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Il presente e il futuro dei pagamenti digitali in Italia in una giornata targata Netcomm

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Esperti e player del settore si sono confrontati al Netcomm Focus Digital Payment 2023 sulle principali novità in arrivo nel mondo dei pagamenti digitali: dalla PSD3 all'euro digitale passando per i digital wallet potenziati.

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Il presente e il futuro dei pagamenti digitali in Italia in una giornata targata Netcomm
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Prima il boom di acquisti digitali durante lockdown e quarantene di marzo 2020 e in un secondo momento la normalizzazione dell’eCommerce, ossia il fatto che gli acquisti online sono ormai diventati una routine per una buona fetta di italiani, hanno avuto un ruolo propulsore per i pagamenti digitali. Lo hanno ribadito più volte organizzatori, esperti, player di settore, ospiti del Netcomm Focus Digital Payment 2023 che si è svolto a Milano il 28 giugno.

Pagamenti digitali in Italia: alcuni numeri

La giornata di riflessioni sul futuro dei pagamenti digitali in Italia – e non solo – si è aperta con alcuni numeri, come quelli rilevati dal Consorzio Netcomm e presentati dal presidente Roberto Liscia, innanzitutto, secondo cui oltre un terzo degli acquisti digitali in Italia (il 35.5% per l’esattezza) verrebbe concluso attraverso un digital wallet .

Seguono nella classifica dei metodi di pagamento più utilizzati online le carte di credito (26%) e prepagate (24%) e, solo a distanza, il contante (usato solo nel 2.5% dei casi).

come pagano gli italiani online 2023

Fonte: Netcomm/ NetRetail 2023

Se si considera che gran parte dei pagamenti tramite digital wallet si appoggia su carte di credito o prepagate, diventa evidente la netta prevalenza dell’utilizzo di carte (82%) per concludere l’acquisto rispetto ad altri mezzi come contanti, bonifici o buoni.

L’inversione di tendenza più evidente ha a che vedere, comunque, con i pagamenti nel punto vendita fisico: per la prima volta il bancomat supera il contante, anche se al momento di poco, considerato che verrebbe utilizzato in circa il 35% dei casi, contro il 33% dei contanti.

Cosa i pagamenti digitali hanno a che vedere con la customer satisfaction

La preferenza accordata ai pagamenti digitali sarebbe «strettamente legata alla possibilità di concludere l’acquisto in modo facile, sicuro e veloce» sia online e sia in store, ha sottolineato Roberto Liscia.

roberto liscia al netcomm focus digital payment 2023

Roberto Liscia, presidente Netcomm, al Netcomm Focus Digital Payment 2023 del 28 giugno.

Chi acquista online, anche con una certa frequenza, apprezzerebbe e per molti versi addirittura si aspetterebbe di avere a disposizione più soluzioni, di varia natura, per pagare i propri acquisti digitali. Tra le principali cause di abbandono dei carrelli ci sarebbero non a caso, stando anche agli insight di Netcomm NetRetail 2023, difficoltà al momento del pagamento, inclusa l’impossibilità di trovare il proprio metodo preferito.

Le scelte che riguardano i pagamenti digitali andrebbero prese avendo in mente sempre anche la customer satisfaction .

Semplificare i pagamenti per semplificare il percorso d’acquisto: i consigli degli addetti ai lavori al Netcomm Focus Digital Payment 2023

La sfida più imminente per il futuro della fintech – o, meglio ancora, dell’embedded finance (ossia quella branca della tecnofinanza che si occupa di fornire servizi finanziari personalizzati e fluidi) – sembra essere così coniugare usabilità e sicurezza tenendo conto che i clienti già adesso desiderano pagare ovunque, in qualsiasi istante e scegliendo il mezzo per loro più comodo sul momento e sempre di più desidereranno farlo in futuro.

Semplificare e rendere «frictionless» la fase di pagamento è, insomma, un passo per semplificare l’intera esperienza d’acquisto.

Il “caso” del buy now pay later ne è la prova evidente. Diverse testimonianze tra quelle portate sul palco del Netcomm Focus Digital Payment 2023 hanno mostrato come il ricorso al BNPL è sempre più frequente in Italia non solo per gli acquisti di un certo valore, ma anche quando lo scontrino non supera i cinquanta euro. Ci sarebbero quindi italiani che rateizzano il pagamento dei propri acquisti (online) semplicemente perché è data loro possibilità di farlo in pochi minuti e con pochi click. La semplicità e l’accessibilità hanno permesso alle formule per comprare ora e pagare in un secondo momento di raggiungere nel 2022 un valore di 2.3 miliardi di euro, il 253% in più rispetto solo all’anno precedente, cifre che provengono dalla versione aggiornata dell’Osservatorio Innovative Payments1 della School of Management del Politecnico di Milano, presentata al Netcomm Focus Digital Payment 2023.

Cosa sta avvenendo in Italia con gli innovative payment

Dopo aver segnalato nel 2021 il sorpasso del transato con strumenti di pagamento digitali su quello con contante, l’Osservatorio mostra per il 2022 una crescita a doppia cifra per il primo, che sfiora i 400 miliardi di euro. Si tratta del 40% in valore dei consumi che viene pagato oggi con un metodo di pagamento digitale e cioè con carte e wallet (390 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto al 2021) o con sistemi che si appoggiano sul conto (7 miliardi di euro di transato).

La crescita generale, come ha spiegato l’Osservatorio, si riflette su tutte le singole componenti: sia in quelle più tradizionali come le carte, dove i pagamenti contactless raggiungono i 186 miliardi di euro (+45% sul 2021), sia nei nuovi metodi di pagamento che registrano un valore di 20.3 miliardi (+107%).

All’interno degli innovative payment mobile e wearable rappresentano le due componenti fondamentali della crescita: nel corso del 2022, infatti, gli italiani hanno usato sempre di più lo smartphone e/o i dispositivi indossabili per effettuare pagamenti in negozio, per un totale di 16.3 miliardi di euro di transato (+122% rispetto al 2021).

Ciò non è bastato, comunque, a portare l’Italia sulla media europea: il nostro sarebbe ancora tra gli ultimi paesi dell’Europa per penetrazione e incidenza di pagamenti digitali e innovative payment.

Nuove regole europee e l’euro digitale arriveranno a sbaragliare il mondo dei pagamenti digitali e innovativi

Il nuovo pacchetto di norme e misure sui servizi finanziari annunciato dalla Commissione europea e che andrà a sostituire la cosiddetta PSD2 attualmente in vigore2 dovrà servire proprio a questo, cioè ad armonizzare la situazione dei pagamenti digitali e innovativi nei diversi paesi membri, imponendo gli stessi requisiti di trasparenza e chiarendo i ruoli dei vari attori coinvolti nella filiera.

Le novità normative sui pagamenti digitali in Europa serviranno – cosa non meno importante – a spianare il campo al cosiddetto “digital euro”. Il lancio non avverrà prima del 2025 o 2026, ma una volta lanciato il nuovo euro digitale sarà subito in corso legale e quindi la sua accettazione sarà obbligatoria (salvo poche eccezioni).

Il tema delle central bank digitali currency, ossia delle criptovalute come l’euro digitale rilasciate direttamente dalle banche centrali nazionali (o nel caso del digital euro dalla Banca Centrale Europea), è uno dei più rilevanti quando si guarda alle tendenze future per i pagamenti digitali. I paesi sono stati stretti verso l’adozione di queste speciali versioni virtuali delle proprie valute anche dal successo delle cosiddette “stable coin”, valute digitali con valore ancorato a un asset di riferimento come tipicamente il dollaro.

Al Netcomm Focus Digital Payment 2023 i trend per i pagamenti digitali del futuro

Tra gli altri trend futuri per i pagamenti digitali emersi durante il Netcomm Focus Digital Payment 2023 anche il sempre maggiore successo che avranno gli IoT payment, ossia i pagamenti effettuabili tramite i vari oggetti intelligenti e connessi presenti in casa e utilizzati ogni giorno, come soprattutto le smart car.

Il fatto che il regolamento eIDAS sia stato rivisto per lasciare spazio in Europa all’European Union Digital Identity Wallet (o EUDI wallet) sembra suggerire, però, la sempre maggiore centralità che avranno i portafogli digitali e non solo per incentivare pagamenti smaterializzati e senza contanti. In futuro, cioè, i digital wallet saranno sempre più integrati con la propria identità digitale e permetteranno di accedere a un portfolio di servizi molto diversificati, con al centro l’utente e i suoi dati.

Note
  1. Osservatorio Innovative Payments
  2. Pagamenti Digitali

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