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Il ban di TikTok negli Stati Uniti potrebbe essere sempre più vicino

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La Camera ha approvato una proposta di legge che costringe ByteDance a disinvestire dagli Stati Uniti entro un anno, pena il ban di TikTok. Ora tocca al Senato votare: lo farà insieme agli aiuti per Ucraina, Israele e Taiwan.

La Camera dei Rappresentanti ha approvato sabato 20 aprile 2024 una proposta di legge per bannare TikTok negli Stati Uniti se entro un anno ByteDance, la società cinese che la controlla, non cederà le proprie quote ad aziende nazionali.

Le motivazioni addotte sono quelle, non nuove, secondo cui il governo di Pechino otterrebbe sistematicamente da ByteDance informazioni sui cittadini americani e le utilizzerebbe a scopo di propaganda, spionaggio e warfare, cosa che renderebbe TikTok una minaccia alla sicurezza nazionale.

Come si è arrivati alla nuova proposta di legge per bannare TikTok negli Stati Uniti e cosa contiene

Già all’epoca della propria presidenza, Donald Trump aveva dichiarato guerra a TikTok per le ragioni appena elencate.

A marzo 2024 la House of Representatives aveva votato all’unanimità un disegno di legge che aveva nel mirino ByteDance simile a quello approvato sabato. La proposta si era, però, arenata in Senato.

Dopo che le forze politiche hanno trovato un accordoprincipalmente,  sulle tempistiche entro cui ByteDance dovrà disinvestire dagli Stati Uniti e su se e come la misura sarà applicabile anche ad altre compagnie straniere che operano con i propri servizi nel paese – è stata presentata alla Camera inserita in un pacchetto di aiuti per l’Ucraina, Israele e Taiwan una nuova e a sé stante proposta di legge per bannare TikTok negli Stati Uniti.

Il fatto che il presidente Joe Biden ritenga queste misure d’aiuto una priorità del momento per il proprio governo potrebbe facilitare l’approvazione della norma anche in Senato.

Le reazioni al rischio, apparentemente sempre più concreto, che TikTok sia bannata negli Stati Uniti

In un virgolettato alla stampa ByteDance ha rimarcato come sia

«deplorevole che la Camera dei Rappresentanti stia usando la copertura di un’importante assistenza estera e umanitaria per far passare ancora una volta una legge di divieto […] che calpesterebbe i diritti di libertà di parola di 170milioni di americani, devasterebbe 7milioni di imprese e chiuderebbe una piattaforma che contribuisce all’economia statunitense per 24miliardi di dollari all’anno».

Tra le reazioni negative al nuovo disegno di legge per bannare TikTok negli Stati Uniti c’è stata anche quella di Elon Musk che, prima ancora che arrivasse il sì della Camera bassa, ha scritto su X che vietare l’uso di TikTok negli Stati Uniti sarebbe «contrario alla libertà di parola e di espressione».

Screenshot da Twitter Profilo Elon Musk

Screenshot da profilo X Elon Musk

Difendere libertà di espressione e di espressione, del resto, è stato uno dei leitmotiv con cui l’imprenditore ha giustificato, fin dai tempi delle trattative per l’acquisizione di Twitter, politiche e novità che avrebbe introdotto sulla piattaforma una volta diventata di sua proprietà.

Di inedito rispetto alle misure precedenti la proposta appena approvata alla Camera prevede la possibilità per il Presidente degli Stati Uniti di individuare applicazioni e servizi che, essendo controllati da aziende straniere e di paesi ostili, possono rappresentare una minaccia nazionale.

Anche se il ban di TikTok potrebbe «favorire la piattaforma X», come ha scritto ancora Elon Musk, portandole nuovamente utenti, incentivando l’uso di nuove funzioni e aumentando il tempo di permanenza sull’app, si verrebbe a creare in questo modo un precedente indesiderabile per le big tech e i gestori delle piattaforme social.

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