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Sam Altman passa a Microsoft e OpenAI nomina come nuovo CEO uno dei fondatori di Twitch

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Da venerdì 17 novembre la vicenda di OpenAI è in continua evoluzione. Dopo il licenziamento e le trattative per il ritorno, l'ex CEO Sam Altman è ora al capo di un nuovo team di Microsoft che farà ricerca sull'AI.

Dopo il successo di ChatGTP, è diventata un vero e proprio punto di riferimento nel mondo tech e per quanto riguarda lo sviluppo dell’intelligenza artificiale: per questo non sorprende che ci sia in queste ore molta attenzione su cosa sta succedendo in OpenAI.

Il licenziamento a sorpresa del CEO e co-fondatore di OpenAI

Venerdì 17 novembre 2023 Sam Altman è stato licenziato improvvisamente, durante una riunione a distanza del consiglio d’amministrazione.

Il co-fondatore di OpenAI, che fino ad allora era stato anche amministratore delegato dell’organizzazione, avrebbe raccontato1 di non aver ricevuto alcuna comunicazione a riguardo, se non pochi minuti prima dell’inizio della riunione. Anche Microsoft, che dal 2018 sostiene finanziariamente OpenAI, avrebbe saputo del licenziamento di Altman solo a poche ore dall’annuncio ufficiale.

Perché Sam Altman è stato sollevato dalla carica di amministratore delegato di OpenAI

Avvenuto tramite post sul blog aziendale, l’annuncio ufficiale non ha chiarito fino in fondo il motivo per cui Sam Altman è stato sollevato dall’incarico di CEO di OpenAI.

L’azienda si è limitata a ribadire che il fondatore della startup non è stato «sempre sincero»2 nelle comunicazioni con l’organo direttivo, mettendo quest’ultimo più volte in difficoltà nel prendere le proprie decisioni. Tali motivazioni sarebbero le stesse brevemente fornite ad Altaman durante la riunione da Ilya Sutskever, tra i co-fondatori di OpenAI e attualmente membro del CDA e direttore scientifico.

Chi ha cominciato a indagare su cosa stesse succedendo davvero all’interno di OpenAI – e, soprattutto in America, si è trattato di numerose testate sia generaliste e sia specializzate in tecnologia e startup – ha scoperto profonde differenze di vedute tra l’ex CEO e altre figure chiave come lo stesso Sutskever.

Secondo alcune ricostruzioni3 Altman avrebbe voluto spingere sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale senza preoccuparsi eccessivamente della sicurezza delle nuove soluzioni. Dal canto proprio figure come Sutskever cercavano, invece, di tenere alta l’attenzione anche all’interno di OpenAI – che era stata fondata nel 2015 come una realtà senza scopo di lucro finalizzata alla ricerca sui possibili impieghi in diversi campi dell’intelligenza artificiale e, solo in un secondo momento, affiancata da uno spin-off che si occupava di sviluppo soluzioni commerciali – sugli effetti potenzialmente pericolosi dell’AI e delle sue applicazioni. Tale posizione, secondo delle indiscrezioni circolate dall’interno della compagnia, non era particolarmente gradita agli occhi di Sam Altman che nel tempo avrebbe riorganizzato l’organigramma aziendale tanto da ridimensionare molto il ruolo al suo interno di Sutskever.

Altman, ancora, nell’ultimo periodo aveva provato ad attirare fondi che permettessero a OpenAI, o almeno alla sua divisione commerciale, di espandersi ulteriormente. Un viaggio in Medio Oriente a fine estate gli era servito soprattutto a prendere contatti con una grande società giapponese disposta a investire almeno un miliardo di dollari su OpenAI. Operazioni come queste cozzano però, almeno in parte, con la forma attuale di OpenAI che è quella di una capped-profit, ossia semplificando molto di una società che può distribuire tra gli investitori solo una piccola parte degli utili e deve reinvestire il resto in attività di ricerca.

Nella visione di Altman – e ciò spiega meglio cosa sta succedendo in OpenAI – il futuro della compagnia avrebbe dovuto avere sempre più a che vedere soprattutto con l’hardware: l’ex CEO  avrebbe inteso spingere sulla produzione di chip per fare concorrenza alla rivale Nvidia e su un progetto per lo sviluppo di dispositivi con integrato ChatGPT in cui sarebbe stata coinvolta anche una persona un tempo molto vicina ad Apple.

Un nuovo CEO ad interim e le trattative per riportare Sam Altaman a capo di OpenAI

Contestualmente al licenziamento di Sam Altman, nella stessa giornata di venerdì, era stata nominata nuovo CEO di OpenAI ad interim Mira Murati. Trentaquattro anni e una carriera iniziata in Tesla, fino a quel momento era stata chief technology officer di OpenAI e, cioè, si era occupata degli aspetti più tecnici legati allo sviluppo di prodotti di punta come ChatGPT e Dall-E.

Nel frattempo anche Greg Brockman, un altro dei fondatori di OpenAI e sostenitore della linea di Altman, aveva lasciato il proprio posto da presidente del consiglio d’amministrazione.

Questa rivoluzione ai vertici, per molti versi incomprensibile e rimasta inspiegata, avrebbe messo in agitazione sia dipendenti e collaboratori di OpenAI, sia soprattutto gli investitori.

Tra i primi, secondo alcune voci, numerosi si sono licenziati4 e detti disposti a seguire Altman e Brockman in qualsiasi altra iniziativa dedicata all’intelligenza artificiale avessero intenzione di avviare.

Tra i secondi sembra essere stato soprattutto Microsoft a fare pressioni perché la compagnia tornasse indietro sui propri passi. Già in un comunicato stampa rilasciato5 subito dopo la notizia del licenziamento di Sam Altman, l’azienda non aveva fatto mistero di una certa delusione per la condotta di OpenAI. Il disappunto di Microsoft sembra nascere da ragioni pragmatiche ed economiche insieme. In cinque anni per sostenere OpenAI l’azienda avrebbe speso una cifra complessiva di circa 14miliardi di dollari e alla notizia del licenziamento di Altman avrebbe visto ridurre6 di quasi il 2% il valore delle proprie azioni. Soldi a parte, in poco tempo Altman era diventato una figura di riferimento per chiunque si interfacciasse con temi come lo sviluppo tecnologico e di soluzioni basate sull’AI e aveva preso a godere di una buona credibilità anche presso i decisori pubblici, soprattutto dopo aver rappresentato7 il settore davanti al Congresso americano.

Sam Altam così è stato richiamato “da ospite”, come ha raccontato personalmente e non senza un pizzico di stizza in un post8su X, nella sede di OpenAI e per tutta la giornata di sabato 18 novembre 2023 sarebbero state condotte delle trattative per restituirgli il ruolo di amministratore delegato.

In serata alcune testate ne davano9 per certa la riassunzione.

Secondo quanto sarebbe stato scritto in una mail riservata per i dipendenti, però, Altman avrebbe in un secondo momento interrotto10 le trattative con OpenAI.

Sam Altman a capo di una nuova iniziativa Microsoft dedicata allo sviluppo di AI avanzata

Il doppio colpo di scena è arrivato nella mattinata di lunedì 20 novembre 2023.

Microsoft ha annunciato infatti che assumerà Sam Altman alla guida di un nuovo gruppo di lavoro che si occuperà di ricerca avanzata sull’intelligenza artificiale. Del team farà parte anche Greg Brockman ed è molto probabile che ai due si aggiungano in futuro altri “ex” di OpenAI.

«Ribadiamo il nostro impegno nella partnership con OpenAI e confidiamo […] nella nostra abilità di continuare a innovare con tutto quello che avevamo già annunciato in Microsoft Ignite e a dare supporto ai nostri consumatori e partner»11: con queste parole Satya Nadella, l’AD della compagnia, ha salutato l’arrivo in Microsoft di Sam Altman e ha promesso all’ex CEO di Open AI e al suo nuovo team «tutte le risorse necessarie per il successo».

«La missione continua»12 è stato, invece, il commento con cui Altman ha messo fine almeno per il momento alle ipotesi di un suo possibile ritorno in OpenAI.

Emmett Shear è il nuovo CEO ad interim di OpenAI

Nelle stesse ore in cui Sam Altman veniva messo a capo di un nuovo progetto di Microsoft dedicato all’intelligenza artificiale, alimentando il dubbio che ne fosse già a conoscenza e che cosa sta succedendo in OpenAI fosse da ricondurre principalmente alla paura che Microsoft potesse cominciare a farle concorrenza sul suo stesso campo, è stato nominato il nuovo CEO di OpenAI.

Si tratta di Emmett Shear, uno dei co-fondatori ed ex CEO di Twitch.

L’informatico, che è ben noto tra gli appassionati di tecnologia per aver preso parte a numerosi progetti innovativi, da Justin.tv (ora confluita appunto in Twitch) a Y Combinator, ha raccontato su X  di essersi sentito «in dovere»13 di accettare la proposta del OpenAI e di non prendere «alla leggera» il nuovo ruolo, che è comunque ancora solo di CEO ad interim.

Note
  1. Axios
  2. OpenAI
  3. The New York Times
  4. The Information
  5. Microsoft
  6. Fortune
  7. The New York Times
  8. X/ @sama
  9. Bloomberg
  10. The Verge
  11. X/ @satyanadella
  12. X/ @sama
  13. X/ @eshear

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