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L'algoritmo di Twitter è stato forzato per mostrare prima i post di Elon Musk

Twitter Elon Musk

Da più di una settimana anche chi non lo segue o lo ha silenziato su Twitter vede più post di Elon Musk tra quelli suggeriti e in cima al feed: è un caso di amplificazione algoritmica, come molte testate hanno confermato.

La scorsa settimana chiunque ha aperto Twitter, anche senza seguire l’imprenditore o pur avendolo bloccato o silenziato in precedenza, potrebbe aver notato un gran numero di tweet di Musk visualizzati per primi sul feed o suggeriti nella sezione “Per Te”.

Non si è trattato di un bug né di un test temporaneo, come pure ne sono stati condotti frequentemente dopo l’acquisizione di Twitter e in vista dell’introduzione di nuove funzionalità. Come hanno confermato numerose testate, l’imprenditore ha specificatamente chiesto al team di ingegneri di “boostare” i propri tweet per far fronte al calo di visibilità che stavano vivendo.

Quel post sul Super Bowl andato male che ha convinto Elon Musk a cercare rimedio al calo di popolarità su Twitter

Secondo quanto ricostruito da Platfomer sulla base di documenti interni e testimonianze anonime, tutto è cominciato durante il Super Bowl (domenica 12 febbraio 2023 per il fuso orario americano).

l tweet dell’imprenditore in sostegno agli Eagles avrebbe generato poco più di 9 milioni1 di impression, contro i quasi 29 milioni di quello – simile nei contenuti – del presidente Biden.

In preda all’invidia, e frustato da un più generico calo di popolarità sulla sua stessa piattaforma – soprattutto se confrontato ai tempi delle trattative per l’acquisizione, per esempio –, Musk avrebbe prima cancellato2 il tweet e poi convocato in tutta fretta il team di ingegneri e sviluppatori di Twitter, minacciando ulteriori licenziamenti se non fossero giunti velocemente a una risoluzione del problema.

La soluzione sarebbe stata trovata già nella giornata successiva, la stessa in cui gli utenti hanno cominciato a segnalare un inconsueto numero tweet di Musk visualizzati per primi nei feed e tra i consigliati.

I tweet di Musk visualizzati per primi sui feed e tra i consigliati grazie a una modifica all’algoritmo

Come spiega ancora la stessa testata, la visibilità dei post dell’imprenditore sarebbe stata moltiplicata “ad arte” dagli ingegneri di Twitter.

Ai tweet di Elon Musk sarebbe stato applicato un moltiplicatore, teoricamente destinato a qualsiasi utente forte – o «power user», come più specificatamente definito dal team – della piattaforma e capace di far salire a mille il punteggio sulla base del quale viene stabilito il ranking dei post su Twitter.

Da sempre, infatti, nel tentativo di dare visibilità ai contenuti di maggiore qualità e valore, la piattaforma premia algoritmicamente e colloca nella sezione “Per Te” i tweet che performano meglio sia tra i follower e sia tra gli utenti che non seguono chi li ha pubblicati. Era da qualche tempo che ciò non avveniva più con i tweet di Elon Musk: forse perché in molti hanno smesso di seguire l’imprenditore o ne hanno addirittura silenziato l’account, dopo qualche uscita infelice sulla guerra in Ucraina o come conseguenza dell’ondata di licenziamenti e novità controverse annunciate dopo l’acquisizione di Twitter.

Il nuovo moltiplicatore, fin qui applicato esclusivamente al patron della compagnia, aumenta le probabilità che i tweet di Musk siano visualizzati per primi nella sezione “Per Te” indipendentemente da se gli utenti seguono o meno il profilo dell’imprenditore e da se hanno applicato restrizioni allo stesso.

Non solo: con apposite modifiche all’algoritmo gli sviluppatori hanno assicurato ai tweet di Elon Musk di bypassare le impostazioni che sulla piattaforma impediscono a un solo utente e ai suoi post di monopolizzare il feed o, almeno, le sue posizioni più alte.

Grazie al “boosting”, ora, i tweet di Elon Musk sarebbero visualizzati dal 90% degli utenti, che lo seguano o meno.

Tutti – o quasi tutti – in questi giorni avranno visto, così, su Twitter il famoso meme “obbligati a bere latte” (nome con cui è conosciuto in Rete il meme) rivisitato provocatoriamente dall’imprenditore per fare ironia su come gli utenti e la stampa stessero cominciando a farsi domande sui tweet di Musk visualizzati per primi nei feed e tra i consigliati.

Screenshot da Twitter Profilo Elon Musk

Screenshot da Twitter Profilo Elon Musk

Leggenda vuole che lo stesso tweet sia tra quelli pubblicati da Musk durante una call con il team di sviluppatori per testare “in diretta” l’efficacia della soluzione e che hanno avuto quasi il quintuplo delle impression rispetto al tweet sul Super Bowl da cui era iniziato tutto.

È stato lo stesso Elon Musk a suggerire, però, che gli esperimenti con l’algoritmo continueranno nei prossimi giorni e che non sono esclusi «aggiustamenti»3 per quanto riguarda il modo in cui certi tweet piuttosto che altri finiscono in cima ai feed.

La precisazione è arrivata nello stesso frangente in cui sono trapelate alcune indiscrezioni riguardo al fatto che Elon Musk avrebbe fatto causa4 ai dipendenti di Twitter che hanno condiviso pubblicamente e con i giornali dettagli sull’operazione.

Perché l’amplificazione algoritmica dei tweet di Elon Musk è potenzialmente pericolosa

Si tratta, tra l’altro, di un’operazione non poco controversa – come hanno commentato molti addetti ai lavori –, e che per molti versi stride con quella promessa di far tornare Twitter a essere la patria della libertà di espressione fatta da Elon Musk ai tempi delle (lunghe) trattative preacquisizione e obbedendo alla quale, subito dopo l’acquisizione, è stato riattivato il profilo Twitter di Trump.

Non si può certamente dire, infatti, che una piattaforma che amplifica per via algoritmica un numero ristretto di post sia una piattaforma che premia la libera circolazione delle idee o la pari rappresentazione delle diverse parti in causa e dei diversi messaggi, idee e posizioni politiche che riguardano i più importanti temi di dibattito pubblico. Tanto più se, com’è al momento, il moltiplicatore algoritmico viene applicato solo ed esclusivamente ai post del proprietario e CEO della piattaforma: le dimissioni di Elon Musk dal ruolo sono state, fin qui, solo annunciate e mai diventate effettive in attesa di trovare un sostituto.
Senza contare che il patron di Tesla e SpaceX è noto per aver pubblicato in passato notizie non verificate o manipolate e sostenuto strampalate teorie del complotto, oltre che per una certa vicinanza alla destra repubblicana americana.

Al contrario, con i tweet di Musk visualizzati per primi sui feed e nella sezione “Per Te”, rischia di replicarsi quel “bias democratico” che una parte della politica americana ha da sempre rimproverato a piattaforme digitali e big tech.

Per questo, come ha sottolineato tra gli altri Wired, all’amplificazione algoritmica su Twitter dovrebbe essere riservato lo stesso sospetto5 con cui nelle scorse settimane si è guardato alla presunta esistenza di un bottone usato dai responsabili della piattaforma per scegliere deliberatamente cosa far diventare virale su TikTok e cosa no.

Note
  1. Platformer
  2. Snopes
  3. Twitter/ @ElonMusk
  4. Fortune
  5. Wired
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