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I principali trend dell'influencer marketing per il 2023

trend dell influencer marketing 2023

Nel 2023 le aziende continueranno a investire in influencer marketing: le parole chiave saranno iperspecializzazione e micro community. Contemporaneamente gli influencer testeranno altre vie profittabili, anche nel metaverso

L’ultima volta che aveva provato a fotografarne lo stato dell’arte era uscito fuori che l’influencer marketing corre in Italia a due velocità diverse, nonostante investimenti consistenti da parte delle aziende e una certa expertise e un certo grado di maturità ormai raggiunto dagli influencer. Ora Buzzoole prova a individuare i principali trend dell’influencer marketing 2023 nella convinzione che le aziende continueranno nei mesi a venire a collaborare, come già facevano se non in misura maggiore, con content creator e personaggi famosi della Rete anche per far fronte alle crescenti difficoltà nella targettizzazione della social adv legate a un Web che va facendosi progressivamente più “cookieless”.

Il futuro dell’influencer marketing è nell’iperspecializzazione e nelle micro community

Tra le tendenze che prenderanno piede nei prossimi mesi c’è quella alla iperspecializzazione degli influencer che in Rete non parleranno più semplicemente di cibo ma daranno ricette per sfruttare al meglio il burro e lo faranno in ASMR.

C’entra naturalmente la necessità di differenziarsi e guadagnarsi una nicchia di seguito in un contesto che nel frattempo si è fatto estremamente competitivo. Oggi gli influencer “di professione” sono decisamente più numerosi di un tempo e diventare un punto di riferimento per le proprie community, non importa quanto piccole siano, è il primo passo indispensabile per farsi notare dalle aziende.

La capacità di creare connessioni di valore continuerà a fare la differenza a uno step immediatamente successivo, e cioè per la riuscita effettiva delle campagne di influencer marketing .

Se da tempo i riflettori sono puntati sulle capacità di engagement di micro influencer e nano influencer , aziende e marketer sembrano sempre più consapevoli dell’importanza che ha anche provare a coinvolgere le micro community: non a caso Buzzoole le nomina tra i trend dell’influencer marketing 2023. Per molti versi ricordano gli albori del Web, quando gli internauti frequentavano soprattutto forum e blog dedicati agli argomenti più disparati. Anche le micro community sono tematiche, com’è il caso della comunità di lettori che ormai da mesi si riunisce su TikTok attorno all’ hashtag #BookTok, o in alternativa gravitano attorno a specifici hashtag o singoli content creator.

Per gli influencer sarà prioritario trovare nuovi introiti: dalle sottoscrizioni dei fan alle collezioni co-firmate coi brand

Più piccole sono le community di riferimento e più l’influencer può fare affidamento, per altro, su veri e propri supporter più che su semplici follower . È un vantaggio tutt’altro che irrilevante se si considera che campagne e collaborazioni con le aziende potrebbero non essere più la principale fonte d’introiti per gli influencer.

Da tempo gli addetti ai lavori discutono se pagare per seguire gli influencer sarà il futuro – o almeno uno dei futuri possibili – del settore e la maggior parte delle piattaforme digitali hanno introdotto funzioni che permettono agli iscritti di remunerare direttamente i propri content creator preferiti o, almeno,  pagarli per contenuti che creano. C’è spazio per la subscription economy, insomma, anche tra i trend per l’influencer marketing 2023.

È per big influencer e content creator diventati nel tempo veri e propri personaggi pubblici che sarà più facile, del resto, provare vie alternative che li vedano finalmente anche producer – di contenuti, progetti digitali e non, prodotti propri – più che semplici ripetitori e ambasciatori dei messaggi dei brand .

Buzzoole prevede per i mesi a venire un aumento nel numero degli influencer che investiranno sul proprio brand personale e proveranno a sfruttarlo per lanciare nuovi prodotti o servizi “a marchio ” o più in generale per intraprendere la strada dell’imprenditoria.

Qualcuno potrebbe farlo optando, almeno all’inizio, per la via “intermedia” delle collaborazioni con i brand. La co-creazione è, per gli ultimi, espressione massima dell’essere riusciti a creare nel tempo un rapporto solido e robusto con i propri influencer e ambassador e, allo stesso tempo, un’opportunità più unica che rara di esplorare nuove opportunità commerciali. Nei prossimi mesi si potranno contare, insomma, ancora più collezioni speciali in co- branding di quante non se ne siano contate fin qui.

Tra i trend dell’influencer marketing 2023 ci sono anche avatar e “metaverso”

Un ultimo dato è utile, sottolinea Buzzoole, per figurarsi il futuro prossimo dell’influencer marketing.

Già oggi, secondo quanto riportato da Buzzoole, un appartenente alla generazione z su due si lascia ispirare da avatar e influencer digitali quando è alla ricerca di nuovi prodotti beauty, una skin care adatta alle esigenze della propria pelle o di idee per un trucco per le feste perché, esattamente al pari degli influencer in carne e ossa, li considera figure interessanti e genuine.

Si può immaginare, così, che i virtual influencer avranno un ruolo sempre più importante all’interno del settore, specie se le aziende saranno in grado di abilitare esperienze “add-on” e che sfruttino, cioè, dentro e fuori dal metaverso la realtà aumentata per permettere agli utenti di interagire direttamente con i propri idoli virtuali.

Le campagne con gli influencer continueranno a funzionare solo sulle piattaforme giuste secondo Skeepers

Novità come quella del metaverso non dovranno distrarre aziende e marketer da questioni da sempre centrali per la riuscita delle campagne di influencer marketing come la scelta delle piattaforme giuste e più in target con i propri pubblici di riferimento.

A guardare le tendenze social potrebbe sembrare che questo sia l’anno delle piattaforme verticali e altamente specializzate come Twitch o Discord. Nella propria analisi dedicata ai trend dell’influencer marketing 2023 Skeepers suggerisce, invece, di continuare a differenziare gli investimenti in considerazione del fatto che canali diversi rispondono meglio a obiettivi differenti.

Con i suoi quasi 11 milioni di utenti italiani tra i 16 e i 64 anni che trascorrono sull’app in media 95 minuti al giorno, per esempio, TikTok è la piattaforma perfetta per il social selling . Soprattutto i più giovani non la usano solo per condividere informazioni con amici e altri utenti o per cercare ispirazione, infatti, ma ne fanno un fido alleato nel momento esatto in cui devono formare le proprie decisioni d’acquisto: oltre un tiktoker su due ammette di aver comprato i prodotti di un brand proprio per averli visti su TikTok, stando ai dati riportati da Skeepers.

Instagram continua a essere perfetta, invece, per il product placement . «Basti pensare – suggeriscono da Skeepers nel comunicato stampa di presentazione della guida “Il futuro dell’influencer marketing – Edizione2023” – che con una bella foto, una descrizione precisa e Storie a corredo, è possibile aggiungere informazioni sui prodotti da spingere», tanto più che l’85% degli utenti dice di seguire almeno un brand sulla piattaforma.

YouTube è uno dei canali migliori per la lead generation , anche in considerazione del fatto che il 35% del traffico Internet mondiale passerebbe proprio dalla piattaforma video di casa Google. Nuove funzioni come Live Shopping e Video Shopping che permettono a influencer e content creator professionisti di creare videorecensioni e altri contenuti videopromozionali possono essere sfruttate dai brand per generare traffico al proprio sito o al proprio ecommerce , ma essenziale sarà tenere conto che solo recensioni e video di qualità eccellente hanno effettivamente impatto sulle sulle vendite.

Podcast, videogiochi, super app, UGC saranno di tendenza quest’anno anche nell’influencer marketing

Nel distribuire il proprio budget digitale tra le diverse attività, incluse le campagne con gli influencer, non si potrà non tenere conto quest’anno anche del successo di pubblico raggiunto da podcast e videogiochi.

Più in generale, differenziare la propria strategia – ha sottolineato Chris Kastenholz, co-founder e CEO di Pulse Advertising durante un webinar dedicato ai trend dell’influencer marketing 2023 – vorrà dire prendere in considerazione la possibilità di coinvolgere gli influencer in campagne pensate specificatamente per super app come WeChat o per app di dating come Thursday.

Al momento disponibile solo a Londra e New York, l’ultima ha cambiato il mondo degli incontri online funzionando solo un giorno a settimana, oltre che proponendo agli iscritti passatempi e attività da svolgere insieme più che appuntamenti tête-à-tête1. L’unique selling point di Thrusday sembra cogliere bene, insomma, lo spirito del tempo: l’attenzione che gli utenti riservano ai contenuti in cui si imbattono in Rete continua a diminuire costantemente ed è per questo che sulle piattaforme spopolano video brevi e contenuti effimeri. «Collaborare con creator che sappiano come catturare l’attenzione dei propri pubblici tramite contenuti in formato “snack” è garanzia per i brand che nessuno scrolli oltre i propri messaggi», hanno sottolineato ancora da Pulse Advertising.

Un risultato simile si ottiene puntando su contenuti genuini e autentici: le persone continuano ad amare, infatti, gli user generated content (UGC) e nell’80% dei casi dicono di aver acquistato un prodotto o servizio dopo averlo scoperto proprio grazie a contenuti condivisi da pari. È per questo che da un lato le AI generative, tra i tech trend del momento, non potranno sostituirsi alla creatività umana neanche nel campo del marketing dell’influenza e dall’altro i brand dovranno continuare a lavorare per costruire innanzitutto un rapporto umano, di fiducia ed empatia con i propri influencer e tra questi e le proprie community. Un buon punto di partenza sarà la condivisione di valori e visioni.

Dall’importanza di un purpose condiviso e quella di conoscere bene le proprie audience

Il 2023 continuerà a essere l’anno di brand activism e purpose marketing e per molte aziende collaborare con influencer e content creator riconosciuti come attivisti su temi come sostenibilità, diritti civili, questioni di genere, inclusione sarà il modo più facile per mostrare vicinanza ai propri pubblici e alle cause che stanno loro a cuore.

A proposito di questioni etiche, come hanno evidenziato ancora da Pulse Advertising, non si potrà non tenere conto del fatto che incertezze e difficoltà economiche renderanno sempre più sgraditi agli occhi delle persone influencer e testimonial che ostentino eccessi e uno stile di vita sopra le righe. È tempo di fare lo stesso, insomma, in maniera meno eccessiva.

Il mantra vale identico in molte delle fasi che portano a ideare le campagne di influencer marketing. Se anche non ci saranno grandi variazioni nei budget rispetto agli scorsi anni, infatti, l’influencer marketing come ogni altra forma di performance marketing dovrà imparare a fare a meno già a partire da quest’anno e in attesa di una tanto annunciata “apocalisse” di qualcosa di  altrettanto importante: i cookie di terze parti. Avere dati di prima mano sui propri target e sulle community degli influencer con cui si collabora sarà indispensabile, cioè, per assicurarsi match perfetti e un buon ritorno sui propri investimenti.

Note
  1. TechCrunch

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