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Condividere foto dei figli online potrebbe avere conseguenze scioccanti: l'allarme di Deutsche Telekom in uno spot

Spot di Spot di Deutsche Telekom sui pericoli dello sharenting
Fonte: Deutsche Telekom

Ella, la versione adulta e creata digitalmente di una bambina di cui i genitori hanno condiviso in Rete foto e video, è la protagonista dello spot di Deutsche Telekom e della campagna "Share with care".

La più grande azienda di telecomunicazioni in Germania ha di recente lanciato un video per accrescere la consapevolezza sui potenziali pericoli dello sharenting , ossia la condivisione in Rete da parte dei genitori di foto, video e altre informazioni riguardanti la vita dei figli.

Per farlo Deutsche Telekom è partita dall’esempio di una coppia abituata a pubblicare sui social simili contenuti, mostrando i pericoli associati a un comportamento di questo tipo. Con la campagna Share with care” l’azienda ha sottolineato come nella maggior parte dei casi i genitori vedano queste pubblicazioni come l’innocente condivisione di ricordi e momenti felici e sembrano essere totalmente all’oscuro dei rischi associati.

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Circa il 75% dei genitori condivide sui social contenuti riguardanti i propri figli, secondo quanto riportato all’inizio dello spot di Deutsche Telekom. Spesso però, sottolinea l’azienda, i genitori non sono consapevoli delle conseguenze che queste pubblicazioni possono avere sul futuro dei bambini. Non a caso il video si apre con un avviso agli utenti: i contenuti che seguono potrebbero risultare inquietanti per alcuni spettatori.

Per richiamare l’attenzione verso il tema dello sharenting e i suoi rischi il brand ha scelto di ricreare un esperimento sociale che «sarebbe potuto accadere realmente, nello stesso modo», come si legge in un comunicato stampa pubblicato il 7 luglio 2023 sul sito aziendale. L’idea di fondo era creare, sfruttando l’intelligenza artificiale, la versione adulta di una bimba le cui foto e video vengono spesso condivise in Rete.

Nachricht von Ella | Without Consent
Nachricht von Ella | Without Consent

Le immagini di un’attrice di 9 anni, chiamata Ella, sono state utilizzate così per creare un video deepfake della stessa bambina: grazie all’intelligenza artificiale è stato possibile sviluppare digitalmente una sua versione cresciuta, da rendere protagonista dello spot.

All’interno dello spot i genitori di Ella vanno al cinema e vengono sorpresi dal video di una donna che si rivolge ai propri genitori raccontando di essere una versione digitale della loro figlia, creata grazie all’uso delle foto e dei video da loro condivisi per anni su Internet. Quelle stesse immagini condivise dai genitori sui social compaiono quindi sullo schermo, davanti all’espressione incredula della coppia che capisce che si tratta della propria figlia.

Il messaggio di Ella ai genitori sui pericoli dello sharenting e la richiesta: “Proteggete la mia privacy virtuale”

Nello spot di Deustch Telekom la protagonista del video proiettato in sala al cinema si rivolge, dunque, alla madre e al padre seduti in platea. Lo fa per spiegare che le foto condivise sui social possono essere facilmente prese e utilizzate da chiunque. Parlando con affetto, dice ai propri genitori:

«lo so, per voi queste immagini sono solo ricordi ma per altri sono dati e per me forse l’inizio di un futuro orribile. Un futuro dove la mia identità può essere rubata, dove potrei andare in prigione per cose che non farei mai».

La versione digitale della piccola Ella racconta ai genitori come la sua voce, per esempio, potrebbe essere copiata digitalmente per truffarli: basta che qualcuno la riprenda da un video condiviso online per inviare, come succede nello spot, un messaggio vocale alla madre chiedendo dei soldi per un’emergenza. Questo risultato può essere oggi facilmente raggiunto grazie alla tecnica del voice cloning che permette di ricreare interi discorsi partendo da un piccolo campione vocale: proprio per questo motivo viene sempre più utilizzata per realizzare delle truffe telefoniche, come riportato in un articolo di Wired1.

Mentre vengono proiettate sullo schermo foto e video buffi della piccola Ella, la sua versione digitale ricorda anche il rischio di diventare vittima di bullismo a scuola. «Vi prego non voglio diventare un meme ed essere umiliata da tutti a scuola», afferma la protagonista dello spot rivolgendosi ai genitori e alludendo a come, nel caso in cui i suoi compagni di classe ritrovassero un giorno le immagini sui social, quelle che alla coppia sembravano solo foto simpatiche potrebbero diventare motivo di presa in giro.

La conseguenza più scioccante viene elencata per ultima, quando una foto della bambina al mare viene ricondivisa da terzi sul web come contenuto pedopornografico.

Come la versione adulta della piccola Ella ricorda ai genitori nello spot:

«quello che condividete online è come un’impronta digitale che mi seguirà per il resto della mia vita. Ve lo dico perché so che mi amate e non fareste niente per ferirmi. Quindi per favore mamma, per favore papà, proteggete la mia privacy virtuale».

Ella rappresenta un’intera generazione di bambini nella campagna di Deutsche Telekom “Share with care”

Lo spot analizzato è stato lanciato nell’ambito della campagna di Deutsche Telekom Share with care” pensata per accrescere la consapevolezza riguardo alla gestione responsabile di dati, foto e altri contenuti di minori.

Come spiegato sul sito dell’azienda, «per la prima volta, un deepfake invecchiato di una bimba di 9 anni è stato creato in modo tale da poter comportarsi e argomentare come una donna adulta». Ella rappresenta, continua l’azienda tedesca, «un’intera generazione di bambini» le cui foto sono state condivise in Rete «senza il proprio consenso», prima ancora che abbiano la capacità di decidere come gestire la propria privacy.

In effetti, secondo uno studio condotto nel 2016 da Nominet, in media i genitori avranno condiviso circa 1500 foto dei propri figli entro il compimento del loro quinto compleanno2. Secondo diversi esperti, le implicazioni di questa pratica non sono da sottovalutare: la banca Barclays per esempio stima che nel 20303 la pratica diffusa di condividere immagini e altri dati dei minori sul web potrà costare oltre 700mila euro in frodi online. Lo sharenting potrebbe così esporre involontariamente molti bambini a problematiche come hacking, riconoscimento facciale e altre minacce legate alla privacy e alla sicurezza online, ma non solo.

Da quest’idea prende spunto lo spot di Deustch Telekom, dal titolo “Without consent” (in italiano “Senza consenso“), il cui suo scopo è quello di ricordare che «ogni persona, bambini compresi, hanno il diritto a prendere le proprie decisioni per quanto concerne la propria identità digitale», come si legge nella pagina dedicata alla campagna.

Note
  1. Wired
  2. Sito di Nominet
  3. Sito di BBC
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