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TRASH MARKETING, quando il buongusto cede il passo all’esagerazione

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Il trash marketing è entrato a far parte della vita di tutti i giorni, si nutre dello scalpore, proponendo content a scopo erotico o violento

Il marketing è uno strumento manageriale che punta a soddisfare le necessità dei consumatori, ma negli ultimi anni è stato utilizzato anche per pubblicizzare topic spazzatura. Scopo del marketing, di quello fatto bene, è di anticipare i desideri dei potenziali clienti e pubblicizzare prodotti, creare e offrire valori per realizzare un profitto e una clientela fedele. Il marketing di qualità punta ad elaborare contenuti di alto livello per promuovere i prodotti e servizi.Non sempre si riesce a raggiungere l’eccellenza che si vorrebbe e in questi casi si dà vita ad un marketing mediocre o  pessimo.

Poi c’è il trash marketing che si distingue e si fa riconoscere per l’intenzionale desiderio di proporre contenuti trasgressivi, offensivi, mediocri, imbarazzanti e che ci lasciano perplessi.

“Bene o male, basta che parlino di me!”

Termine inglese che significa “spazzatura” indica il marketing di livello più basso, spesso abbinato a content di sfondo erotico o violento, con un’ironia oscura e a volte considerata rivoltante dai più puritani. Il trash marketing esiste per creare stupore, sopravvive nei ricordi perché si nutre dello scalpore e, il più delle volte, delle sensazioni negative che rimangono impresse a coloro che entrano in contatto con gli spot. Questi sono ideati per disgustare, eccitare, indignare  le persone secondo le regole che tutto ciò che non è socialmente accettato rimane sulla bocca di tutti.

Bisogna farsi ricordare

Il target non è più uno specifico consumatore e il suo bisogno da soddisfare, ma farsi ricordare per rimanere sulla bocca di tutti e per aumentare il senso di curiosità verso l’immorale. Il pubblico è attratto da ciò che è trasgressivo. È inevitabile rimanerne ammaliati perché istiga in noi una sensazione di divertimento spensierato e un po’ ignorante. Siamo attratti da ciò che è di basso livello forse perché ci fa sentire più intelligenti, non ci sentiamo in difficoltà a leggere articoli o guardare questi programmi spazzatura  perché utilizzano termini semplici, quotidiani e spesso dozzinali. Ne rimaniamo sconvolti e allibiti a tal punto da volerne sapere di più. Perché ciò che è trash attira. Soprattutto nella società moderna.

Il trash di tutti i giorni

Oggi il trash vive nella nostra quotidianità. Il trash marketing ha invaso la vita di tutti e si è insinuata in tutte le reti di comunicazione. Video virali ignorantissimi o a sfondo erotico,  gossip sempre più imbarazzanti e dettagliati, ma la vera presenza di questo junk marketing si evince dalla televisione. Lì il trash fa da padrone. Veniamo costantemente bombardati da queste notizie che è sempre più difficile notare argomenti di qualità. Perfino il telegiornale ci propone notizie importanti mescolate con una massiccia dose di sciocchezze così che  l’attenzione degli spettatori si rivolge verso i problemi di un tal calciatore piuttosto che a notizie tremende sul nostro paese e sul resto del mondo.

La televisione, il vero portale del trash

Sebbene una persona possa decidere di non leggere articoli di gossip o cercare determinati video su YouTube, la televisione ci investe quotidianamente con infiniti spot e programmi, così numerosi da non poterli evitare tutti.

Chi non ha riso vedendo Banderas ridotto a parlare con Rosita, la gallina più famosa della tv?

Oppure Simona Ventura che balla e “canta” in una pubblicità di scarpe, stonando diverse note e facendo alzare diversi sopraccigli? Avete forse dimenticato lo spot del hamburger che veniva eroticamente divorato da Paris Hilton da sembrare quasi vietato ai minorenni?

Per non parlare dei programmi. L’Isola dei Famosi, con i suoi “vip” sconosciuti ai più, Il Grande Fratello, diventato così popolare da far parte quasi della nostra cultura e dall’aver soppiantato completamente l’omonimo libro di Orwell che denunciava una società controllata dal governo.

Il trash ha preso il sopravvento, il ridicolo è ciò che piace e l’ignoranza ci diverte, soprattutto quando sono gli altri a fare brutte figure.

Cosa ne penserebbe Darwin del trash marketing e della nostra moderna società?

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