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CCNL per il settore AI e digital tech: il confronto tra Bombardieri e Lombardo al WMF

Pierpaolo Bombardieri e Lombardo Cosmano
Bombardieri wmf 2023

L'obiettivo è stilare un contratto nazionale che inquadri qualifiche, funzioni, mansioni e trattamenti economici di chi lavora nel settore AI e digital tech.

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CCNL per il settore AI e digital tech: il confronto tra Bombardieri e Lombardo al WMF
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A ottobre 2022 Cosmano Lombardo, CEO di Search On Media Group e tra gli ideatori del WMF, ha partecipato al diciottesimo Congresso Nazionale della UIL, proponendo la stesura di un contratto collettivo di lavoro come possibile soluzione alla precarietà dei professionisti del mondo digitale (digital tech).

È stata quella la prima occasione in cui si è parlato di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Digital Tech, dopo che era stato raggiunto un primo risultato nella direzione di riconoscere lo status professionale di alcuni operatori nel settore digital con l’approvazione dell’Emendamento Content Creators al cosiddetto “DDL Concorrenza” avvenuta ad agosto 2022.

In occasione del WMF – Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale 2023, tenutosi a Rimini dal 15 al 17 giugno 2023, è stato ripreso il discorso avviato a ottobre, con un confronto tra Cosmano Lombardo e Pierpaolo Bombardieri, segretario generale UIL.

L’apertura del dialogo sul CCNL per settore AI e digital tech al WMF 2023

Il 15 giugno, infatti, sul palco del Mainstage del WMF 2023, Cosmano Lombardo ha introdotto l’argomento affermando:

«su questo palco parliamo di futuro e il futuro non può prescindere dall’evoluzione del mondo del digitale, dell’ innovazione e del mercato del lavoro.

Rappresentiamo un mondo che sta trainando l’economia italiana, con circa un milione di lavoratori del settore AI-digital tech”.

Come abbiamo proposto più volte come WMF e Search On Media Group, anche grazie al contributo di tutta la community e dell’Associazione Italia Digitale, oggi è più che mai necessario avere un inquadramento normativo, così come tutele e diritti specifici per il settore AI & digital tech che, per sua natura, non si inscrive in nessun altro tipo di contratto».

Pierpaolo Bombardieri, che ha preso subito dopo la parola, ha confermato la volontà di porre l’attenzione su come si evolvono le professioni, cosa importante per chi deve «rappresentare la trasformazione del mondo del lavoro e del lavoro stesso», che, tra l’altro, non si può ignorare con oltre un milione di lavoratori nell’ambito digital tech. aprendo ufficialmente alle proposte avanzate da WMF e Search On Media Group e accennando anche a un lavoro già avviato in tal senso:

“nel lavoro che abbiamo fatto insieme, ci sono diversi punti su cui lavorare, come ad esempio la definizione di un vero e proprio contratto nazionale, capace di identificare qualifiche, funzioni, mansioni e conseguenti trattamenti economici».

 Un CCNL per i lavoratori digital simile a quello dei giornalisti

Il segretario generale UIL ha poi condiviso come ritiene che debba essere impostato il contratto, tenendo in considerazione che la categoria di lavoratori nel digitali non si può identificare in nessuna tipologia di contratto fin qui in vigore.

«Pensiamo – ha affermato – che il vostro contratto, date le peculiarità del settore, debba essere costruito in modo molto simile a quello dei giornalisti; un contratto orizzontale che identifica e si applica a quelle persone a prescindere dal posto di lavoro e dal contratto che si applica al settore in cui si offre il servizio.

Se un’azienda metalmeccanica  assume un giornalista, non gli applica il contratto dei metalmeccanici, gli applica il contratto dell’albo dei giornalisti e il conseguente trattamento economico.

Pensiamo che un contratto di questo tipo possa essere la risposta più calzante al fatto che il vostro settore ha una tipologia lavorativa che non è identificabile in nessuno dei contratti che attualmente abbiamo firmato».

Quali potrebbero essere i diritti per i lavoratori digital tech secondo Pierpaolo Bombardieri

Nel corso del confronto, Bombardieri ha specificato che immaginerebbe un qualcosa si simile a quanto già previsto per la categoria dei giornalisti anche relativamente alla previdenza, ossia con una cassa autonoma pure per il settore digital tech.

Nel breve termine, ha aggiunto, si potrebbe lavorare per «chiedere al governo il riconoscimento di un trattamento fiscale particolare», oltre a «chiedere l’istituzione, anche dentro l’INPS, di un fondo particolare per i lavoratori che operano in questo settore».

Si è poi focalizzato anche sull’importanza di stabilire nel contratto dei paletti relativi al lavoro dei professionisti del digital tech (per esempio, in merito agli orari), assicurando loro determinati diritti.

«È chiaro che attualmente non c’è orario, non c’è diritto alla disconnessione, non c’è la possibilità di andare in ferie o la copertura per i periodi in cui l’algoritmo vi dice che c’è da correre  […]. Il contratto permetterebbe di regolamentare queste cose e permette di essere applicato in qualsiasi contesto.

Abbiamo discusso spesso con Amazon, sul tema degli algoritmi, che nascono da imposizioni e indicazioni molto precise da parte di chi gestisce le aziende.

I tempi di vita e di rispetto delle persone sono per noi un principio importante, possiamo farlo non solo giocando in difesa, ma anche pretendendo di definire le regole e le impostazioni con le quali molte agenzie vi dicono di lavorare.»


Con il confronto tenuto sul Mainstage dell’evento, così, sono state condivise le basi per lavorare al raggiungimento di questi obiettivi nel lungo termine con un impegno comune tra WMF, Search On e UIL.

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