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Quali sono i cambiamenti relativi al consumo di contenuti da mobile?

Il consumo di contenuti da mobile ha portato alla cannibalizzazione di alcune aziende e di diversi oggetti da parte dei dispositivi mobile.

Nel 2014 Outbrain studiava le tendenze di consumo di contenuti da mobile, analizzando dati raccolti attraverso un network di oltre 100mila siti di editori internazionali, nel corso di una settimana (dal 19 gennaio 2014 al 25 gennaio 2014, ndr) con la propria piattaforma di content discovery, per individuare le preferenze di fruizione su smartphone e tablet degli utenti di dieci nazionalità diverse. I dati sono poi confluiti nell’infografica “Mobile Media Consumption” e dallo studio effettuato emergevano già alcune interessanti informazioni sull’utilizzo di questi device ad esempio in merito alle ricerche fatte in Rete e agli orari di maggiore consumo di contenuti da mobile.In quell’occasione il direttore generale di Outbrain in Europa (e membro della giuria del Mobile World Congress Awards di quell’anno), Simon Edelstyn, commentava così: «Non importa in quale paese vivono, le persone vogliono fruire dei contenuti in mobilità, ovunque essi siano e qualunque cosa stiano facendo». Un’affermazione che risulta, a distanza di anni, ancora molto attuale.

Qualche dato sull’accesso a Internet da dispositivi mobile

Lo studio “Media Consumption Forecasts” di Zenith, pubblicato il 30 maggio 2017, infatti, conferma che il consumo di Internet da mobile ha avuto in incremento del 44% dal 2010 al 2016. Un aumento dovuto alla maggiore diffusione dei dispositivi mobile, ma anche ai miglioramenti a livello tecnologico e alla maggiore disponibilità di contenuti appositamente adattati a smartphone e tablet. Inoltre, se nel 2010 le persone di tutto il mondo trascorrevano in media 10 minuti al giorno su Internet accedendo da browser su device mobile, le previsioni di Zenith indicano che nel 2019 i minuti arriverranno a 122. La quantità di tempo trascorsa su Internet con accesso da desktop aveva raggiunto il picco nel 2014, superata nel 2015 da quella con accesso da cellulare (quando l’utilizzo di Internet in mobilità è cresciuto del 43%).

Le abitudini di consumo di contenuti da mobile

«Le cose essenziali della vita: aria, acqua, cibo e smartphone»: è questo il titolo di uno dei capitoli della ricerca “2016 Global mobile consumer survey” realizzata da Deloitte, dalla quale emerge – tra le altre cose – che il tempo che impieghiamo per prendere il telefono al nostro risveglio è in continua diminuzione: il 18% controlla il telefono immediatamente, mentre più del 40% dei consumatori lo fa entro cinque minuti da quando suona la sveglia, e vengono controllate prima di tutto app di instant messaging e messaggi di testo (35%), seguiti dalle email (22%) e social network (12%). Le persone tra i 18 e i 24 anni (l’82%), poi, controllano circa 82 volte lo smartphone nel corso della giornata. Di sera le percentuali diminuiscono, restando comunque rilevanti, con il 35% delle persone che controlla il proprio dispositivo mobile cinque minuti prima di dormire (moltissimi lo controllano anche in piena notte), confermando la crescita del fenomeno del vamping.

Queste abitudini hanno portato nel tempo anche ad alcune dipendenze, come il panico che scatta quando ci si ritrova senza cellulare o senza rete (la nomofobia) e alla conseguente necessità di modificare alcuni comportamenti, ma questi rispecchiano comunque dei cambiamenti nel consumo di contenuti da mobile che non si possono ignorare.

Così i device mobile hanno cannibalizzato aziende e oggetti

L’evoluzione in atto non può, per esempio, essere ignorata dalle aziende. Marta Valsecchi – direttore Osservatori Internet Media e Mobile Strategy degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – in una intervista ai nostri microfoni realizzata al Social Media Marketing Day Italia 2015 affermava che «il mobile può sicuramente costituire un fattore importante di crescita. Le barriere da superare sono soprattutto quelle culturali, la rivoluzione mobile però è in atto e le imprese iniziano a rendersene conto». Le imprese, inoltre, devono anche tener in considerazione quante aziende e quanti oggetti sono stati cannibalizzati dai dispositivi mobile.

Un’infografica realizzata da Minimegaprint – raccogliendo i dati di diverse fonti – ha messo in risalto proprio quest’ultimo aspetto: il titolo, emblematico, è “Smartphone cannibale: come ti mangio il business” ed infatti la grafica elenca tutti gli oggetti che sono stati ‘divorati’ dallo smartphone e alcune aziende che, di conseguenza, hanno cessato la loro attività, fallendo o trovandosi costrette a riprensarsi, creando nuovi business.

Con uno smartphone sempre a portata di mano ci siamo abituati ad usarlo in sostituzione di tantissimi oggetti. D’altronde, poter utilizzare un solo oggetto invece che molteplici dispositivi ha vantaggi sia in termini di praticità, specie quando ci si trova fuori casa, che di convenienza economica. Un esempio concreto è quello relativo alla fotografia: se un tempo per poterne scattare una era necessario acquistare una macchina fotografica – con un investimento di una certa entità, che nella ricerca viene indicato come pari a 600 euro – ora questa è in qualche modo già incorporata nello smartphone e lo stesso vale per la videocamera (entrambe nella fotocamera). Allo stesso modo calcolatrice, calendario, orologio da polso, sveglia, registratore vocale, radio, torcia, scanner e altre tipologie di oggetti, usati magari da un numero più limitato di persone che hanno specifiche passioni – si pensi all’accordatore per chitarra trasformato in app – sono stati inglobati e cannibalizzati, appunto, da un unico apparecchio.

Se tutto ciò ha avuto risvolti positivi, probabilmente, per gli utenti, ha portato di conseguenza e inevitabilmente alcune aziende al declino o al fallimento. Solo per citare due casi: Kodak ha smesso di produrre apparecchi fotografici nel 2012 e TomTom ha subito un crollo delle azioni in borsa dal 2007 al 2011 pari al 96%.

Consumo di contenuti da mobile: quali sono i cambiamenti?

Fonte: minimegaprint.com

È inevitabile, allora, chiedersi in quali altri cambiamenti ci si imbatterà in futuro per il consumo di contenuti da mobile ma anche più per le abitudini di fruizione dei contenuti in generale, perché le novità portate dallo smartphone in fondo rientrano nel ‘normale’ corso dell’evoluzione tecnologica e la nascita stessa di Internet ne aveva già portato alcune.

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