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La top 30 dei CEO più seguiti su LinkedIn secondo Pubblico Delirio

La consueta classifica di Pubblico Delirio incorona i trenta CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022, tra conferme e qualche new entry.

I CEO delle aziende che operano in Italia hanno sempre più seguito e sono sempre più capaci di generare engagement su LinkedIn, secondo un'analisi di Pubblico Delirio che da qualche anno dedica loro un'apposita classifica.

Come amministratori delegati e altre figure apicali dei grandi gruppi industriali decidano di stare in Rete e interagire attraverso i social con i pubblici interni ed esterni alla propria azienda è un tema che desta sempre più interesse. Per il terzo anno consecutivo, così, Pubblico Delirio ha provato a stilare una classifica dei trenta CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022.

Cosa hanno in comune AD e top manager con più seguito su LinkedIn

Il dato di scenario più macroscopico emerso in questo tentativo riguarda il numero di amministratori delegati di aziende operanti in Italia presenti su LinkedIn e ormai convinti di non poter fare a meno di una presenza – e una strategia di contenuti ad hoc – sulla piattaforma professionale di casa Microsoft: il numero corrisponde al il 71% del totale (di un campione di 275 aziende), una percentuale stabile rispetto allo scorso anno.

Più o meno invariata è anche la mappa dei settori più rappresentati su LinkedIn: il primo posto era al 30 giugno 2022 della finanza con sette manager presenti nella top 30 di CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022 (contro un totale di appena quattro nel 2021); seguivano sul podio energy & utility (con cinque AD in classifica) e a pari merito automotive e retail (con quattro amministratori delegati tra quelli più seguiti su LinkedIn). I cambiamenti più evidenti rispetto allo scorso anno hanno a che vedere con l’ingresso in classifica del food&beverage (con tre CEO) e con l’assenza, invece, del settore pharma.

Ancora a proposito di dati macroscopici e di continuità con l’analisi condotta da Pubblico Delirio nel 2021, le community LinkedIn di CEO e amministratori delegati continuano ad ampliarsi: oggi contano in media 29.300 follower , 7.100 in più rispetto all’anno scorso e 14.700 in più rispetto al 2020. Dalla società non hanno potuto fare a meno di notare, però, che si tratta anche di community piuttosto concentrate: ai soli primi tre CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022 è attribuibile, infatti, un terzo del totale dei follower di chi sta entro le prime dieci posizioni.

La classifica dei CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022

La classifica vera e propria di Pubblico Delirio si apre con un podio occupato da Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini (con un totale di 121.600 follower su LinkedIn, 42.000 in più rispetto al 2021), Luca De Meo di Renault Group (93.900, +30.400) e Nerio Alessandri di Technogym (69.900, +17.800).

La top 30 dei CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022 prosegue con Giampaolo Grossi di Starbucks Italia al quarto posto (48.500, +18.600) e con Corrado Passera di illimity Bank (45.700, +7.100) e Francesco Starace di Enel (44.400, +5.000) che si scambiano rispettivamente quinta e sesta posizione con riferimento alla classifica del 2021.

top 30 CEO likedin 2022

Questo è soprattutto l’anno della prima volta di una donna nella top 10 dei CEO più seguiti su LinkedIn: si tratta di Cristina Scocchia, passata da Kiko Milano a illycaffè, che con 20.400 nuovi follower e un totale di 41.700 scala quattro posizioni rispetto allo scorso anno.

Le altre due donne presenti nella classifica di Pubblico Delirio – anche questo un numero stabile rispetto al 2021 – sono Silvia Candiani di Microsoft Italia (20.500; +5.600) al quindicesimo posto e Elena Goitini di BNL – BNP Paribas Italia (10.800, +6.100) al venticinquesimo.

È soprattutto nelle new entry che la classifica dei CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022 di Pubblico Delirio riflette i profondi cambiamenti organizzativi e ai vertici dei gruppi industriali che si sono verificati quest’anno. Tra nomi e volti nuovi con cui chi segue aziende e realtà business su LinkedIn ha familiarizzato di più quest’anno ci sono quello di Pietro Labriola di Tim, Pierroberto Folgiero di Fincantieri, Fabrizio Gavelli di Danone Company Italia & Greece e Giannalberto Cancemi di Leroy Merlin Italia.

Per molti versi la performance migliore è stata quella di Andrea Orcel di Unicredit che è passato dalla 139esima alla 21esima posizione della classifica anche grazie a un’inversione di rotta nella strategia su LinkedIn del gruppo, quest’anno più che in passato orientata all’ employer branding , ossia al dare visibilità e spazi di espressione alla popolazione aziendale tutta.

Quanto pubblicano (e che interazioni generano) i CEO più seguiti su LinkedIn

Come nelle scorse edizioni, lo studio di Pubblico Delirio si è soffermato anche su aspetti come la frequenza di pubblicazione dei CEO più seguiti su LinkedIn, lo stile di comunicazione e la scelta della tipologia di contenuti.

Tra marzo e giugno 2022 gli amministratori delegati delle aziende in campione hanno pubblicato mediamente 5.8 post al mese (lo scorso anno la media era di 5.7). Il più prolifico di contenuti sembra essere Francesco Pugliese di Conad, con una media di 31 pubblicazioni al mese tra post, condivisioni e articoli. Seguono Stefano Rebattoni di IBM Italia con 17.8, Silvia Candiani di Microsoft Italia e Giampaolo Grossi di Starbucks Italia, che hanno postato su LinkedIn rispettivamente 11.5 e 11.3 volte al mese.

Se si guarda, invece, alle capacità di creare coinvolgimento e interazioni dirette ai post la classifica vede al primo posto Remo Ruffini (con un tasso di engagement del 9.4%), Stefano Venier (9.2%) e Cristina Scocchia (6.5%): i loro risultati sono nettamente sopra la media della top 30, per cui il tasso di engagement è del 2.2%, in crescita comunque dello 0.5% rispetto al 2021.

CEO più seguito su linkedin 2022

Quanto allo stile e alle strategie editoriali adottate dai CEO più seguiti su LinkedIn nel 2022 – come ha precisato Stefano Chiarazzo, fondatore di Pubblico Delirio, nel comunicato stampa di presentazione dei risultati – si conferma la tendenza a puntare «sull’amplificazione delle novità aziendali» o, in alternativa, a coinvolgere «la propria rete rispetto alla propria visione del mercato in cui opera».

Tra attualità e attivismo di brand, di cosa parlano su LinkedIn CEO e AD

Tra i nuovi archetipi di CEO su LinkedIn emersi quest’anno con prepotenza c’è quello del supporter, ossia di chi focalizza la propria strategia editoriale sul racconto in tempo reale di quello che l’azienda sta facendo in favore delle proprie comunità interne e esterne e per raggiungere i propri obiettivi ESG, considerato anche il particolare contesto storico-sociale in cui le aziende si trovano a operare.

CEO su linkedIn mappatura pubblico delirio

In qualche caso amministratori delegati e figure apicali dei grandi gruppi aziendali stanno prendendo posizioni molto nette rispetto a temi più urgenti o attorno ai quali ruota il dibattito pubblico più attuale, fino a configurare nella tassonomia di Pubblico Delirio il ruolo dell’activist. A incarnarla sono figure come Fabrizio Gavelli, il nuovo AD di Danone Company in Italia e Grecia, che già nella propria biografia su LinkedIn si presenta come «activist of brand activism» e si è fatto promotore dentro e fuori la Rete di un confronto con gli altri leader in favore di un benessere condiviso. Rientrano in questa categoria anche diversi CEO appartenenti al mercato energetico.

Continuano a esserci temi, però, su cui anche i più “attivisti” tra i social CEO continuano a preferire una linea cauta e non esporsi eccessivamente: sono temi come la guerra in Ucraina, riguardo a cui molti si sono limitati a un racconto «telegrafico delle misure adottate e delle iniziative di solidarietà, in alcuni casi chiudendo temporaneamente i commenti» o a «semplicemente condannare l’invasione dell’Ucraina, aprendo il fianco a richieste legate alle azioni concrete intraprese», come ha spiegato Stefano Chiarazzo.

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