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Video advertising: i trend del 2015 per i brand del lusso

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Uno studio ha analizzato come i brand del lusso stanno facendo video advertising, rivelando quali sono i trend più importanti del 2015.

Ci sono numeri che non si possono ignorare: secondo eMarketer la spesa americana in video advertising raggiungerà 9.59 miliardi di dollari entro la fine del 2016; per Invesp invece, nel 2017, il 74% del traffico totale su Internet verrà dal segmento video ed è di McKinsey la stima secondo cui almeno il 44% delle vendite nel settore del lusso (corrispondente a ben 101 miliardi dollari, ndr) ha subito nel 2013 la forte influenza dell’esperienza digitale. Sono dati che spiegano verso dove si sta muovendo l’uso del formato video per le campagne, soprattutto online, dei più importanti brand del lusso e non solo. A individuare le principali tendenze in questo settore, del resto, ci ha pensato “Once upon a Time. Storytelling Luxury Brands in the Video Age”, uno studio condotto da Teads (azienda leader nella video advertising outstream, ndr) e basato su un campione di oltre 2689 video di 46 brand di lusso, analizzati su base giornaliera per determinare a livello macroscopico quelli più visti e condivisi.

Gli insight più importanti? Hanno a che vedere con cosa si aspettano i consumatori da una strategia video aziendale: innanzitutto, la possibilità di conoscere la storia del brand e quella del prodotto (com’è nato, com’è stato disegnato, eccetera) e, solo dopo, in quale situazione è meglio utilizzarlo per esempio. Il segreto, insomma? È puntare allo storytelling, anche semplicemente partendo dal rispondere alle “5W” del giornalismo classico. Il vero valore aggiunto della video advertising è, in questo senso, la capacità di guidare le emozioni e l’alto potere evocativo che permette ai brand di andare oltre lo standard di un banner tradizionale. Tanto più che per un’azienda che voglia provarci con una chiara strategia video esistono oggi soluzioni ad hoc, pensate per aumentare le opportunità di engagement , creare un dialogo diretto con la propria audience ed evitare di risultare “invasivi” o “noiosi”. Una di queste? È proprio l’outstream, di cui Teads è campione e che consiste nella distribuzione dei contenuti pubblicitari fuori dallo stream di altri contenuti video: una strategia insomma che valorizza il contenuto editoriale premium.

E che per questo — come sottolinea anche Rachid Ait Addi, responsabile del reparto lusso di Teads — si adatta oltremodo bene ai brand del lusso che da sempre «creano contenuti ricchi e di eccezionale qualità. Prima di adesso, le soluzioni per gli annunci pubblicitari online non sono mai riuscite a dare la libertà ai brand di esprimersi nel modo più compatibile con la loro immagine. Grazie alle soluzioni di video outstream tutto ciò è cambiato».

Se già per Marshall McLuhan, insomma, i video pubblicitari erano la migliore forma d’arte del ventesimo secolo: la video advertising in outstream rappresenta oggi un vero valore aggiunto per l’esperienza di navigazione degli utenti e, insieme, un contenuto di prestigio quando si tratta di ottimizzare le necessità di monetizzazione dei publisher e, perché no, una strada mai intrapresa per i brand del lusso per reinventare la propria strategia di comunicazione.

Ecco, allora, i sei trend più importanti e da tenere d’occhio secondo Teads per quanto riguarda la video advertising nel settore lusso.

1. Patrimonio

Come già accennato, il video online è uno degli strumenti migliori per raggiungere la propria audience, coinvolgerla e avvicinarla direttamente al cuore del brand. I consumatori, infatti, vogliono conoscere la storia e l’origine del brand e quella delle persone che l’hanno creato. Uno degli esempi più interessanti in questo senso? È “Inside Chanel”, un sito web con cui la maison francese ripercorre la storia di Gabrielle Chanel e di alcune delle sue più iconiche creazioni. Solo per citare alcuni numeri: ha avuto almeno 31.3 milioni di view totali e una media di 710,784 view per video, con un tasso d’interazione di oltre l’11% per uno dei video più popolari (“Marilyn and No. 5”, ndr).

2. Artigianato

Perché non utilizzare, però, il video online anche per accendere i riflettori sulle materie prime utilizzate, che siano le pietre preziose di Van Cleef & Arpels o la pelle di Hermès? La video advertising può, in altre parole, premiare l’artigianato di valore, segno distintivo da sempre di molti brand del lusso. Si pensi, in questo senso a “IWC – The Man ‘s Guide to Haute Horlogerie”, l’esperienza interattiva pensata dal celebre brand per “iniziare” i clienti all’arte dell’orologeria: gli 8 episodi sono stati visti complessivamente oltre 365mila volte e hanno avuto un tasso medio di interazioni del 39% (il migliore, del 77%, è stato per l’episodio dal titolo “The Minute Repeater”, ndr).

3. Occasioni speciali

Compleanni, feste religiose, appuntamenti fissi per il calendario di chi fa marketing sono occasioni speciali che danno ai brand del lusso l’opportunità di liberare la propria fantasia, incantare ed affascinare. Per questo, come dimostrano i seguenti dati riferiti al Natale 2014, sempre più brand investono in festive campaign di tutto rispetto.

lusso natale 2014

Fonte: Teads

4. Il lusso di tutti i giorni

Attraverso i video online, i brand del lusso possono entrare però anche nella vita quotidiana dei consumatori, mostrando loro tutte le occasioni d’uso dei propri prodotti, dando consigli o spiegando come ottenere il meglio nel minor tempo possibile.

lusso all day

Fonte: Teads

5. Una pausa dalla realtà

Usando i video online, i brand del lusso offrono ai consumatori l’opportunità di mettere in pausa il video, fermare il tempo o rallentarlo, dilatando e rendendo personalizzabile di fatto la brand experience in un modo che non sarebbe possibile “dal vivo”. Succede, per esempio, “The Big Leap” di Lacoste: oltre ad aver vinto numerosi award, la versione più lunga, della durata di un minuto, ha generato più engagement del video in versione più corta di 30 secondi.

lusso video online

Fonte: Teads

6. Dietro le quinte

Sui media tradizionali l’immagine dei brand del lusso è patinata e visibilmente frutto di un perfetto editing finale. La video advertising, invece, può essere utile per portare il cliente (o potenziale tale) dietro le quinte di passerelle, shooting e happening di moda, dando al brand una allure di spontaneità anche se tutta costruita.

lusso canali

Fonte: Teads

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