Commodity

Definizione di commodity

Il termine “commodity” fa riferimento a beni o servizi che sono caratterizzati dalla loro omogeneità e dalla sostituibilità perfetta tra le diverse opzioni disponibili sul mercato. Le commodity sono quindi prodotti o servizi standardizzati e sostanzialmente indistinguibili dagli altri della stessa categoria e facilmente intercambiabili. Questa omogeneità rende il prezzo la principale determinante nell’acquisto di commodity, poiché i consumatori non percepiscono differenze significative tra le varie offerte disponibili.

È possibile distinguere due principali categorie di commodity¹:

• soft commodity, ossia prodotti di origine vegetale o animale, afferenti perciò all’industria dell’allevamento e dell’agricoltura. Esempi di soft commodity includono grano, mais, caffè, cacao, cotone, zucchero, bovini, maiali. La produzione di è fortemente influenzata da fattori climatici, stagionali e situazionali. I prezzi possono essere volatili a causa di queste influenze esterne;
• hard commodity, che includono beni derivanti dal settore energetico, dei metalli preziosi e industriale. Prodotti come per esempio petrolio, gas naturale, metalli come oro, argento, rame, ma anche l’energia elettrica rientrano in questa categoria. La produzione è influenzata principalmente dalla disponibilità e dalla domanda di risorse naturali. I prezzi possono essere influenzati da fattori geopolitici, economici e di domanda globale.

Ruolo delle commodity nell’economia

Le commodity svolgono un ruolo cruciale nell’economia globale. Servono come fondamenta per numerosi settori industriali, inclusi quelli dell’energia, dell’agricoltura, dell’edilizia e della produzione. La loro disponibilità e il loro prezzo influenzano i costi di produzione e il comportamento dei consumatori.

Le commodity spesso fungono da barometro economico, poiché le loro fluttuazioni di prezzo sono spesso il riflesso delle condizioni economiche globali.

Commodity approach e consumer approach

Il commodity approach è un approccio distributivo che classifica i beni in base alle loro caratteristiche oggettive, considerando principalmente la frequenza di riacquisto.

Questo modello identifica tre categorie di prodotti: i beni rossi (ad alta frequenza di riacquisto), i beni gialli (a bassa frequenza di riacquisto ma con esigenze di servizio complesse), e i beni arancioni (che si trovano nel mezzo)².

Dall’altra parte, il consumer approach si basa sul comportamento di acquisto dei consumatori e sul loro bisogno di informazioni. Questo approccio classifica i beni in tre categorie: i beni di largo consumo ad acquisto corrente, anche definiti convenience goods (acquistati frequentemente con poco sforzo di comparazione); i beni che vengono acquistati saltuariamente e dopo un confronto dettagliato con altri prodotti simili, definiti shopping goods; i beni che richiedono un particolare sforzo di acquisto (sia in termini di investimento economico che di ricerca di informazioni), che presentano caratteristiche uniche e il cui valore è fortemente legato alla marca , definiti speciality goods.

Mentre il commodity approach esamina la distribuzione in base alle caratteristiche del prodotto, il consumer approach si concentra sul comportamento dei consumatori e sulle loro esigenze. Entrambi gli approcci risultano utili per comprendere come i prodotti vengono distribuiti e commercializzati nei mercati globali.

La commoditization dei prodotti

Il fenomeno della commoditization rappresenta il processo mediante il quale i prodotti o servizi, inizialmente distinti e differenziati sul mercato, perdono progressivamente le loro caratteristiche uniche e diventano sempre più omogenei e intercambiabili tra loro. In altre parole, quando un bene o un servizio subisce la commoditization, esso diventa una semplice “commodity” senza alcun attributo distintivo che lo differenzi dagli altri prodotti o servizi simili.

Il concetto di commoditization è particolarmente rilevante nell’ambito dell’economia di mercato, dove la concorrenza tra aziende spinge alla standardizzazione e all’omogeneizzazione dei prodotti al fine di ridurre i costi e aumentare la competitività.