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Facebook contro la vendita di account falsi: il social network fa causa a 4 aziende cinesi

Facebook dichiara tolleranza zero per la vendita di account falsi: sotto accusa 4 aziende che offrivano servizi per aumentare like e follower.
Facebook ha annunciato tolleranza zero per aziende coinvolte nella vendita di account falsi, follower e “mi piace” sui social network di sua proprietà. Così, in un comunicato ufficiale rilasciato il primo marzo 2019, l’azienda di Zuckerberg ha dichiarato di aver fatto causa a 3 persone e 4 compagnie con sede in Cina con l’accusa di creazione e promozione della vendita di account falsi e altri reati collegati.
Vendita di account falsi su Facebook e Instagram: l’accusa alle aziende coinvolte
Le aziende con sede nelle città di Longyan e Shenzhen – 9 Xiu Shenzhen, 9 Xiu Feishu, 9 Xiufei e Home Network – sono state accusate di creazione e vendita di profili falsi, like e follower usati per campagne di disinformazione a altre attività illecite.

Pagina di archivio di uno dei siti sotto accusa, myhahoba.com; Fonte: The Verge
Negli ultimi due anni le aziende accusate da Facebook hanno pubblicizzato la creazione e gestione di profili falsi su Facebook, Instagram, Twitter, Google Voice, Gmail, YouTube, LinkedIn, Apple, Amazon, Pinterest e Snapchat, i quali venivano venduti a pacchetti e pagati tramite Paypal, Alipay e Bank of China. I pacchetti in questione venivano promossi su 6 siti tra cui myhaoba.com e maihaoba.cc e altri website con nomi di dominio molto simili a quello di Facebook come 9xiufacebook.com, 9xiufacebook.cc, 9xiufacebook.net e myfacebook.cc.
Le aziende sopracitate annunciavano anche dei servizi volti all’aumento dei “mi piace“, dei commenti e degli amici, presentandosi come “partner strategico cinese di Facebook” e promettendo degli account premium che presumibilmente “non potevano essere sospesi”.
L’accusa, depositata da Facebook presso il tribunale di San Francisco, prevede la richiesta di un’ingiunzione e di un risarcimento di 100 mila dollari per crimini che includono anche la violazione del marchio e dei termini di servizio di Facebook e Instagram.
lotta ai mi piace, follower e profili fasulli
Già a novembre del 2018 l’azienda detentrice di Instagram aveva preso delle misure contro follower e commenti fasulli. Tra gli utenti che vogliono accrescere la propria popolarità su Instagram, infatti, è diventato molto diffuso l’affidamento a delle applicazioni che consentono di lasciare dei commenti “spam” o di seguire e togliere il “follow” in maniera automatica per aumentare il numero di follower.
Per questa ragione l’azienda ha pubblicato un comunicato, con il seguente annuncio: «inizieremo a rimuovere “Mi piace”, follower e commenti non autentici dagli account (Instagram) che usano app di terzi per aumentare la propria notorietà. Abbiamo sviluppato strumenti di apprendimento automatico per identificare gli account che usano questi servizi e rimuovere le attività non autentiche».
Per Facebook «questo tipo di comportamento è negativo per la community e le app di terzi che generano “Mi piace”, follower e commenti non autentici violano le nostre Linee guida della community e Condizioni d’uso».
L’azienda quindi continua la lotta contro il problema in questione, questa volta avendo identificato e aperto una battaglia giuridica contro 4 aziende cinesi che si occupano di attività simili.
L’iniziativa in questione va incontro all’impegno di Facebook di combattere le fake news evitando di “gonfiare” in qualche modo il valore di certe notizie o pubblicazioni a causa dei like “fittizi”.
I profili falsi rappresentano un serio pericolo per le piattaforme e chiaramente per tutti gli utenti; come ha infatti dichiarato Facebook: «i profili falsi possono essere usati per fare spam, campagne di phishing, disinformazione, truffe di marketing, pubblicità fraudolenta e altri tipi di frodi redditizie».
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