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Usare Instagram per il local business: consigli e best practice

Usare Instagram per il local business: le best practice

Quali sono i vantaggi dell'usare Instagram per il local business? Consigli e best practice a prova di ristoranti, pub, bar e servizi locali.

Perché è importante, perché serve usare Instagram per il local business? E, soprattutto, qual è la strategia migliore, più efficace da adottare quando il proprio business ha un forte legame col territorio, come succede appunto per ristoranti, pub, bar e simili?

La risposta alla prima domanda è semplice e ce la suggerisce il social media specialist Lucio Messina in un’intervista a SMAU Milano 2018: Instagram permette oggi di mettere a punto una perfetta «strategia local con poco budget». Per chi offre servizi legati alla ristorazione e allo svago è indispensabile attrarre clienti che siano del posto, migliorare il rapporto con la propria clientela abituale e fidelizzarla, oltre che ovviamente aumentare le vendite: un social come Instagram permette di fare tutto questo già con semplici post organici e senza per forza ricorrere alle sponsorizzazioni.

Non si può non tenere conto, tra l’altro, di un dato dalla natura più sociologica: una larga fetta di utenti Instagram è under 35 (secondo Business Insider UK addirittura il 90%, ndr) e, cioè, appartengono a quelle fasce demografiche di Millennial e Gen Z più propensi, tra l’altro, a ricercare esperienze nel food e a trovare ispirazioni sui social per farlo.

Vuoi usare Instagram per il local business? Non puoi rinunciare alle immagini giuste

La prima regola da seguire quando si intende usare Instagram per il local business è ovviamente puntare sul contenuto. Trattandosi di un social prettamente visivo, pensare a un’estetica che possa rappresentare al meglio il brand  – e, con questo, la storia, i valori, la mission – del proprio ristorante, del proprio bar è essenziale. Altrettanto essenziale è trovare un tema da utilizzare, uguale, per la creazione dei propri post: nella maggior parte dei casi basta puntare su un filtro o su pattern di colori che riescano a diventare identificativi, oltre che rendere nel complesso più ordinato e coerente il proprio profilo Instagram. Ci sono svariate tip pratiche, poi, che possono aiutare attività di questo tipo a trovare la giusta identità visiva: puntare a foto di qualità e realizzate da un professionista, per esempio, o evitare di utilizzare immagini da stock , data la naturale e spontanea fotogenia del prodotto reale.

Il calendario editoriale tipo di pub, ristoranti, locali

Come qualsiasi altra attività alle prese con l’Instagram marketing, anche pub, bar, ristoranti dovrebbero dotarsi di un buon calendario editoriale, oltre che badare a dettagli – tutt’altro che secondari – come il giusto orario di pubblicazione sui social, per esempio.

Quanto alla natura dei post su Instagram, c’è chi consiglia anche a un local business di utilizzare la regola del 4:3:2. Secondo SocialMediaExaminer, cioè, su nove post (quelli che è possibile vedere contemporaneamente sullo schermo del proprio dispositivo senza dover fare scroll, ndr), quattro dovrebbero aiutare i propri follower o fornirgli valore, tre dovrebbero creare interazioni e due dovrebbero essere dedicati in maniera più specifica alla promozione del proprio locale o dei propri prodotti.

usare instagram per il local business la regola del 432

La regola del 4:3:2 applicata ai post su Instagram. Fonte: SocialMediaExaminer

In che modo è possibile aiutare i follower o creare contenuti che vengano percepiti come di valore se si opera nel campo della ristorazione? Si potrebbe partire da zero e, cioè, creare post che rispondano a domande come “Quando è aperto il locale?“, “Come lo raggiungo?“, “Posso prenotare e, se sì, come?“, “È prevista la consegna a domicilio?“. In linea generale, però, è meglio lasciare che siano i paratesti, e cioè le informazioni contenute nel profilo e nella bio per esempio, a rispondere a domande logistiche come queste. I propri clienti vengono aiutati maggiormente e viene certamente creato valore aggiuntivo per loro se si condividono consigli di abbinamenti dal menu, per esempio, o se si creano post con consigli nutrizionali e per un’alimentazione sana, considerata anche la sempre maggiore attenzione verso il tema. In qualche caso, soprattutto se si considera il profilo socio-culturale dell’utente medio di Instagram, creare valore può voler dire ispirare la propria community: citazioni, motivational, chicche di lifestyle ovviamente in linea con la propria natura possono entrare così a pieno diritto nel calendario editoriale di un local business, come dimostra tra le altre la strategia Instagram di Temakinho, la catena fusion giapponese-brasiliana presente nelle principali città europee.

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Temakinho, la catena di ristoranti fusion giapponese-brasiliano, condivide spesso sul suo profilo Instagram post con citazioni e motivational.

Quando l’obiettivo di un post è creare interazione, un passo fondamentale è accertarsi che la «interazione sia in target», sottolinea ancora Lucio Messina, e cioè che avvenga con persone che «possono essere realmente interessate al prodotto o servizio». Ci sono tanti modi, comunque, per aumentare l’ engagement di un profilo Instagram. Si possono organizzare contest o giveaway, mettendo in premio per i vincitori una cena nel proprio ristorante, una consumazione nel proprio pub o delle esperienze confezionate su misura, per esempio.

Una buona idea, però, è sempre mostrare il volto umano dell’azienda o del business e riuscire a raccontare una storia. C’è una specificità tutta italiana che non può essere trascurata in questo senso: la maggior parte dei ristoranti ha conduzione familiare e una tradizione che si allunga indietro nel tempo o, se pure così non fosse, lavora con specialità e prodotti tipici e ha per questo un forte legame col territorio, tutto materiale utile e strategico per un buon storytelling aziendale. Palazzo Petrucci, nominato Best Restaurant on Digital 2018 proprio per la sua presenza sul digitale, sfrutta per esempio un mix di tradizione e artigianalità dei piatti e storia personale di chi sta in cucina per raccontarsi al meglio alla propria community Instagram.

I post promozionali possono apparire i più immediati da realizzare quando si vuole usare Instagram per il local business. Si possono presentare alla propria community nuovi prodotti e new entry del menu, come fa spesso Flower Burger (la prima catena di burger completamente vegani presente in città come Milano, Roma, Palermo, ndr).

O si possono annunciare promozioni e offerte speciali e addirittura, compatibilmente con il proprio business, provare soluzioni come quelle degli shoppable post con cui Instagram ha messo piede nel mondo del social commerce.

Attenzione a informazioni, geotag e completezza del proprio profilo

La cura dei contenuti comunque, come già si accennava, non può non accompagnarsi a una cura perfetta anche del profilo Instagram del pub, del ristorante, del locale in questione. Indicazioni chiare – come indirizzo, numero di telefono, ecc. – e altrettanto chiare call to action servono, come può servire per esempio un pulsante chiama, per rendersi più facilmente trovabili dai propri clienti. Per un local business, comunque, è vitale soprattutto il geotagging: assicurarsi che i propri post siano geolocalizzati e, facendo un passo indietro, di aver creato un geotag chiaro e unico per il proprio locale è fondamentale se si considera che post e album su Instagram che riportano le indicazioni rispetto al luogo in cui sono stati realizzati si rivelerebbero più coinvolgenti del 79% rispetto a quelli che non lo fanno.

Come sfruttare Storie e dirette quando si sceglie di usare Instagram per il local business

Indipendentemente dal tipo di business in questione, una strategia di Instagram marketing non si può dire completa oggi se non sfrutta anche le opportunità offerte dalle Storie e dalla possibilità di andare in diretta.

Si possono sfruttare i contenuti temporanei per offrire promozioni speciali e con validità limitata o per fornire ai propri follower contenuti di backstage e che mostrino il dietro le quinte delle proprie attività quotidiane. Se si organizzano eventi o manifestazioni all’interno del proprio locale, invece, si potrebbe approfittare della possibilità di andare in diretta, coinvolgendo in questo modo anche chi non sia fisicamente presente nel proprio locale.

Influencer e UGC completano una buona strategia di Instagram marketing per ristoranti e co.

È in parentesi di questo tipo che si può pensare a veri e propri take over del profilo Instagram. Ciò ha senso soprattutto se, come parte integrante della propria strategia digitale, si è investito in influencer marketing.

Perché un bar o un ristorante avrebbero bisogno di influencer ? Perché sono, forse, il tipo di servizio per cui ci si fida da sempre dei consigli degli amici o del passaparola e, quando ciò non è possibile, di recensioni online come quelle di Tripadvisor che a ben guardare sfruttano lo stesso principio.

Come sempre, però, il segreto sta nello scegliere l’influencer giusto: in qualche caso questo vuol dire dare un peso relativo a metriche di vanità come il numero di follower e guardare a indicatori più robusti come l’engagement reale della propria community e, soprattutto, non di rado può significare affidarsi a dei micro-influencer, estremamente in target e con una forte credibilità presso le proprie cerchie. È stato, ad esempio, al centro delle cronache (nell’autunno 2018) ThisIsNotASushiBar, un sushi bar milanese che permette di avere sconti, anche consistenti, sia sulle consumazioni in loco sia sul delivery a chiunque abbia un certo numero di follower su Instagram… e cioè sia, in piccolo, un influencer. I numeri ufficiali, diffusi dai titolari a distanza di un paio di mesi dal lancio dell’iniziativa, parlano di oltre sette milioni di persone raggiunte fin qui dai post di quasi centocinquanta influencer che si sono seduti e hanno consumato ai tavoli di ThisIsNotASushiBar. Un’esposizione che si sarebbe tradotta in un aumento di oltre il 13% sul fatturato e del valore dello scontrino medio, tanto da aver convinto i gestori del locale a estendere l’iniziativa a tutti gli altri locali della catena. Non sono mancati però i casi curiosi e “unfair”, come quello della ragazza che ha sbagliato locale o del modello che ha cancellato il post per essersi accorto di aver consumato centinaia di euro in tartarre o di un utente di Nuova Delhi che ha chiesto tramite messaggio privato la consegna a domicilio, fino in India, del sushi.

Se il content marketing organico su Instagram risulta, in generale, molto economico c’è infine un modo per renderlo persino meno costoso ed è coinvolgere, direttamente, la propria community nella creazione dei contenuti. Gli UGC sono vantaggiosi per chi voglia usare Instagram per il local business perché sono gratuiti (o quasi), sfruttano la volontà di partecipare e di essere coinvolti attivamente dei clienti, specie se hanno vissuto una buona esperienza di brand, e appaiono soprattutto più spontanei e sinceri di un contenuto prodotto appositamente dall’azienda. Chiunque durante una vacanza a Napoli abbia assaggiato la pizza di Sorbillo e abbia deciso di immortalarla in uno scatto su Instagram, così, con ogni probabilità si sarà ritrovato nella galleria o nelle storie del profilo ufficiale del pizzaiolo, con il compito – arduo, quanto inconsapevole – di rappresentare uno dei prodotti più amati della tradizione campana.

Quello che fa Darjeeling Express, invece, è un lavoro persino più rigoroso di content curation: il profilo del ristorante indiano in Carnaby Street vive, infatti, per lo più di scatti selezionati da un ampio catalogo di post degli utenti che hanno visitato il ristorante e postato durante il pasto una foto utilizzando l’apposito geotag.

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