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Fashion luxury nel 2023: alcuni trend del mercato da Storeis

Quiet luxury, esperienza frictionless, importanza dei valori del brand per le nuove generazioni: ecco alcune delle cose da tenere in considerazione per il mercato del lusso nel settore fashion.

L'intervista a:

Una «società di consulenza eCommerce e omnichannel retail, che incorpora un’agenzia di digital marketing»: è così che si presenta Storeis agli utenti che navigano il suo sito. Leggendo questa descrizione non si può fare a meno di chiedersi perché una società di questo tipo lavori anche alla realizzazione di report, come quello sul fashion luxury da poco pubblicato, o collabori con altri enti e altre imprese e agenzie per la stesura di ricerche, come l’ultima edizione della Netcomm NetRetail.

Così, durante il Netcomm Forum 2023, lo abbiamo domandato a Chiara Davanzo, brand communication e content director di Storeis, che ha raccontato:

«un punto fondamentale per Storeis sono i valori, che sono sicuramente quelli della condivisione, della trasparenza e della proattività […] Ci piace veramente promuovere un dibattitto attivo nella community dei digital marketer manager attraverso ricerche di questo tipo, ma anche workshop, formazione, training».

Insieme a lei e a Elisabetta Pettenuzzo, head of communication e content di Storeis, abbiamo anche approfondito alcuni dei temi riportati nel report sul fashion luxury.

I principali trend del settore del lusso che emergono dal report di Storeis

Nel report, infatti, sono riportati diversi dati e informazioni interessanti, come quelle riguardanti i trend per il settore del lusso nella moda. Chiara Davanzo ci ha parlato, in particolare, di tre trend, a cominciare dal

«quiet luxury, un concetto che ormai è emerso come fondamentale per il lusso e che porta sostanzialmente i brand a cercare e ricercare un lusso meno urlato, un lusso destagionalizzato, in cui gli utenti, i consumatori, cercano dei prodotti icona in cui investire nel tempo».

Il secondo trend, invece, riguarda il modo in cui tra i luoghi che storicamente sono stati considerati come più legati al fashion luxury ce ne siamo altri emergenti.

«Storicamente – ha spiegato Chiara Davanzo – la Cina e la Germania sono state delle geografie molto importanti per il lusso. Quello che vediamo e che abbiamo constatato nella nostra ricerca è che ci sono geografie emergenti molto più interessanti, che stanno crescendo molto velocemente: un esempio su tutti è la Corea del Sud»

Il terzo trend, infine, riguarda l’attenzione che le nuove generazioni pongono sui valori del brand.

«I consumatori, soprattutto le generazioni più giovani, cercano brand che abbiano, soprattutto nel lusso, una forte attenzione alla sostenibilità e alle tematiche di genere, ma questi valori devono essere non soltanto valori dichiarati, ma anche agiti concretamente», ha specificato ancora la brand communication e content director di Storeis.»

Per quanto riguarda i valori, in particolare quelli legati alla sostenibilità, Elisabetta Pettenuzzo ha nominato, tra i temi considerati importati importanti soprattutto per le nuove generazioni, quello del repair, ossia della cura del capo.

A questi tre trend, inoltre, se ne aggiunge ancora uno, quello che da Storeis hanno definito come la «bonus track»: si tratta dell’esperienza, che deve essere frictionless. Di questo aspetto si parlava già al Netcomm Forum 2022, nello specifico per quel che riguarda i pagamenti digitali, ma un’esperienza frictionless risulterebbe particolarmente rilevante per il consumatore del lusso, tanto nel digitale quanto nel retail fisico.

Fashion luxury e nuove generazioni: l’importanza dell’esperienza

Tra l’altro, l’esperienza, insieme ai valori del brand, è un tema importantissimo per le nuove generazioni. A sottolinearlo ai nostri microfoni è stata Elisabetta Pettenuzzo, riferendosi soprattutto all’impatto dello store fisico, oltre che all’esperienza nel digitale.

«C’è la ricerca all’interno delle nuove generazione di esperienziare il brand anche da un punto di vista proprio dell’esperienza nel punto vendita, un’esperienza diversa, che però deve esserci anche nello store fisico, senza frizioni – ha aggiunto Elisabetta Pettenuzzo –. Non deve esserci più una forte distinzione tra digitale e fisico.»

Luxury brand e digitale: quali aspetti considerare

Nel digitale, poi, i brand dovrebbero cercare di «essere presenti in più momenti del customer journey, che attualmente è sempre più frammentata», mantenendo una certa coerenza agli occhi degli utenti/consumatori durante tutto il loro percorso di contatto con essi e diventando, nell’opinione di Storeis, dei «cultural brand».

«Questo – ha precisato la head of communication e content di Storeis – si lega sicuramente a un tema di orchestrazione di canali, contenuti e messaggi che devono essere coerenti e sempre rilevanti per l’utente.

Altrettanto importante, però, è anche la misurazione delle attività digitali, per verificare l’impatto che le strategie messe in atto hanno sull’utente e sul brand, prestando attenzione sia al ROAS che ad altri KPI.

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