Dalla telco olandese KPN una campagna di sensibilizzazione contro online shaming e revenge porn

Una campagna di KPN contro l’online shaming sta spopolando tra i giovani e nelle scuole olandesi, tanto che il video connesso ha superato 1.4milioni di visualizzazioni e sta contribuendo al dibattito sull’opportunità di inserire nella nuova legge nazionale sui crimini sessuali il revenge porn , ossia la condivisione senza consenso di contenuti intimi.

In “Piece of me” KPN racconta come cambia la vita di chi ha visto condivise in Rete le proprie immagini intime

“Piece of me” è il titolo del video realizzato per la società di telecomunicazioni olandese da Dentsu Creative Amsterdam con la regia di Emma Branderhorst, che racconta come cambia la vita di chi è stato vittima di revenge porn.

Nelle prime inquadrature la protagonista, un’adolescente, risponde dal bagno di casa alla richiesta di un nudes da parte di un compagno con cui ha un flirt.

Tutto nella sua giornata continua a svolgersi come sempre fino a quando, arrivata a lezione, scopre che il compagno ha condiviso il selfie intimo in Rete e che tutta la scuola lo ha già visto.

Un frame da “Piece of me” – Cliccando sull’immagine è possibile vedere il video originale di KPN

Per la ragazza inizia quindi un incubo fatto di risatine e occhiate di disprezzo alle spalle, minacce scarabocchiate sull’armadietto, messaggi e commenti offensivi ricevuti in Rete anche da parte da sconosciuti che il video della campagna di KPN contro l’online shaming racconta in maniera coinvolgente e puntando sul far immedesimare i destinatari nelle emozioni della protagonista.

Un frame da “Piece of me” – Cliccando sull’immagine è possibile vedere il video originale di KPN

Nel video, non a caso, il focus si sposta presto sulle conseguenze che essere vittime di online shaming può avere sulla vita di tutti i giorni. Si tratta di conseguenze che vanno da un maggiore isolamento sociale a un peggior rendimento scolastico e nelle altre attività quotidiane, passando per i disturbi del sonno. Diverse scene di “Piece of me” mostrano, infatti, la protagonista distrarsi durante le lezioni, sbagliare un tuffo in piscina, controllare ossessivamente i social alla ricerca di nuovi commenti offensivi, ritrovarsi sola con la famiglia nel giorno del compleanno.

Un frame da “Piece of me” – Cliccando sull’immagine è possibile vedere il video originale di KPN

Il video sembra puntare l’attenzione soprattutto sul rischio che offese e commenti sessisti ricevuti in Rete si trasformino in situazioni di violenza e abuso anche nella vita offline. La svolta narrativa si ha, non a caso, quando la protagonista è costretta a scappare da una serata in discoteca durante la quale aveva ricevuto continuamente approcci fisici indesiderati e sembra tentare il suicidio.

Un rapido cambiamento di scenario riporta, a questo punto, a una delle prime scene di “Piece of me”, quella in cui il ragazzo ha appena ricevuto il selfie intimo della protagonista e lo fa vedere agli amici: invece di condividerlo in Rete, tra l’incredulità e le proteste degli ultimi, decide di cancellarlo subito.

Mentre le immagini che scorrono sullo schermo mostrano la protagonista sorridente godersi la compagnia degli amici e vivere la propria quotidianità, in sovraimpressione compare lo slogan della campagna di KPN contro l’online shaming: “Think twice before you forward”.

La campagna di KPN contro l’online shaming si basa sui numeri

L’invito che la telco olandese rivolge ai destinatari, giovanissimi, della campagna è – letteralmente – pensarci due volte prima di ricondividere in Rete senza consenso foto, video e altri contenuti intimi ricevuti dal proprio partner o dalla persona con cui si sta flirtando e di pensare, oltre alle implicazioni legali che ciò potrebbe avere, soprattutto alle conseguenze disastrose sulla quotidianità della vittima.

Anche “Stukje van mij”, il brano di MEAU composto appositamente per fare da tappeto musicale al video, racconta esperienze vere di online shaming vissute dai fan della pop star olandese e insiste, in diversi passaggi, soprattutto sulla vergogna e il senso di colpa provato dalle vittime di questa forma di abuso sessuale.

I numeri di una ricerca condotta in Olanda dal centro di competenza sulla salute sessuale Rutgers e da Soa Aids Netherlands rivelano, del resto, che solo negli ultimi mesi circa 33mila giovani di età compresa tra i 13 e i 24 anni sono stati vittime di revenge porn, ossia di inoltro senza consenso di immagini intime. Da qui la necessità, di cui la campagna di KPN contro l’online shaming sembra farsi interprete, di normare adeguatamente la materia e soprattutto che anche i più giovani – per cui è un’abitudine: secondo la stessa ricerca lo praticherebbe almeno il 15% dei ragazzi olandesi, trovandolo “divertente” ed “eccitante “ – si approccino in maniera più consapevole al sexting .

Fonte infografica: materiali stampa

Credits del video “Piece of me” e della campagna KPN contro l’online shaming

La campagna di KPN contro l’online shaming è stata realizzata insieme a partner nazionali come il Fondo di sostegno alle vittime Fonds Slachtofferhulp, il centro olandese sulla sessualità Helpwanted e le stesse Rutgers e Soa Aids Nederland.

Il video “Piece of me” è stato realizzato dall’agenzia Dentsu Creative Amsterdam con la regia di Emma Branderhorst.

Testo e musica originale di “Stukje van mij” (“Piece of Me“) sono della popstar olandese MEAU.