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La nuova funzione LinkedIn per contestualizzare i momenti di pausa della propria carriera

LinkedIn Career Break

Con Career Break si potrà aggiungere al proprio profilo LinkedIn qualche informazione in più su quei momenti in cui si è stati inoccupati o si è dovuto rinunciare al lavoro: come funziona e da dove nasce la nuova impostazione

Arriva per tutti gli iscritti e non è più in versione beta LinkedIn Career Break, la funzione che permette di contestualizzare meglio ogni momento durante la propria carriera in cui ci si è ritrovati inoccupati o senza lavoro, aggiungendo una serie di informazioni rilevanti su perché e come è accaduto e che tipo di skill si è comunque avuto modo di sviluppare o affinare nel frattempo.

Come funziona e a che serve la nuova funzione LinkedIn Career Break

Avere un vuoto nel proprio CV e di conseguenza sul proprio profilo LinkedIn è stato a lungo considerato, del resto, uno «stigma»1, come confermano dal team della piattaforma nel presentare la nuova funzione. Ora, piuttosto che provare a nascondere in ogni modo i frangenti in cui per ragioni diverse si sono dovute mettere in secondo piano carriera e vita lavorativa, grazie a LinkedIn Career Break li si può valorizzare, proprio come secondo delle ricerche condotte dalla stessa piattaforma oltre un recruiter su due vorrebbe che i candidati facessero anche durante i colloqui di lavoro.

funzione LinkedIn Career Break

Fonte: LinkedIn

Oltre a impostare una data di inizio e di fine della propria pausa dal lavoro proprio come per ogni altro elemento nella sezione Esperienza del profilo LinkedIn, si può scegliere tra tredici diverse opzioni che la contestualizzino: da congedi di paternità e maternità a periodi malattia o aspettativa, passando per la necessità di prendersi cura di un familiare o di dedicarsi ad altri aspetti della propria vita e per finire con la semplice volontà di concedersi un periodo sabatico.

Le nuove dinamiche del mercato del lavoro a rendono più comune il prendersi una pausa dalla carriera

Come la maggior parte delle novità LinkedIn, incluso solo per fare un esempio recente il Service Marketplace che aiuta i freelance a trovare nuovi clienti e chiunque abbia bisogno di un servizio il giusto libero professionista, Career Break nasce tenendo conto delle più attuali dinamiche del mercato del lavoro e di quelli che sono bisogni ed esigenze di dipendenti, manager, responsabili HR. Come in parte già si accennava, infatti, prima di lanciare la nuova funzione dalla piattaforma hanno condotto delle ricerche accorgendosi che almeno due terzi del campione aveva preso una pausa a un certo punto della propria carriera e che nella maggior parte dei casi questo aveva avuto un impatto positivo sul senso di benessere generale (così sostiene il 68% del campione) e aveva contribuito a dare al singola lavoratore una prospettiva nuova non solo sul lavoro ma sulla propria vita in generale (vero per il 69%).

Numeri simili a questi sono quelli che descrivono un fenomeno, inevitabilmente accelerato dalla pandemia, a cui ci si è presi a riferire come great resignation 2e che più pragmaticamente ha a che vedere con la progressiva importanza che hanno assunto per le persone la felicità sul posto di lavoro e un migliore work life balance.

Soprattutto per le donne è sempre più importante l’equilibrio tra lavoro e vita privata

L’ultimo aspetto, un maggior equilibrio tra sfera personale e vita lavorativa, sembra critico soprattutto per le donne. Nel presentare LinkedIn Career Break dalla piattaforma confermano quello che già era venuto fuori da altre ricerche incentrate sul mondo del lavoro femminile e, cioè, che più e più frequentemente degli uomini le donne si ritrovano a dover mettere in pausa la propria carriera (a inizio 2022 circa il 67% dei post su LinkedIn sul tema dimissioni, congedi, aspettative venivano da utenti donne), quasi sempre perché costrette a scegliere se dare priorità alla propria crescita professionale o alla famiglia. La maggior parte delle lavoratrici, soprattutto, sembra provare difficoltà ad ammettere davanti a capi e responsabili che la ragione per cui sta prendendo una pausa dal lavoro è la possibilità di dedicarsi a figli e famiglia (è così per il 41% del campione LinkedIn) o si trova a disagio a dover tornare a lavoro dopo una pausa di questo tipo.

Eppure ogni volta in cui ci si prende una pausa dal lavoro, oltre a poter guadagnare una prospettiva nuova sulla propria carriera, si vivono esperienze nuove da cui si possono acquisire o affinare competenze che quasi sempre hanno a che vedere con quelle soft skills oggi ricercatissime dalle aziende nei propri dipendenti. Non a caso più di una su due tra chi è tornato a lavoro dopo una pausa dice di fare meglio il proprio lavoro e più di un datore di lavoro su due si dice convinto che si può tranquillamente far ricominciare la propria carriera da dove la si è interrotta a patto di non finire, come pure spesso accade, a svendersi o ad accettare ruoli con seniority non adeguata.

Per evitare malintesi come gli ultimi, gli stessi responsabili delle risorse umane preferirebbero che i candidati affrontassero liberamente in sede di colloqui e selezioni insieme a chi se ne occupa i periodi di vuoto sul proprio CV (di questo è convinto il 52% dei manager HR): in questa prospettiva usare adeguatamente la nuova funzione LinkedIn Career Break per spiegare perché ci si è allontanati dal lavoro, per quanto tempo, cosa si è fatto nel frattempo può essere un buon punto di partenza, anche in considerazione del fatto che sempre più spesso le prime fasi di selezione avvengono online e sfruttando i vantaggi del social recruiting.
Meglio essere chiari fin da subito, insomma, e offrire quante più informazioni di contesto possibili sulle proprie pause dalla carriera a chi si imbatte nel proprio profilo LinkedIn perché in linea con le figure professionali che sta cercando o lo scrutina tra quelli ricevuti in risposta a un’offerta di lavoro.

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