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Facebook AD library: da garanzia di maggiore trasparenza a strumento di analisi competitiva

Facebook AD library: da garanzia di maggiore trasparenza a strumento di analisi competitiva

La nuova funzione per la trasparenza "Facebook AD Library" si rivela anche un valido strumento per l'analisi competitiva.

Dopo gli scandali delle elezioni presidenziali del 2016 e quelli di Cambridge Analytica, Facebook decide di puntare sulla trasparenza per riconquistare la fiducia degli utenti. Come? Mettendosi letteralmente “a nudo” attraverso il rilascio della piattaforma Facebook AD Library, il nuovo archivio per le Facebook ads. Come funziona e quali sono le potenzialità di questo strumento?

Facebook AD library: come funziona

Mentre la prima versione – lanciata nel maggio del 2018 e accessibile da una specifica tab – prevedeva solo gli annunci relativi a temi politici o sociali, con il nuovo archivio vengono raggruppati in un unico portale tutti gli annunci attivi al momento della ricerca – dalle campagne di grandi multinazionali a quelle delle piccole attività – e gli annunci politici inattivi.

La nuova libreria inserzioni si presenta a prima vista come un classico motore di ricerca . Il funzionamento è estremamente semplice e intuitivo: si può cercare il nome di una pagina Facebook di uno specifico brand o un tema generico, filtrando i risultati per area geografica e visualizzare le ricerche recenti. Una volta digitati i primi caratteri nella barra di ricerca il sistema mostra una serie di corrispondenze rilevanti tra cui scegliere. A questo punto, dopo aver cliccato sul risultato desiderato, è possibile visionare la schermata relativa al brand o all’argomento di cui si vogliono conoscere le informazioni.

Proprio come la barra di ricerca, anche la schermata relativa ai singoli brand ha un design pulito, semplice e lineare. Nella parte superiore è possibile visualizzare le informazioni sulla trasparenza della pagina come la data di creazione, le modifiche al nome, il numero di amministratori e il loro paese di residenza. La presenza di tali dati consente di verificare se l’obiettivo di una pagina Facebook sia cambiato nel tempo e se ci siano eventuali incongruenze tra l’obiettivo stesso e il luogo di provenienza delle persone che la gestiscono.

Sezione Trasparenza della nuova Facebook AD Library

Prendendo ad esempio la libreria inserzioni della pagina Facebook di Nutella è possibile notare che la pagina è stata creata il 14 aprile del 2009, che il suo nome non ha mai subito modifiche significative e che risulta essere gestita da ben 53 amministratori provenienti da Italia, Lussemburgo, Regno Unito, Belgio e Brasile.

Se la parte superiore della libreria inserzioni ha un carattere puramente informativo, la parte inferiore è sicuramente quella più interessante e, in un certo senso, più “interattiva”. In questa parte è possibile dare un rapido sguardo alle inserzioni pubblicate e alle eventuali varianti in test. Per ogni annuncio attivo è possibile visualizzare la data di inizio della campagna, il copy utilizzato e la creatività. Cliccando poi su “Vedi i dettagli dell’inserzione” è possibile avere accesso ad alcune informazioni aggiuntive come quelle contenute all’interno della sezione “informazioni” della pagina o quelle relative all’eventuale presenza di un modulo di acquisizione contatti. Andando a cliccare invece sull’icona con i tre pallini in alto a destra è possibile segnalare quelle inserzioni che violano le normative pubblicitarie di Facebook o che omettono le informazioni relative all’investimento degli inserzionisti.

Ritornando all’esempio di Nutella, scendendo nei dettagli della libreria è possibile notare che al momento della ricerca l’azienda ha lanciato tre inserzioni disponibili in tre differenti formati.

Sezione inserzioni della nuova Facebook AD Library

Facebook Ad library e i contenuti sensibili e politicizzati

Se per i piccoli brand le informazioni a disposizione dell’utente sono le stesse di quelle già disponibili nella prima versione dello strumento, quando si tratta di argomenti sensibili, di politica o di grandi brand la situazione cambia radicalmente e le informazioni a disposizione dell’utente sono molte di più.

Prendendo ad esempio la libreria inserzioni della pagina Facebook del leader della Lega Matteo Salvini, ciò che subito salta all’occhio è la possibilità di visionare i risultati relativi a inserzioni sia attive che non attive, così come la spesa totale sostenuta dalla pagina per le stesse.

Cliccando poi sulle singole inserzioni è possibile avere accesso a molte più informazioni rispetto alla classica visualizzazione: un disclaimer sulle modalità di finanziamento, le impression ricevute, una media dell’importo speso per la singola campagna e i dati demografici relativi al pubblico a cui è stata mostrata (età, sesso e posizione geografica).

Alcune di queste informazioni, come l’importo totale speso dal singolo inserzionista e la durata delle inserzioni relative a contenuti politici o d’interesse nazionale, sono riportate anche nella sezione “Report della libreria inserzioni”.

Garantire maggiore trasparenza in relazione a contenuti di natura politica e temi d’interessa nazionale è – come fanno sapere da Facebook – la principale motivazione che ha spinto l’azienda a lanciare lo strumento il 28 marzo 2019, proprio in vista delle elezioni europee.

D’altronde è noto che trasparenza e sicurezza sono temi ormai estremamente cari al social network , anche in virtù delle recenti dichiarazioni di Zuckerberg durante l’ultima conferenza per gli sviluppatori.

Un utile strumento per spiare i propri competitor?

Maggiore trasparenza? Non solo. Nonostante la libreria inserzioni sia stata resa disponibile in ottica di sicurezza e trasparenza, il nuovo strumento di Facebook può essere molto utile a inserzionisti e marketer in un’ottica puramente strategica. Quale modo migliore per fare un’analisi dei propri competitor se non quello di studiare le loro strategie online? Grazie alla Facebook AD library è possibile, infatti, ottenere informazioni precise e dettagliate sulle campagne attive dei propri competitor , capire quali sono i loro punti di forza e utilizzarli per migliorare la propria strategia online. Non solo, dunque, analisi della concorrenza, ma anche fonte di ispirazione per la creazione delle proprie campagne sponsorizzate e un’utile panoramica sulle ultime tendenze dal mondo dell’advertising. Studiando le inserzioni della concorrenza è possibile capire se si preferisce puntare su contenuti statici o video, copy lunghi oppure corti, ma anche a quale target vengono indirizzate le campagne e per quanto tempo sono attive.

Insomma, la Facebook AD library si rivela un unico strumento dalla duplice funzionalità: indispensabile per esperti di marketing e molto utile per tutti quegli utenti interessati ad avere maggiore chiarezza su temi caldi come quelli di carattere politico e sociale.

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