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180 ore di formazione gratuita e online riservata alle ragazze che puntano a diventare i nuovi «talenti tecnologici femminili»

Impareranno coding, robotica, videomontaggio, photo editing le partecipanti a Tech is Pink, l'iniziativa di Girls Tech che con il sostegno di Samsung e MediaWorld prova ad azzerare in Italia il gender gap digitale.
C’è tempo fino al 25 ottobre 2021 per iscriversi a “Tech is Pink”, iniziativa formativa che vede Samsung Electronics Italia, MediaWorld e Girls Tech uniti nella sfida di rendere più inclusivo il mondo della scienza e della tecnologia.
Tech is Pink: un percorso formativo gratuito per ragazze interessate alle discipline STEM
Giunta alla sua seconda edizione, l’iniziativa consiste in trenta corsi diversi completamente gratuiti e disponibili online «per sole donne», come si legge nel comunicato stampa di presentazione, e cioè, più nel dettaglio, dedicati a bambine e ragazze tra i 7 e i 18 anni.
Le materie di studio vanno dal coding, con focus sulla programmazione di app per mobile, alla videografica e al video editing, passando per fotoritocco e robotica, ma con un approfondimento anche sul mondo della cybersecurity e su quello della creatività declinata al digitale. Per ciascuna di queste sono stati pensati moduli diversi, tarati su abilità e competenze diverse da una fascia d’età all’altra.
A insegnare sono professionisti ed esperti di Girls Tech, l’iniziativa “madre”, promossa fino a qualche anno fa dalla no profit SYX, da cui è poi nata l’idea di trasformare una semplice giornata di workshop dedicati al rapporto tra ragazze e discipline STEM in un percorso di 180 ore di lezione mirato a formare veri e propri «talenti tecnologici femminili».
Perché è prioritario anche in Italia avvicinare le ragazze alla tecnologia e come farlo
Nel quadro di un più generalizzato gender gap – che anche una legge, come quella da poco approvata all’unanimità alla Camera e ora in approvazione in Senato [1], sulla parità salariale può risolvere solo parzialmente – c’è in Italia ancora un consistente problema di gender digital divide . Le donne sono indietro nell’adozione del digitale ed è uno svantaggio che, come anche l’ONU ha sottolineato spesso, si comincia ad accumulare già in età scolastica.
I dati citati nella presentazione di “Tech is Pink” mettono in evidenza come corrisponda solo al 37% il numero delle studentesse italiane impegnate in un percorso di studi inerente a materie tecnico-scientifiche e a meno di un quinto quello dei laureati STEM donne. È un peccato considerato che le nuove professioni digitali e più in generale tutte quelle professioni che hanno a che vedere con l’ innovazione sono ormai da tempo tra le professioni più richieste in un mercato del lavoro in profonda trasformazione e che, in più, recruiter e reparti HR lamentano proprio nel campo uno dei più consistenti skill mismatch tra le competenze che le aziende cercano e quelle con cui i candidati si presentano, specie se da poco usciti dal mondo scolastico e universitario.
«Le nuove tecnologie – e diversi saperi a esse collegati, come quelli che le partecipanti a “Tech is Pink” potranno acquisire in itinere, come ha sottolineato l’head of human resources & general affairs di Samsung Electronics Italia, Giovanni Barina – possono abilitare, insomma, le persone e in particolare le nuove generazioni a raggiungere il loro pieno potenziale e a guidare in futuro processi di evoluzione positiva in ambito sociale».
«Digitale e innovazione tecnologica stanno creando opportunità incredibili per le nuove generazioni», ha proseguito Alessandra Bergamo, head of HR di MediaWorld Italia, e per questo serve avvicinare quanto prima possibile, dove prima è inteso come “da piccole”, anche le ragazze alle discipline STEM, anche con corsi e programmi formativi di base gratuiti, come appunto quelli di “Tech is Pink”.
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