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Guida pratica per sopravvivere agli anglicismi!

Guida pratica per sopravvivere agli anglicismi!

Gli anglicismi nella nostra lingua ormai sono diventati davvero frequentissimi: ecco una linea guida di ABA English sulle parole più utilizzate

Nel nostro paese – e nella nostra lingua – gli anglicismi, ovvero le acquisizioni di parole inglesi nel parlato sia tecnico che quotidiano, stanno aumentando esponenzialmente, rischiando di escludere tutti coloro che non si sentono “al passo”. «La tendenza ad utilizzare anglicismi oggigiorno sembra inarrestabile e sempre di più si utilizzano parole di origine inglese all’interno di conversazioni in italiano» – ricorda Maria Perillo, Chief Learning Officer di ABA English, l’American & British Academy con oltre 6 milioni di alunni. «Le lingue cambiano e vivono anche di scambi con altre lingue: molte parole inglesi non hanno corrispondenti semplici, diffusi o efficaci, ma bisogna sempre cercare di fare un uso appropriato e consapevole di questi nuovi termini». La stessa scuola ha deciso quindi di aiutare a sopperire al problema, offrendo una indicazione sui termini più utilizzati e da ricercare per affrontare l’itanglese:

anglicismi con logo

Molti di questi termini stanno letteralmente entrando nella nostra quotidianità e basta soffermarsi già su questi vocaboli per sentirsi meno estranei a tali novità. Forse più difficoltosi i tecnicismi quali CEO (ovvero il Chief Executive Officer o direttore generale), il responsabile del marketing, il CMO (Chief Marketing Officer), il responsabile della parte teconologica, il CTO (Chief Technology Officer) e il CFO (Chief Financial Officer) che gestisce il budget , ossia la parte finanziaria. «In un’ordinaria giornata di lavoro può quindi capitare che il nostro manager (ovvero il nostro superiore diretto) ci chieda un planning (progetto) da consegnare ASAP (As Soon As Possible – prima possibile, ndr. ) e siccome la deadline (data di consegna) è il prima possibile dobbiamo annullare la conference call (riunione telefonica) con il cliente e dire al nostro collega che non possiamo partecipare al brainstorming (discussione di gruppo per raccogliere idee) già fissato. Anche la posta elettronica, mezzo di comunicazione principale oggigiorno, ha un linguaggio proprio spesso di matrice inglese. Se il nostro collega ci fa un forward (inoltro) di un’e-mail in cui appare l’acronimo FYI (For Your Information) dobbiamo stare attenti e leggere il contenuto del messaggio invece di catalogarlo nello spam tra i tanti messaggi che ci arrivano abitualmente».

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