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Un grande rogo contro l'hate speech: per promuovere La Luna Nera Netflix fa luce sulla moderna "caccia alle streghe"

la luna nera netflix promozione

Parla della caccia alle streghe nel XVII secolo, così per promuovere La Luna Nera Netflix ha installato un grosso rogo contro l'hate speech.

«La caccia alle streghe è ancora aperta». Non è solo lo slogan che ha scelto per La Luna Nera Netflix. Per promuovere la nuova serie – un fantasy storico tutto italiano firmato, tra le altre, da Francesca Comencini – dalla piattaforma di streaming hanno pensato, infatti, a una campagna di stampo sociale che riuscisse a dimostrare come forme diverse di caccia alle streghe non siano mai cessate di esistere: un’installazione interattiva in Piazza XXV Aprile a Milano sarà, così, il simbolo dei nuovi roghi a cui sono spesso costrette le donne solo in virtù del loro essere donne.

Per promuovere La Luna Nera Netflix ricrea un antico rogo per le streghe…

Tutt’altro che nuova a operazioni di questo tipo – già per la campagna promozionale della nuova stagione de La Casa di Carta, per esempio, aveva scelto la via delle installazioni out-of-home – per La Luna Nera Netflix ha fatto realizzare un grande rogo in led, che ricorda quello su cui a partire dal Medioevo persero la vita molte donne accusate di stregoneria. Questo è, del resto, il tema principale della serie che racconta di un gruppo di donne, nell’Italia del XVII secolo, sospettate di praticare magia nera.

installazione rogo La Luna Nera Netflix hate speech

Fonte: CorSera

…e ricorda a tutti che, sui social per esempio, la caccia alle streghe non è mai passata di moda

Non è solo evocativo dello spirito di quel tempo, però, il rogo installato da Netflix in uno dei luoghi più centrali di Milano. Se in passato la pubblica esecuzione di ragazze e donne di tutte età considerate delle streghe avveniva in piazza, continuano a esserci oggi luoghi prediletti per mettere alla gogna le donne e, proprio come una piazza, sono luoghi frequentati da tutti, ogni giorno: i social. Non si può cioè solo guardare dall’esterno l’installazione per La Luna Nera di Netflix, ma si può – anzi, si deve – entrare all’interno: è ciò che la rende interattiva e, soprattutto, è solo in questo modo che si possono vedere e finanche toccare per mano alcuni degli insulti che le donne ricevono ogni giorno sulle principali piattaforme social.

la luna nera netflix installazione milano

Fonte: Elle

Acida, baldracca, poveraccia, ma stai zitta!! sono solo alcune delle espressioni –  e ce ne sono di decisamente più crude tra le settemila individuate dal software di AI utilizzato per realizzare l’installazione – che quotidianamente le utenti si vedono rivolgere online da amici e contatti nelle proprie cerchie, quando partecipano a una discussione o commentano un post ma, anche, da perfetti sconosciuti. Diversi studi del resto hanno dimostrato nel tempo come proprio le donne, indipendentemente dall’età, dalla provenienza geografica, dall’impiego, eccetera siano le principali vittime di hate speech , ossia appunto di commenti offensivi, quando non addirittura di comportamenti abusanti online. La caccia alle streghe insomma ha solo cambiato volto e teatro preferito, ma pregiudizi e ostracismo nei confronti delle donne sono ancora realtà con cui fare i conti. Chi visiti l’installazione Netflix per La Luna Nera può fare la propria (piccola) parte scegliendo un commento tra quelli proiettati – perché l’ha colpito di più, lo ha trovato più offensivo e via di questo passo – e spegnendolo e cancellandolo dall’installazione.

Al gruppo di Parole O_stili, che nasce con l’obiettivo dichiarato di combattere l’odio online sensibilizzando alla cultura del rispetto e che ha collaborato a questa campagna di Netflix per La Luna Nera, il compito di segnalare davvero alle piattaforme, tramite i diversi tool ad hoc di cui la maggior parte di queste si sono dotate nel tempo per scoraggiare comportamenti e linguaggi non rispettosi, il commento in questione al fine della sua cancellazione. Il discorso dell’odio del resto è tra quei fenomeni – come disinformazione, cyberbullismo , eccetera – che si possono combattere solo con l’impegno di tutti. Non a caso a questo stesso principio collaborativo si ispira il nuovo tavolo tecnico sui fenomeni dell’odio online voluto dal Ministro per l’ innovazione e che dovrà nei prossimi mesi fare un quadro generale della situazione italiana e dei possibili strumenti d’intervento.

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