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C'è un accordo transitorio tra Meta e SIAE: la musica italiana torna sui social

tornata la musica italiana

I brani italiani sono tornati disponibili su Facebook e Instagram grazie a un accordo transitorio che richiama quello scaduto a dicembre 2022. Entro ottobre 2023 Meta e SIAE dovranno accordarsi definitivamente sulle licenze.

È tornata la musica italiana su Facebook e Instagram. Dallo sabato 13 maggio 2023 gli utenti possono nuovamente usare i propri brani preferiti nei post, nei video, nelle storie e nei reel da pubblicare sulle piattaforme di casa Zuckerberg e hanno visto tornare soprattutto il tappetto musicale dei contenuti già condivisi in passato, cancellato di colpo a marzo in seguito all’accordo saltato tra Meta e SIAE sulle licenze musicali.

La musica italiana è tornata su Facebook e Instagram: come funziona l’accordo transitorio

Come ha raccontato la stessa collecting in una nota ufficiale, si è giunti nei giorni scorsi a un «accordo transitorio»1 che permetterà l’utilizzo dei brani coperti da copyright nel catalogo della SIAE sulle piattaforme di proprietà di Meta alle stesse condizioni dell’accordo preesistente – quello stipulato nel 2020, scaduto a dicembre 2022 e “congelato” durante le trattative prima che, a marzo 2023, Meta decidesse di non rinnovarlo – fino al prossimo 6 ottobre.

Entro quella data Meta e SIAE si sono impegnate a trovare un accordo definitivo soddisfacente per entrambe le parti.

Del resto, era già stata l’Antitrust, dopo essere intervenuta una prima volta sulla vicenda accusando Meta di abuso di dipendenza economica nei confronti della SIAE, a imporre il proseguimento delle trattative.

Non si può escludere che l’intervento dell’authority sia stata la spinta necessaria grazie a cui è tornata la musica italiana su Facebook e Instagram. Nella stessa nota ufficiale, pur esprimendo soddisfazione per il risultato appena raggiunto e definendolo un risultato «cercato», la SIAE ha richiamato infatti in maniera diretta le misure cautelari imposte dall’AGCM a Meta e auspicato che le trattative possano continuare a svolgersi all’insegna di «equità trasparenza».

Le richieste di SIAE e come potrebbero proseguire le trattative in vista dell’accordo definitivo con Meta

Il nodo centrale della questione continua a essere legato, insomma, alle presunte informazioni in più in possesso di Meta e che la stessa si sarebbe rifiutata di condividere con la Società Italiana Autori ed Editori, nonostante potessero risultare utili per concludere al meglio la trattativa sulle licenze musicali.

La SIAE chiede in particolare che sia rispettata la nuova Direttiva europea sul copyright per la parte in cui obbliga chiunque sfrutti a scopo commerciale opere coperte dai diritti d’autore a condividere, anche tramite intermediari, informazioni chiare e complete ai titolari di quegli stessi diritti – compositori, autori, interpreti nel caso dei brani musicali – quali quelle riferite ai guadagni ottenuti tramite lo sfruttamento delle stesse opere, per esempio.

Si tratta di informazioni che la collecting italiana afferma di ricevere già da altre piattaforme come YouTube o TikTok, su cui la musica ha un ruolo altrettanto centrale rispetto a quello che ha su Facebook e Instagram.

Meta, però, fin qui non ha mai condiviso, neanche all’estero, dati e insight sui guadagni provenienti da post, storie o reel in cui siano presenti brani musicali coperti da copyright e questo non le ha impedito comunque – come ha più volte sottolineato – di chiudere proficuamente accordi con altre società che gestiscono i diritti d’autore e di mostrarsi pienamente rispettosa del lavoro di artisti e compositori, come ha ribadito anche nell’annunciare l’accordo temporaneo raggiunto con SIAE.

Anche se è tornata la musica italiana su Facebook e Instagram, dunque, i nodi da sciogliere ancora non mancano. Quello economico rimane il più difficile da ignorare.

In questi mesi non è stato mai svelato infatti il valore dell’accordo precedentemente stipulato tra Meta e SIAE, quello che è ora tornato valido transitoriamente fino a ottobre 2023. Si sa, però, che l’ultima offerta di Meta è stata quattro volte superiore alla cifra forfettaria già accettata in precedenza da SIAE: un’offerta generosa e irrifiutabile agli occhi della big tech su cui però la collecting, che ha in catalogo la maggior parte della musica italiana coperta da copyright, ha avuto da ridire e potrebbe voler continuare a trattare prima di raggiungere un accordo definitivo.

Note
  1. SIAE

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