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Le aziende stanno fermando gli investimenti pubblicitari su X a causa di un commento antisemita di Elon Musk

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A dire stop alla pubblicità su X sono già state IBM, Disney, Paramount e (forse) Apple. Elon Musk, che pure nei giorni scorsi ha personalmente contribuito a diffonderli, ora annuncia restrizioni sui contenuti antisemiti.

Stop alla pubblicità su X per alcune grandi aziende come IBM, Disney, Paramount Global dopo un commento antisemita di Elon Musk. L’imprenditore ha prima duramente biasimato la scelta degli investitori bollandola come opportunistica, poi fatto in parte dietrofront annunciando regole più stringenti per quanto riguarda la moderazione dei contenuti.

Il commento antisemita con cui Elon Musk ha dato adito a teorie complottiste

Mercoledì (15 novembre 2023) Elon Musk ha commentato con parole di supporto il post di un utente, anonimo ma dotato di spunte blu a pagamento, che accusava gli ebrei di usare «la stessa identica dialettica intrisa d’odio nei confronti dei bianchi che chiedono di non utilizzare contro di loro».

Nel lungo thread l’autore accusava gli ebrei anche di essere la causa della migrazione di «orde di minoranze»: un’accusa che, come spiega tra gli altri Il Post1, fa riferimento alla teoria complottista della “grande sostituzione”. Secondo l’ultima, che ha in America ispirato numerosi attentati contro le sinagoghe, sarebbe in atto una cospirazione che ha come obiettivo finale sostituire la popolazione bianca di tutto il mondo.

«Hai detto la pura verità»2: queste le parole con cui Elon Musk si è mostrato pubblicamente d’accordo con tali esternazioni antisemite.

Parole che non sono passate inosservate né agli occhi dei media e né a quelli di chi frequenta la piattaforma, investitori inclusi, tanto che non è passato molto tempo perché gli ultimi annunciassero lo stop alla pubblicità su X.

Stop alla pubblicità su X: la decisione temporanea di molte aziende

Diverse fonti hanno confermato3 che tra le aziende che hanno temporaneamente interrotto gli investimenti sulla piattaforma ci sono big spender come IBM – che sarebbe stata l’apripista e avrebbe sospeso tutte le campagne previste fino alla fine dell’anno per rispettare la propria politica di «tolleranza zero»4 contro odio e discriminazioni, causando a X una perdita di almeno un milione di dollari – e Disney, Paramount Global e Lionsgate.

Secondo Axios anche Apple avrebbe5 momentaneamente sospeso le proprie campagne pubblicitarie su X, ma dalla compagnia non è arrivato nessun commento ufficiale sulla questione.

Tra chi ha messo stop alla pubblicità su X dopo le esternazioni antisemite del patron della piattaforma ci sarebbe anche la Commissione europea che, solo qualche settimana fa, aveva dato un ultimatum a Elon Musk proprio per il dilagare di informazioni manipolate su quanto stava succedendo a Gaza.

Non è la prima volta che accade qualcosa del genere.

Come diversi commentatori hanno fatto notare, la grande fuga degli investitori è cominciata subito dopo l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk quando gli stessi cominciarono a preoccuparsi tanto per il fatto che gli utenti stessero cercando sempre più spesso alternative libere e decentrate come quelle del fediverso, quanto per il clima d’odio e intolleranza che si respirava sulla piattaforma.

Già allora, e tanto più adesso che il riaccendersi del conflitto arabo-israeliano ha polarizzato ulteriormente il dibattito pubblico in Rete, a risultare minacciata è stata soprattutto la brand safety degli investitori.

Secondo un recente report di Media Matters for America, gli annunci pubblicitari di aziende come IBM e Apple negli ultimi tempi sarebbero comparsi6 spesso affianco a contenuti che veicolavano messaggi nazisti o sostenevano la supremazia dei bianchi. Non è dato sapere quanto tale report abbia effettivamente inciso sulla scelta dei diretti interessati di dire stop alla pubblicità su X almeno momentaneamente.

È difficile pensare, però, che sia passato inosservato ai loro occhi, considerato che Elon Musk ha prima accusato Media Matters for America di essere un’organizzazione «malvagia», bollando di opportunismo le decisioni sui piani di investimento pubblicitario prese dalle aziende sulla base del report e di altri insight provenienti dall’organizzazione, e in un secondo momento minacciato una «causa termonucleare»7 contro la stessa.

Per paura delle conseguenze finanziarie e dopo essere stato biasimato dalla Casa Bianca, Elon Musk annuncia provvedimenti contro l’antisemitismo su X

A smorzare i toni è intervenuta Linda Yaccarino. La nuova CEO di X, che fin dall’inizio del proprio incarico è sembrata impegnata soprattutto a risanare le finanze della compagnia e i rapporti con investitori e decisori pubblici, ha ribadito8 in un post, arrivato nelle stesse ore in cui Musk continuava a criticare aspramente la decisione di sospendere gli investimenti pubblicitari su X, la posizione ufficiale della compagnia: «contrastare l’antisemismo e le discriminazioni, in tutte le loro forme».

Più tardi anche Elon Musk è tornato in parte indietro sui propri passi, prima annunciando genericamente che i contenuti che inneggiano alla «violenza estrema» saranno bloccati su X e poi prefigurando9 provvedimenti più duri, fino alla sospensione dell’account, per chi faccia uso su X di termini come “decolonizzare” o di slogan come “dal fiume al mare” portatori di significati controversi e spesso usati per la propaganda antisemita.

A convincere l’imprenditore a fare dietrofront sulle proprie posizioni potrebbe essere stata, oltre al timore per le sorti finanziarie che toccherebbero alla compagnia se altri big spender decidessero di unirsi a quelli che hanno già annunciato lo stop alla pubblicità su X, anche la dura reazione della Casa Bianca che venerdì (17 novembre 2023) ha condannato pubblicamente il «ripugnante»10 commento di Elon Musk all’antisemitismo e all’odio raziale.

Al momento non ci sono, comunque, novità concrete che riguardano la moderazione dei contenuti o linee guida più stringenti contro il discorso dell’odio su X.

Note
  1. Il Post
  2. X/ @elonmusk
  3. Bloomberg
  4. The New York Times
  5. Axios
  6. Media Matters for America
  7. X/ @elonmusk
  8. X/ @lindayaX
  9. X/ @elonmusk
  10. BBC

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

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