Home / Macroambiente / Come funziona la piattaforma nazionale antipirateria

Come funziona la piattaforma nazionale antipirateria

pirateria audiovisiva

Prevista dalla legge "anti-pezzotto", Piracy Shield è stata sviluppata dalla Lega Serie A e consentirà ad AGCOM e operatori Internet di bloccare in mezz'ora i siti che trasmettono indebitamente contenuti coperti da copyright.

Si chiama Piracy Shield la piattaforma nazionale antipirateria che consentirà di oscurare in tempi brevi i siti che trasmettono indebitamente in streaming contenuti coperti da diritti d’autore.

Prevista dalla nuova legge antipirateria, è stata “donata” dalla Lega Serie A all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) che la stessa norma individua come responsabile di individuare e bloccare i siti pirata e, se tutto andrà secondo le previsioni, dovrebbe entrare definitivamente in funzione entro la fine di gennaio 2024.

Il 20 dicembre 2023 infatti, come riporta tra gli altri Wired, è stata effettuato1 un oscuramento di prova grazie alla collaborazione dei sessanta operatori italiani del settore delle telecomunicazioni che fanno parte dell’Associazione italiana internet provider (Aiip).

È stata la stessa testata, che l’ha potuta provare in anteprima, a spiegare come funziona Piracy Shield.

Cos’è e come funziona Piracy Shield

La piattaforma antipirateria è stata sviluppata da Sp Tech, una startup innovativa dello Studio Legale Previti.

È collocata in cloud e accessibile soltanto utilizzando una VPN: anche digitando un indirizzo come piracyshield.net che potrebbe sembrare quello ufficiale della piattaforma, dunque, non si riesce a raggiungerla.

Al nuovo scudo “anti-pezzotto”, del resto, non potranno accedere utenti qualunque, ma solo detentori dei diritti dei prodotti audiovisivi e operatori accreditati come quelli coinvolti nella già citata esercitazione dell’Aiip.

I primi dovranno caricare su Piracy Shield gli indirizzi IP o gli FQDN – ovvero i domini non ambigui – dei siti che stanno trasmettendo indebitamente in streaming contenuti audiovisivi coperti da copyright, come, in un primo momento, soprattutto le partite di calcio, essendo la piattaforma di fatto sponsorizzata dalla Lega Serie A.

Insieme alla lista dei siti pirata dovranno essere fornite anche una motivazione dettagliata della ragione per cui se ne chiede l’oscuramento e delle prove valide sul piano legale per quanto riguarda le detenzione dei diritti.

L’obiettivo è infatti che, almeno quando Piracy Shield sarà definitivamente in funzione, il resto dell’iter si svolga in automatico e senza interventi umani per assicurare un intervento più tempestivo e il rispetto del limite massimo dei trenta minuti dal momento della segnalazione previsto dalla legge “anti-pezzotto”.

Dopo che la piattaforma avrà generato il ticket, i fornitori dei servizi Internet potranno procedere a oscurare i siti pirati.

Per farlo potranno utilizzare interfacce ad hoc come quella realizzata ancora dall’Aiip per i propri associati che si connettono con regolarità a Privacy Shield, verificano la lista di siti segnalati e da oscurare e, se ne individuano di nuovi, mandano un’apposita notifica agli operatori.

Su Piracy Shield, continua a spiegare Wired, ci saranno anche una lista “bianca” di siti e risorse che non vanno oscurati e una serie di funzioni che permetteranno ai gestori degli ultimi di segnalare a propria volta eventuali errori e fare richiesta di sblocco.

Non si sa ancora bene, però, quando e soprattutto come potrà avvenire lo sblocco di siti precedentemente segnalati per aver trasmesso contenuti illeciti: l’AGCOM sta ancora lavorando a un iter conforme alla legge antipirateria e che si può immaginare come aggravato dalla “ratio” della stessa.

La nuova piattaforma antipirateria renderà più facile bloccare i siti “pezzotti”

Ratio che, a voler semplificare, è quella di fermare un business che ha contato2 solo nel 2022 345milioni di atti di pirateria.

I numeri sono quelli, ufficiali, di un’indagine FAVAP/Ipsos e segnano un incremento di oltre 30 milioni di casi rispetto all’anno precedente.

Almeno un quarto di questi sarebbe riferibile a eventi sportivi, come le partite di calcio, cosa che spiega perché già ad agosto 2023, al momento dell’approvazione della nuova legge antipirateria italiana, la Lega Serie A si è resa disponibile a fornire a proprie spese la piattaforma nazionale antipirateria Piracy Shield.

Note
  1. Wired
  2. FAVAP/ Ipsos

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

Resta aggiornato!

Iscriviti gratuitamente per essere informato su notizie e offerte esclusive su corsi, eventi, libri e strumenti di marketing.

loading
MOSTRA ALTRI