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Uso o abuso dei social network: la dipendenza del millennio

In una società connessa h24, una consapevolezza spicca: la dipendenza dai social network è dilagante e coinvolge tutti indifferentemente
Come emerge dal 49° rapporto Censis sulla situazione sociale dell’Italia, l’utilizzo dei social sta crescendo a tal punto in tutte le fasce d’età, da far pensare a un abuso di essi, o meglio, ad una dipendenza da essi.
Basta poco, infatti, per rendesi conto dello stato di preoccupante dipendenza da internet e dai social che la società attuale offre continuamente e costantemente come riflesso. È esperienza comune usufruire dei mezzi pubblici per notare come la buona, cara e soprattutto sana, comunicazione verbale, contraddistinta da mille gesti, espressioni e da mille imbarazzi provati, sia letteralmente scomparsa, lasciando il posto a un’asettica comunicazione virtuale fatta di post, hashtag e immagini prive di emozioni reali ma, nella migliore delle ipotesi, registrate al momento dello scatto. E in conseguenza, sono aumentati i casi di giovani e adulti che, totalmente assorbiti dal loro mondo social, trascurano le azioni più semplici e fondamentali come mangiare, dormire e rilassarsi, perdendo il necessario interesse alla vita circostante.
Prima di passare all’ardua descrizione dei sintomi che potrebbero dimostrare una dipendenza, occorre precisare che alla base di simili patologie vi è una sottostante struttura di personalità fragile e con svariate problematiche legate alla fiducia e stima in sé (autostima), alla sfera relazionale (incapacità di trovare soddisfazione e piacere nell’intrattenere relazioni reali e vive con gli altri), nonché alla sfera cognitiva (intromissioni di pensieri costanti e ripetitivi: ossessioni). Non per caso, infatti, tutte le dipendenze sono associate ai cosiddetti “disturbi di personalità”, tra i quali spicca proprio il disturbo dipendente di personalità che si manifesta proprio nel cercare qualcosa (droga, alcool, social network ) o qualcuno (familiari, partner) a cui aggrapparsi costantemente.
Naturalmente le persone ritenute più a rischio sono proprio i giovani e seguendo le parole del Professor Francesco Tonioni, docente dell’Università Cattolica di Roma e responsabile del primo ambulatorio che si occupa di dipendenza da internet e social network al policlinico Gemelli: “la dipendenza è in potenza in tutti i ragazzi. Nei giovani e negli adolescenti l’uso disfunzionale di internet si configura come un nuovo modo di pensare e comunicare”.
E ora come si riconosce una dipendenza dai social? La risposta, sebbene ardua, è piuttosto ampia e variegata, infatti si spazia da selfie e foto, a un vero e proprio linguaggio social. Secondo l’ansa, i 5 sintomi per riconoscere una dipendenza sarebbero i seguenti:
- essere costantemente e continuamente attaccato allo smartphone da avere 2 cellulari al posto delle mani;
- essere continuamente alle prese con foto, fotine e selfie scattati in tutti i modi, in tutti luoghi e in tutti laghi;
- comunicare parlando per #hashtag, e cosa peggiore, stupirsi che gli altri non comprendono quello che si dice e vuol dire;
- vantarsi di avere milioni di amici sui social e di aggiungerne sempre di nuovi, ma in realtà non conoscerne nemmeno la metà;
- e dulcis in fundo l’ossessione di svegliarsi la mattina con l’unico scopo di controllare le notifiche e novità dei social.
Tutti segnali di un assoluto ed eccessivo aumento dell’interesse provato e ricercato nelle effimere gratificazioni dei social a discapito di un reale, concreto e “salubre” interesse verso il contesto circostante.
In questa breve rassegna saranno in molti a riconoscersi, perché come detto all’inizio la dipendenza colpisce tutti, ma non bisogna allarmarsi perché in fondo si è tutti sulla stessa barca, ma soprattutto perché guarire da questa dipendenza (come dalle altre) è possibile e può e deve divenire motivo di vanto. Basta innanzitutto, cominciare a rendersi conto del problema per poi poter correre ai ripari cominciando a sacrificare le ore dedicate a internet e ai social per cercare un confronto reale e costruttivo con gli altri e, ovviamente, nei casi più gravi, consultare esperti che sapranno aiutare a uscire dal circolo vizioso dell’ossessione e dall’assuefazione dalla dipendenza.
In conclusione, la dipendenza dai social sta prendendo sempre più piede, diventando sempre più divampante, ma uscirne si può e si deve. L’auspicio è naturalmente quello di ritornare a un uso sano, lucido e proficuo dei social Basta quantomeno volerlo, perché volere è potere.
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