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La campagna "Love the Philippines" vuole rilanciare le Filippine nel mondo, ma il video promozionale contiene riprese di altri Paesi

love the Philippines campagna
Fonte: Dipartimento del Turismo delle Filippine

Ideata per promuovere il turismo nelle Filippine, la campagna "Love the Philippines" è stata oggetto di polemiche per l'utilizzo di immagini di repertorio con paesaggi di altri Paesi nel video di lancio.

Il 27 giugno è stata annunciata, dal Dipartimento del Turismo filippino, la nuova campagna di promozione delle Filippine nel mondo: “Love the Philippines“. Essa è stata presentata dal Presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. in occasione della celebrazione del 50° anniversario di fondazione del Dipartimento del Turismo e vuole mettere al centro le «meraviglie naturali, della storia, della cultura e della diversità» delle Filippine, come si legge in un comunicato stampa condiviso il 28 giugno.

Dopo pochi giorni dal lancio però, l’agenzia DDB Philippines, che ha ideato la campagna, si è scusata per degli errori commessi nella realizzazione del video promozionale, rimosso dall’account Facebook dell’ente pubblico sopracitato perché conteneva delle immagini che non riflettevano lo scopo della campagna.

Un immenso patrimonio naturale, storico e culturale raccontato nella nuova campagna “Love the Philippines”

Promuovere il turismo in un arcipelago composto da 7640 isole, ricco di storia, di tradizioni e di paesaggi mozzafiato: ecco l’obiettivo della nuova campagna presentata dal Dipartimento del Turismo come «una lettera d’amore delle Filippine al mondo», come si legge nelle nota stampa sopracitata.

L’idea è dunque quella di invitare i turisti a scegliere questo territorio come destinazione da esplorare, in particolare, in vista delle vacanze estive. A tal proposito, il segretario del turismo filippino Christina Garcia Frasco ha spiegato che la campagna in questione «nasce nel cuore di ogni singolo filippino, dalla grazia e dall’ospitalità con cui accogliamo ogni visitatore che arriva sulle nostre coste, nelle nostre comunità e nelle nostre case».

Il claim scelto “Love the Philippines” vuole invece riconoscere e celebrare la bellezza e la diversità di questo Paese descritto dal segretario del turismo come «uno dei 18 Paesi più ricchi di biodiversità al mondo».

Christina Garcia Frasco ha ricordato, inoltre, il patrimonio gastronomico, culturale e l’insieme di popolazioni native e di comunità creative che tengono viva l’identità di questa nazione.

Per comunicare al meglio quanto detto, negli ultimi giorni il Dipartimento del Turismo ha condiviso sui propri account social diversi contenuti relativi alla campagna in questione, dove vengono mostrate delle immagini rappresentative delle tradizioni, della cultura, del territorio e del popolo delle Filippine.

Il video di lancio di “Love the Philippines” con immagini di repertorio di altri Paesi: così si impara dagli errori commessi

Non mancano infatti, nell’arcipelago delle Filippine, degli splendidi paesaggi naturali, molto invitanti per i turisti che sono alla ricerca di nuove mete da visitare. Tuttavia, sembra che essi non siano stati sufficienti per l’agenzia pubblicitaria che ha ideato la campagna “Love the Philippines”, DDB Philippines, che ha utilizzato anche delle immagini di repertorio relative ad altri Paesi per creare il video di lancio.

Anche se quest’ultimo è stato rimosso dall’account Facebook del Ministero del Turismo, è possibile ancora trovarlo online giacché è stato condiviso da diversi utenti e da alcune testate come, per esempio, The Guardian1, che hanno segnalato l’incoerenza tra lo scopo della campagna e alcuni dei contenuti presenti nel video.

“LOVE, The Philippines” a New Campaign Tourism AVP 2023 – DOT’s removed from the Official Facebook

Il video, che dura 1 minuto e 45 secondi, è composto da una successione di immagini che dovrebbero introdurre le meraviglie della cultura e del territorio dell’arcipelago ai visitatori.

C’è però, tra le varie riprese – solo per fare un esempio – una, disponibile sul sito di immagini di repertorio Pond5, che mostra delle immagini di campi di riso situatu a Ubud, nell’isola di Bali, in Indonesia.
Inoltre, sono state utilizzate anche delle immagini di paesaggi di dune di sabbia, simili a quelle esistenti anche nelle Filippine, ma che sono state in realtà riprese a Cumbuco, nel nordest del Brasile.
Secondo quanto segnalato dalla testata The Guardian, ci sono poi anche delle riprese di un pescatore con un cappello che non viene comunemente utilizzato nelle Filippine e quelle di un uomo alla guida di un dune buggy negli Emirati Arabi.

Con ogni probabilità però, la scelta creativa in questione sarà stata semplicemente frutto di un processo di verifica dei contenuti alquanto superficiale da parte dei professionisti che si sono occupati della realizzazione del video.

Il messaggio al centro della campagna è stato pensato per fungere da «guida per l’industria turistica filippina», come ha dichiarato il Presidente Ferdinand Marcos Jr.: paradossalmente, “Love the Philippines” finirà per offrire anche uno spunto agli operatori del settore pubblicitario sugli errori da non commettere quando si lancia una campagna di promozione di una destinazione.

La risposta del Ministero del Turismo filippino e la richiesta di scusa dell’agenzia DDB Philippines

Di fronte all’accaduto, il segretario del turismo filippino Christina Garcia Frasco ha precisato che non sono stati usati dei fondi pubblici per la realizzazione del video di lancio della campagna “Love the Philippines”, costata in totale 900,000 dollari, secondo quanto riportato in un articolo della BBC condiviso il 3 luglio.

Inoltre, Christina Garcia Frasco ha dichiarato che il Dipartimento ha richiesto, diverse volte, conferma, all’agenzia pubblicitaria, circa l’originalità e la proprietà dei contenuti utilizzati per il video.

Sembra difatti che il Dipartimento del Turismo voglia condannare non solo l’utilizzo di riprese di paesaggi di altri Paesi, ma anche l’utilizzo di immagini di repertorio di per sé: infatti, come si legge in un articolo condiviso dal The Guardian, le indagini condotte dal Ministero del Turismo riguardavano anche, nello specifico, «l’utilizzo di riprese non originali» nel video realizzato da DDB Philippines.

Occorre precisare però che è molto comune nel contesto pubblicitario l’utilizzo di immagini di repertorio per la realizzazione di contenuti promozionali. È quanto ha fatto notare anche DDB Philippines, nelle dichiarazioni seguite alle polemiche.

Tuttavia, in questo caso, l’agenzia si è scusata e ha assunto la piena responsabilità dell’accaduto. La risposta da parte dell’agenzia creativa è arrivata il 2 luglio: come si legge nell’articolo appena citato, DDB Philippines ha chiesto scusa per «l’utilizzo di immagini di repertorio straniere», incidente che ha descritto come un’«infelice svista da parte della nostra agenzia».


Non è la prima volta, comunque, che una campagna di promozione del turismo, lanciata da un ente pubblico, si ritrova nell’occhio del ciclone per un incidente simile: ad aprile 2023, anche la campagna del Ministero del Turismo Italia: Open to Meraviglia“, nata da un’idea dell’agenzia Armando Testa, è stata oggetto di dure critiche per una serie di presunte gaffe ed errori comunicativi contenute nella campagna. Tra quelli segnalati dagli utenti, c’era anche l’utilizzo di immagini di repertorio per presentare i luoghi di interesse italiani e, in particolare, di una ripresa che sarebbe stata girata in una cantina della Slovenia.

Si spera dunque che l’incidente possa spingere le agenzie a essere più caute nella fase di verifica e di approvazione dei contenuti delle campagne, soprattutto quando si tratta di progetti come quelli appena descritti, finalizzati a comunicare l’immagine di un Paese nel resto del mondo e che, per questa ragione, hanno risonanza a livello internazionale.

Note
  1. Sito di The Guardian
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