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Perché è importante in un'ottica di marketing condividere dati e statistiche

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Che siano insight sull'azienda e i risultati raggiunti o riferiti più in generale al settore in cui si opera, dati e statistiche condivisi pubblicamente migliorano la reputazione e si rivelano un ottimo strumento di marketing

La condivisione di dati e statistiche relativi alla propria attività può rivelarsi una strategia di marketing molto efficace che, non a caso, sempre più aziende scelgono di adottare. Per quale motivo? E quali tipologie di dati sono più funzionali in un’ottica di marketing?

Dati e di statistiche più interessanti per il marketing

Se l’obiettivo è migliorare la propria reputazione e individuare nuovi potenziali clienti, tra i dati e le statistiche più utili da condividere ci sono quelli relativi ai risultati ottenuti come numero di clienti serviti, numero di prodotti venduti e, se l’azienda opera a livello internazionale, numero di paesi in cui vende.

Se l’azienda ha alle spalle una storia importante, è certamente il caso di far leva su questo aspetto e sull’esperienza maturata nel campo esplicitando gli anni di attività, come ha fatto ad esempio l’azienda italiana specializzata in porte blindate sul sito www.arieteporteblindate.it. Il numero di anni di esperienza rende idea della longevità dell’azienda in modo efficace ed immediato più di quanto faccia per esempio, pur essendo un dato matematicamente identico, la sua data di fondazione che, da sola, può far percepire la storia aziendale meno lunga di quanto sia realmente.

Un’altra statistica molto utile ai fini del marketing è quella relativa alla percentuale di recensioni positive ricevute sui siti che raccolgono recensioni certificate: meglio condividerla, però, solo se si può vantare una percentuale superiore al 90%.

Molte aziende propongono statistiche di carattere più generale, non riguardanti i numeri aziendali ma i trend del settore e le preferenze dei consumatori: può rivelarsi una strategia molto efficace ed è proprio per questo che diversi brand stanno investendo in veri e propri osservatori che producono regolarmente statistiche affidabili e interessanti agli occhi dei consumatori.

I numeri comunicano meglio delle parole?

Non sempre i numeri comunicano meglio delle parole: dipende dal contesto e da tanti altri fattori.

Nel mondo del marketing e della comunicazione aziendale, però, i numeri riescono a essere molto più efficaci.

I numeri vengono percepiti come un dato oggettivo, infatti, mentre i contenuti testuali per esempio sono spesso percepiti come esclusivamente promozionali.

Aspetto non meno importante: i contenuti testuali tendono a somigliarsi l’uno con l’altro ed è davvero difficile, per questo, che riescano davvero a colpire positivamente il consumatore.

Oggi, in altre parole, il consumatore medio sa bene che le aziende comunicano con fini di marketing ed è in grado di riconoscere il classico linguaggio “aziendalese”: per questo può trovare ripetitive e ormai inefficaci frasi come “siamo leader del settore”.

Le cifre, invece, riescono ancora a risultare ancora efficaci e senza fronzoli.

Condividere dati e statistiche: i vantaggi in un’ottica di marketing

Passando ai vantaggi in ottica di marketing di condividere dati e statistiche, questo approccio dà innanzitutto all’azienda un’immagine affidabile e concreta aumentando le probabilità di attrarre nuovi clienti.

Chi legge numeri come quelli riguardanti la base di consumatori che l’azienda ha già in tutto il mondo sarà anche inconsciamente portato a pensare, infatti, che se migliaia di persone l’hanno scelta e ne sono stati soddisfatti può valere la pena fare lo stesso.

Rendendo informazioni come il numero di clienti e la loro provenienza elementi fondanti della propria comunicazione, l’azienda dà inoltre al consumatore la conferma di mettere sempre al centro i clienti e di organizzare le proprie strategie sulla base dei loro comportamenti e delle loro preferenze.

Un’azienda che condivide cifre e statistiche, ancora, si differenzia dalla concorrenza e dimostra allo stesso tempo di non temere il confronto con i propri competitor: un aspetto, l’ultimo, non di poco conto per il consumatore medio.

Quando condivide dati e statistiche che non la riguardano direttamente ma riguardano più in generale il settore in cui opera, l’azienda tende a essere percepita come più autorevole, un vero e proprio punto di riferimento nel proprio campo. Più i dati sono precisi, interessanti, inediti e più probabilità ci sono per altro che diventino virali essendo ripresi da articoli redazionali, pagine social, forum del settore e in tanti altri ambienti digitali: ogni volta che viene citata la fonte, si crea così una sorta di effetto “buzz” sull’azienda.

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