Home / Macroambiente / Traduttori automatici: limiti, progressi e valore per le aziende

Traduttori automatici: limiti, progressi e valore per le aziende

Traduttori automatici: limiti, progressi e valore per i business

I traduttori automatici sono sempre più sofisticati ma non privi di errori: qual è la situazione e quali le loro utilità per il business?

I traduttori automatici contribuiscono a ridurre le barriere comunicative in un mondo variegato e ricco di idiomi: potranno, però, arrivare a sostituire un professionista che si occupa d traduzioni? Di fronte a episodi come quelli segnalati da diversi giornali e utenti relativamente alle “strane profezie comunicate di Google Translate” sorge spontaneo chiedersi se effettivamente queste tecnologie potranno mai ottenere la qualità della traduzione umana. È impossibile, però, negare l’evoluzione di questi sistemi, sempre più sofisticati e precisi. Cosa c’è, però, ancora da migliorare e come possono queste tecnologie rappresentare un vantaggio per il business?

traduttori automatici Tra errori e strane profezie

Sicuramente uno dei più completi traduttori, specialmente per quanto riguarda il numero di lingue a disposizione (in totale più di 100), è Google Translate, un tool diventato il migliore amico dei viaggiatori, ma che ha ancora bisogno di ulteriori miglioramenti. Motherboard, a luglio 2018, ha provveduto a sottolineare alcuni dei limiti di questo traduttore: è stato fatto notare, infatti, che scrivendo determinate parole o caratteri la traduzione spesso presenta dei messaggi che, più che un tentativo fallito di traduzione, somigliano a vere profezie apocalittiche.

Tra i diversi esempi segnalati in rete ve ne è uno davvero particolare: scegliendo il maori come lingua in uscita su Google Translate e scrivendo la parola “dog” sedici volte la traduzione sembrava un messaggio profetico, privo di legami con la parola in questione:

“Il giorno del giudizio universale segna tre minuti alla mezzanotte. Stiamo facendo esperienza di personaggi e drammatici sviluppi del mondo, il che ci conferma che stiamo procedendo verso la fine del mondo e il ritorno di Cristo”.

Fonte: Motherboard

Google ha scartato l’ipotesi delle profezie sulla fine del mondo, così come ha negato anche che le strane frasi presentate agli utenti fossero tratte da conversazioni private a cui Google ha affermato di non avere accesso.

Gli esperti, comunque, ritengono che l’algoritmo potrebbe rivelarsi fallimentare e presentare maggiori errori quando cerca di tradurre parole scritte a caso, specialmente quando vengono scelte delle lingue come il maori o il somalo che hanno una quantità limitata di testi tradotti rispetto all’inglese o all’italiano.

Tweet pubblicato da un utente che avrebbe inserito su Google Translate “sa ng ri aw ine” (“sangria wine” o “vino sangria”), scegliendo la lingua somala e ottenendo come traduzione in inglese la frase “È fantastico”.

Questi errori non sono passati inosservati: diverse testate giornalistiche internazionali, infatti, hanno ripreso con degli screenshot i tanti riferimenti biblici presenti nelle traduzioni del traduttore che non hanno alcun legame con le frasi di input. Anche gli utenti, poi, hanno deciso di postare in rete alcuni simpatici risultati del traduttore di Alphabet.

Molti dei limiti ed errori che riguardano i traduttori automatici riguardano la mancata possibilità di individuare eventuali metafore e alcuni modi di dire, forse meno utilizzati di altri, cosa che fa sì che il linguaggio della traduzione risulti spesso poco naturale e poco preciso, specialmente nel caso di lingue meno utilizzate.

SVILUPPO e novità dellE tecnologiE di traduzione

Nonostante ci sia ancora molta strada da fare, negli ultimi anni c’è stato un grande sviluppo nel settore della traduzione linguistica automatica, la cui evoluzione è stata portata avanti in modo particolare dallo studioso Makoto Nagao. Negli anni ’80 l’esperto ha proposto una traduzione automatica sulla base di frasi già tradotte: se le persone molto spesso traducono un’espressione in un determinato modo, le macchine possono riportare quella stessa traduzione, limitandosi poi soltanto a modificare eventuali parole al di fuori di quel pattern identificato come comune, frequente. Da quest’intuizione è nata la statistical machine translation che per molti anni è stata utilizzata dai traduttori automatici, consentendo loro di tradurre senza dover “imparareregole sintattiche o grammaticali e limitandosi ad analizzare testi e traduzioni, identificando pattern comuni alle varie lingue da usare poi nelle diverse traduzioni.

Da allora molto è cambiato nel mondo della traduzione automatica e giganti tech come Google e Microsoft continuano a competere per creare sistemi sempre più sofisticati. Infatti, nel 2006 è nato Google Translate che sfrutta la phrase-based machine translation (o PBMT), ovvero un ulteriore sviluppo rispetto alla tecnologia precedente che tiene conto del contesto, scomponendo le frasi in singole parole e in combinazioni di due o tre e confrontandole con i database a disposizione per trovare la traduzione più corretta.

Intelligenza artificiale E reti neurali: IL contributo allE tecnologiE di traduzione

Google, però, ha affermato nel 2018 che il funzionamento del proprio traduttore si basa ora sulla tecnica delle recurrent neural networks. Da una tecnica basata sulla statistica e, dunque, sulla ricorrenza delle frasi, si è passati a una tecnica basata sulle reti neurali che ha il vantaggio di considerare l’intero corpus da tradurre per ogni frase o combinazione di parole, che vengono così finalmente analizzate all’interno del relativo contesto, come si legge all’interno del blog di Google.

Altri vantaggi associati a questa innovazione riguardano l’apprendimento automatico, ma anche la possibilità di traduzione diretta da una lingua all’altra senza il bisogno di passare dall’inglese, come fatto per molti anni, cosa che portava a ulteriori problemi di accuratezza linguistica.

Nel 2018, inoltre, Google ha annunciato la possibilità di utilizzare il traduttore che sfrutta l’intelligenza artificiale anche offline e attualmente, proprio grazie a questa opportunità, è possibile scaricare 59 lingue diverse (ognuna delle quali occupa circa 45 MB di memoria sul dispositivo).

Nell’agosto 2018 anche Facebook ha presentato agli utenti «grandissimi progressi» in materia di traduzione automatica dei post pubblicati in una lingua e che vengono visualizzati da utenti in altri paesi. Pur facendo comunque ricorso alla neural machine translation, cioè all’uso dell’intelligenza artificiale nei sistemi di traduzione automatica, Facebook ha presentato un nuovo approccio alle tecniche di traduzione, promettendo agli utenti un servizio molto più accurato di prima, specialmente per quelle lingue meno utilizzate e per le quali non c’era una traduzione efficiente.

traduzione in tempo reale per viaggiatori

Un ulteriore passo importante riguarda la traduzione in tempo reale che avviene per mezzo di dispositivi in grado di tradurre il parlato nel giro di pochi millisecondi: l’azienda Ili, per esempio, produce un device portatile in grado di tradurre, dall’inglese a spagnolo, giapponese e mandarino, in modalità offline tutto quello che viene detto. Questo tipo di tecnologia è particolarmente utile per i turisti e infatti è stata ottimizzata per contesti come negozi, ristoranti, hotel, parrucchieri, ecc. Tuttavia, come si legge sul sito aziendale, non è ancora orientato a una traduzione della comunicazione aziendale.

traduzione automatica: quali vantaggi per le aziende?

Non soltanto Google e Facebook hanno compreso il ruolo delle tecnologie di traduzione automatica: anche Microsoft da tempo si impegna in questo senso.

Fonte: Microsoft

Il traduttore di Microsoft (Bing Microsoft Translator) presenta diversi vantaggi per gli utenti (come la traduzione tramite chat uno-a-uno o sui gruppi) ed è un esempio di come questa tecnologia possa essere molto utile per le aziende, specialmente perché consente di tradurre non solo messaggi scritti ma anche conversazioni. Tra i vantaggi possibili vi sarebbe la traduzione di documenti aziendali, utile per imprese che lavorano in paesi differenti e devono comunicare necessariamente in lingue diverse.

Questo tipo di tecnologia, poi, sarebbe particolarmente utile per l’assistenza clienti: si pensi, per esempio, alle FAQ o alla traduzione di contenuti relativi ai prodotti che possono così essere tradotti in tante lingue diverse, come spiegato da Denis Gachot, CEO di Systran, azienda fondata nel 1968 che si occupa dello sviluppo di software di traduzione.

La stessa Microsoft ha messo in risalto l’utilità del proprio software di traduzione nell’ottimizzazione dell’assistenza online “self-service”. In un video dell’azienda, infatti, è possibile vedere come, utilizzando l’applicazione, sia possibile tradurre delle conversazioni in tempo reale, cosa particolarmente utile in una riunione di lavoro tra parlanti di lingue diverse: bisogna soltanto inviare un messaggio vocale attraverso l’app e la traduzione scritta compare sul dispositivo dell’interlocutore.

Tale tecnologia può risultare utile anche per la realizzazione di presentazioni con Power Point: come mostrato all’interno del video, il pubblico può rivolgere delle domande nella propria lingua, tramite app; queste poi vengono tradotte nella lingua del relatore. Le domande potrebbero inoltre essere proiettate nel corso dell’intervento oppure alla fine, a seconda delle preferenze del relatore che può gestire autonomamente questa funzionalità.

Fonte: Time

La stessa tecnologia consente di riconoscere la voce del relatore e di tradurre il suo discorso con sottotitoli, proiettati direttamente in sovrimpressione sulla presentazione realizzata in Power Point, in sessanta lingue diverse. La tecnologia di traduzione in questione è stata inserita all’interno dell’applicazione Skype, cosa che consente anche la traduzione in remoto durante una video-conferenza.

traduttori automatici vs traduttori umani

Raymond Kurzweil, inventore e informatico statunitense, ha affermato che nel 2029 la traduzione effettuata dalle macchine avrà una qualità paragonabile a quella degli esseri umani. Potrebbe questo portare alla fine della carriera di traduttore? Secondo l’esperto di intelligenza artificiale, lo sviluppo e l’uso dei traduttori automatici non potrà sostituire l’apprendimento delle lingue o proprio i professionisti della traduzione, anche perché «nemmeno i migliori traduttori sono in grado di tradurre perfettamente delle opere letterarie». La qualità delle traduzioni è in buona parte anche una questione “soggettiva”, poiché i traduttori, siano essi umani o macchine, effettueranno sempre delle traduzioni leggermente diverse dell’originale corpo testuale. L’esperto, che da tempo ormai si occupa di tecnologie di traduzione, ha affermato in un’intervista all’Huffington Post che «questi tool consentiranno di aumentare le abilità umane» per quel che riguarda l’uso del linguaggio, ma non potranno sostituirle completamente.

In linea con quanto detto, un articolo della Commissione Europea propone una riflessione in merito al dibattito sui “traduttori automatici e umani“, che fa notare tuttavia che in ogni caso le persone avranno sempre un ruolo all’interno del campo della traduzione, soprattutto per la necessità di revisione delle traduzioni realizzate dalle macchine.

Altre notizie su:

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

Resta aggiornato!

Iscriviti gratuitamente per essere informato su notizie e offerte esclusive su corsi, eventi, libri e strumenti di marketing.

loading
MOSTRA ALTRI