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È Paola Ansuini la responsabile della comunicazione di Mario Draghi

Chi è Paola Ansuini, la responsabile della comunicazione di Mario Draghi che potrebbe segnare una svolta nella linea di Palazzo Chigi.

Arriva a Palazzo Chigi dopo una lunga carriera al fianco del premier, iniziata già alla fine degli anni Ottanta in Banca d'Italia, e tutto fa pensare che darà alla comunicazione di Palazzo Chigi una linea più sobria e formale. Non è la sola donna, però, a cui è affidato il compito di dar voce al nuovo esecutivo.

È Paola Ansuini la nuova portavoce di Mario Draghi o, meglio, la responsabile dei rapporti tra Palazzo Chigi e la stampa. La sua nomina è già stata salutata da qualcuno come la fine della – discussa – era Casalino (così ha fatto, per esempio, la Repubblica in un articolo dal titolo “Draghi chiama Paola Ansuini per la comunicazione di Palazzo Chigi: stop ai social, si parla solo se c’è qualcosa da dire”): l’iperbole servirebbe a descrivere la virata di rotta che il nuovo capo della comunicazione del governo Draghi e il suo staff sarebbero intenzionati a dare al modo in cui Presidente del Consiglio e ministri si interfacciano con media, professionisti dell’informazione e cittadini e, per diretta conseguenza, allo stile della comunicazione politica italiana.

Chi è la responsabile della comunicazione del Presidente Draghi?

Chi è Paola Ansuini? Sul profilo LinkedIn della portavoce di Draghi si legge ancora della carica di responsabile della comunicazione di Banca d’Italia: una carica recente, risalente al 2013, quando l’ente si è dotato per la prima volta di una figura simile.

La carriera di Paola Ansuini in Banca d’Italia, e al fianco di Mario Draghi quindi, inizia però molto diversi anni fa, precisamente nel 1988, quando entra a far parte dell’ufficio stampa. Da allora ha ricoperto all’interno dello stesso ente funzioni diverse: da vicecapo della delegazione a Bruxelles a curatrice della comunicazione per il cosiddetto Financial Stability Board, il sistema di controllo finanziario internazionale. Prima ancora, una laurea in Scienze Politiche alla LUISS. È dallo stesso curriculum di Paola Ansuini che si intuiscono le sue passioni: la lettura, la musica di Bach, i cani (come il suo golden retriever).

Una svolta per lo stile di comunicazione di Palazzo Chigi?

Come cambierà la comunicazione istituzionale di Palazzo Chigi dopo l’arrivo della coppia Draghi-Ansuini è forse troppo presto per dirlo.

Al momento c’è di certo che Draghi non ha (ancora) alcun profilo social ed è difficile, anche per questo, immaginare che possa continuare quella linea della disintermediazione “estrema” – ottenuta con dirette social programmate e pubblicizzate in largo anticipo, ecc. – che potrebbe essere valsa all’ex premier Giuseppe Conte il picco di gradimento durante le settimane di lockdown.

Con ogni probabilità, insomma, la linea continuerà a essere quella dei giorni delle consultazioni e del primo consiglio dei ministri da premier incaricato: più sobrietà e meno frequenza nelle comunicazioni alla stampa e ai cittadini (cosa che qualcuno ha già riassunto con lo sloganil governo Draghi comunicherà solo quando ci sarà qualcosa da comunicare“).

Qualche giornalista e qualche “chigista” ha raccontato di come con Paola Ansuini al capo della comunicazione di Mario Draghi ci sia stato già meno spazio per le soffiate e le anticipazioni alla stampa – interrompendo quella che durante la prima fase dell’emergenza sanitaria era diventata la consuetudine delle bozze dei DPCM fatte circolare prima della firma – ma anche per PR, spin doctoring e grandi media event organizzati soprattutto a uso e consumo dei professionisti dell’informazione.

Una grande differenza – sebbene trattandosi di eventi molto diversi –, come scrive il giornalista del Corriere della Sera Antonio Crispino in un post su Facebook, c’è stata per esempio in come è stato organizzato mediaticamente il rientro in Italia di Silvia Romano dal governo Conte e da quello Draghi quello delle salme dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci uccisi in Congo

Non solo Paola Ansuini: le altre professioniste della comunicazione del governo Draghi

Quello che la nuova squadra di comunicazione del governo Draghi sembra essere stata già in grado di fare certamente è dare più spazio alle professioniste donne. Come sottolinea Alley Oop, infatti, la nomina di Paola Ansuini a portavoce del premier non è venuta da sola: c’è Carlotta Sabatino come portavoce della ministra del Sud, Mara Carfagna; Manuela Perrone come responsabile della comunicazione del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta; Raffaella Calandra al fianco della Guardasigilli Marta Cartabia. L’elenco potrebbe continuare a lungo grazie ai tanti ministri del governo Draghi che hanno scelto di affidare la propria comunicazione a professioniste donne che, continua Alley Oop,

«sono nate fra gli anni ’70 e inizio anni ’80, sono laureate, spesso con master di specializzazione, per la maggior parte sono giornaliste professioniste con esperienze in redazioni giornalistiche (diverse in agenzie stampa). Alcune hanno avuto esperienze all’estero e comunque parlano a buon livello lingue straniere. Per nulla appariscenti sui social, in diverse hanno già lavorato nelle istituzioni o nella politica, ma ci sono anche outsider al primo giro nei palazzi del governo italiano».

Un segnale incoraggiante soprattutto in un contesto che ancora poco premia le donne nei media e che non di rado vede le giornaliste donne oggetto di attacchi ad personam, atteggiamenti abusanti, linguaggio dell’odio.

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