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- In collaborazione con: Uniting Group
Uniting Group ora è una società benefit
L’azienda continua, guidata dal CEO Alessandro Talenti, il percorso già intrapreso in ambito ESG con una nuova ragione sociale e un nuovo statuto che daranno un importante impulso al futuro del gruppo.
A settembre 2023 è stata simbolicamente raggiunta la metà del percorso fissato attraverso l’Agenda 2030. A quella data, secondo il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite, solo il 15% dei target risultava in linea con la tabella di marcia e il 48% dei progressi ottenuto era classificato come debole e insufficiente. Molto c’è ancora da fare, insomma, per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
A dimostrazione di un percorso strategico intrapreso da tempo e fatto di azioni concrete, Uniting Group ha da poco ufficializzato la trasformazione del gruppo in società benefit.
La realtà operante nel settore del marketing e della brand experience communication ha infatti da qualche giorno una nuova ragione sociale: quella di “Uniting Group Holding srl Società Benefit”.
È stato rinnovato anche lo statuto, che ora integra una serie di punti chiave per garantire una prospettiva di lungo periodo in ambito ESG.
Con una nuova ragione sociale e un nuovo statuto Uniting Group si impegna a operare in maniera sostenibile e trasparente
«In Uniting abbiamo intrapreso un percorso che pone lo sviluppo sostenibile al centro del nostro business, come fattore di crescita non solo economico ma anche umano, sociale e ambientale» ha raccontato Alessandro Talenti, CEO di Uniting Group. «Una delle nostre grandi ambizioni – ha continuato – è quella di costruire un futuro in cui il nostro lavoro sia votato a un concreto impegno verso le persone e l’ambiente in cui viviamo e, per questo motivo, abbiamo deciso di agire con un cambio di statuto, nonché di visione a lungo termine».
Da ora in poi, si legge nel nuovo statuto, Uniting Group «in qualità di Società Benefit intende perseguire finalità di beneficio comune e operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse».
L’attività e il modello di business del gruppo non guarderanno più solo a marginalità e introiti, insomma, ma saranno guidati dalla precisa volontà di generare un misurabile valore sociale nel pubblico interesse e di creare le premesse per il mantenimento di risultati economici soddisfacenti.
Cosa cambierà nel modello di business di Uniting Group ora che è diventata una società benefit
Uniting Group si impegnerà, più nel dettaglio, a:
- promuovere un modo consapevole e sostenibile di condurre l’attività d’impresa, attraverso il dialogo collaborativo, inclusivo e costruttivo con tutti gli stakeholder;
- creare una forte identità di gruppo e un ambiente di lavoro positivo ed inclusivo, tutelando e valorizzando il capitale umano attraverso percorsi formativi e la continua attenzione al benessere dei dipendenti;
- sostenere e collaborare con enti del terzo settore, enti pubblici e privati, università e istituti di ricerca per diffondere il proprio know-how e la visione d’impresa sostenibile, al fine di poter creare valore condiviso nel tempo;
- minimizzare gli impatti negativi e massimizzare gli impatti positivi sull’ambiente attraverso la progettazione di soluzioni creative basate sui valori della sostenibilità, finalizzate ad adottare e a creare consapevolezza sui modelli di economia circolare.
Come ha continuato a raccontare il CEO del gruppo, Alessandro Talenti,
«governance, lavoratori, comunità e generazioni future, ambiente [sono] i quattro ambiti di beneficio comune che d’ora in avanti saranno i pilastri della nostra mission. Il percorso è stato tracciato e le tappe che ci attendono sono ancora tante a partire dal primo report d’impatto che andremo a realizzare nei prossimi mesi».
Denise Lo Piparo, head of ESG di Uniting Group, ha ribadito di essere
«molto orgogliosa del risultato raggiunto, perché è frutto di un processo articolato che ci ha permesso di razionalizzare il percorso di sostenibilità intrapreso finora e trasformarlo coerentemente con il purpose e posizionamento di co-creator di esperienze sostenibili. Le finalità di beneficio comune individuate rappresentano, quindi, la guida per la redazione del piano strategico triennale ESG che contribuirà a orientare le nostre prossime azioni e iniziative e a misurarne l’efficacia».