato un hash, un codice alfanumerico univoco che si comporta come una sorta di “impronta digitale” e permette di identificarlo in maniera certa anche quando ricondiviso da altri utenti o in ambienti diversi da quello originario. Take It Down assegna a immagini e video espliciti gli hash in maniera «privata»1, così la definiscono da Meta, e cioè direttamente sul dispositivo dell’utente che ne fa richiesta, senza necessità che gli stessi vengano inviati o trasferiti a un server.
È un plus non indifferente sia in termini di sicurezza e sia considerato che gli adolescenti, spaventati dal fatto che i propri nudes circolano liberamente in Rete, potrebbero essere restii e non fidarsi di condividere le proprie immagine esplicite direttamente con le piattaforme, come prevedevano in passato altre iniziative simili (una di queste era stata condotta in Italia dall’allora Facebook in collaborazione con il Garante Privacy).

Il solo codice hash viene condiviso in un secondo momento con i partner di Take It Down – attualmente ci sono, oltre a Meta, OnlyFans, Yubo e P0rnhub – perché possano usarlo per identificare eventuali copie circolanti sulle proprie piattaforme e, soprattutto, per evitare che ne siano create e condivise in futuro.

A Take It Down possono rivolgersi, come si legge nelle linee guida2 del servizio, non solo i minorenni preoccupati per aver postato in Rete o condiviso con utenti sospetti media che li ritraggono nudi o in atteggiamenti espliciti, ma anche genitori e tutori che hanno bisogno di sostegno nel fermare la condivisione di nudes dei figli o temono che gli ultimi possano essere vittime di abusi, grooming o ricatti e, ancora, adulti che vogliono fare qualcosa per le immagini esplicite condivise in Rete quando erano ancora under 18.

Le altre iniziative di Meta per garantire ai più piccoli una navigazione sicura

Il supporto tecnico e finanziario offerto da Meta al NCMEC per il servizio Take It Down si inserisce in una serie di iniziative intraprese da Meta per garantire anche ai minori che frequentano le proprie piattaforme «esperienze adeguate alla loro età»3.

Negli anni non sono mancate del resto per l’azienda di Zuckerberg, come per le altre big tech, accuse pubbliche di un certo lassismo rispetto ai numerosi pericoli che i bambini corrono in Rete, di fare poco per il benessere digitale dei più piccoli e contro i molti under 14 che stanno sui social senza avere l’età minima prestabilita.

A fine 2022 Meta ha annunciato, per esempio, impostazioni per la privacy più stringenti per gli utenti Facebook under 16 che riguardavano post in cui erano taggati, commenti ai post pubblici e a chi potevano essere mostrate pagine e account seguiti e la lista degli amici.

Nella stessa occasione la compagnia ha incoraggiato bambini e adolescenti a utilizzare i Safety Tool presenti sia su Facebook e sia su Instagram per segnalare tutto ciò che rende «spiacevole» la propria permanenza sulle piattaforme.

Sia su Facebook e sia soprattutto su Instagram, luogo prediletto da chi prova ad adescare minori online, sono stati potenziati gli strumenti contro le interazioni indesiderate: gli adulti vedono meno minori tra i suggerimenti di amicizia e delle restrizioni sui messaggi privati impediscono agli adulti sospetti di contattare in DM minori con cui non siano già connessi; inoltre, quando chatta con un adulto che non conosce un’apposita notifica ricorda al minore la possibilità di bloccarlo e/o segnalarlo.

Del materiale informativo su come proteggersi in Rete è raccolto in un unico hub per minori e genitori di minori su Meta e gli ultimi hanno a disposizione i più tradizionali strumenti per il parental control.

Note
  1. Meta
  2. Take It Down
  3. Meta

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