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La teoria interdigitale: concetti e strumenti di una nuova comunicazione

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La teoria dalla docente Monica Murero presenta vantaggi ed effetti di una comunicazione interdigitale che ha come strumenti nuove tecnologie.

Con l’avvento di internet e dei nuovi mezzi di comunicazione ormai, si sa, la nostra vita ha subito grandi trasformazioni. Grazie a tablet e smartphone comunichiamo da ogni luogo: scambiamo foto e video via WhatsApp, socializziamo grazie a Facebook, ci “manteniamo aggiornati” leggendo tweet e usando tutti i device multimediali connessi a internet.

All’interno del testo “Comunicazione post-digitale“, la docente Monica Murero apre a numerosi spunti di riflessione di natura teorica, empirica e metodologica circa il mondo della conoscenza e il processo comunicativo in fieri. Emergono, quindi, quelli che sono i rischi e le opportunità che la tecnologia può offrire a milioni di utenti connessi, ma anche quello che è il modo più consono per migliorare le conoscenze in questo campo.

La nascita della teoria interdigitale

Proprio l’analisi di reti, soggetti, oggetti e strumenti interconnessi fra loro porta alla nascita della teoria interdigitale che apre le porte ad un nuovo modo di vedere il futuro 2.0. A tal proposito è giusto menzione il racconto di un preciso episodio – con cui apre il testo – atto a fornire le giuste conoscenze per la comprensione del termine “interdigitale“.
Grazie a WhatsApp, due medici alle prese con un’emergenza sono riusciti a scambiarsi immagini e video che ritraevano i punti specifici delle coronarie su cui poter applicare i bypass al paziente, riuscendo ad operarlo e, così, a salvargli la vita. L’episodio risale al 2013 e l’aspetto straordinario di questa storia è proprio nella grandezza della tecnologia, l’efficacia dei device mobile. Si tratta, infatti, di un chiaro esempio di inter-digitalità dove per interdigitale si intende la capacità di interconnettersi, comunicare, scambiare informazioni attraverso strumenti perennemente online.

«La teoria della comunicazione interdigitale è il processo dinamico sincrono o asincrono, che avviene tra due o più agenti interdigitali e che ha per oggetto la produzione, e/o la circolazione e fruizione di un flusso di comunicazione digitalmente preservabile, condivisibile o modificabile attraverso uno o più media interdigitali connessi in rete nello spazio, mobile o fisso», questa nello specifico la definizione della teoria formulata dalla docente Murero e presentata per la prima volta nel 2012 dopo studi interdisciplinari condotti per 15 anni sull’evoluzione, diffusione e innovazione del nuovo modo di comunicare.

Gli effetti di un nuovo modo di comunicare

È facile intuire come la teoria produca effetti sugli individui e sulla società, lasciando un segno concreto sugli utenti e sui rapporti che intercorrono fra questi.

Ovviamente gli effetti possono variare a seconda dell’individuo, in base al conteso in cui si opera, allo spazio e posso avere conseguenze negative e positive: l’interazione può essere di grande aiuto, ad esempio, nel caso dei medici sopracitati, ma anche risultare inutile se la comunicazione è fine a se stessa. Tutto ciò potrebbe sembrare banale e anche scontato per certi versi, ma in realtà – studiando un aspetto della vita quotidiana, come la comunicazione – è emersa una teoria che riesce a chiarire numerosi dubbi.

Comunicazione interdigitale: caratteristiche e strumenti

Analizzando nello specifico la definizione precisa di teoria interdigitale, un punto di fondamentale importanza è: «attraverso più o media interdigitali connessi in rete». La comunicazione interdigitale, infatti, è supportata da oggetti e tecnologie che permettono la connessione e l’interazione fra i soggetti.

Oltre a smartphone e tablet, che hanno cambiato il modo di comunicare, un nuovo fenomeno ha creato un cambiamento profondo nel settore: si tratta dei social media . Nati negli anni Novanta, riescono a far circolare meglio le informazioni, in maniera più rapida ed immediata, fornendo la possibilità agli utenti di commentare e interagire, anche in modo non diretto, nonostante talvolta si possa incappare in problemi di overload informativo. Essi, comunque, non sono l’unico strumento di interdigitalità usato: vanno citati email, giornali online e TV su Internet.

I media in uso consentono di connettersi facilmente alla rete e agli altri cambiando radicalmente il nostro approccio nei confronti della comunicazione: questi strumenti non sono altro che parte di noi, della nostra vita, della nostra quotidianità e del nostro stesso corpo; col tempo sono diventati un bisogno necessario, per la maggior parte delle persone senza i quali, probabilmente, non ci si sentirebbe a proprio agio.

Comunicare, dunque, è diventato più semplice e, premesso che se ne faccia buon uso, questi strumenti possono risolvere problemi e imprevisti in breve tempo e istantaneamente.

L’episodio menzionato nel testo fa riflettere sul senso di interdigitalità e sui cambiamenti avvenuti nel tempo grazie all’evoluzione della tecnologia.

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