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Con un takeover durante la settimana della moda, Dolce & Gabbana celebra le botteghe storiche di Milano

progetto autentica di dolcee gabbana milano fashion week 2022

Per la Milano Fashion Week 2022 Dolce & Gabbana ha selezionato 12 botteghe storiche della città e realizzato allestimenti ad hoc, celebrando tradizione e genuinità e riscrivendo in parte le regole del destination marketing.

A definire l’anima di una città, fino a diventare parte irrinunciabile nella costruzione della sua stessa identità e del suo stesso brand , contribuiscono anche negozi e attività commerciali storici e le persone intraprendenti che sono dietro a ciascuno di questi. Sembra essere questo il messaggio principale del progetto Autentica” di Dolce & Gabbana. In occasione della Milano Fashion Week 2022 il brand – che ha sfilato il 26 febbraio – ha organizzato un vero e proprio takeover delle botteghe storiche di Milano, quelle diventate negli anni punti di riferimento per il quartiere e i suoi abitanti ma anche per gli appassionati di fai da te, fiori, cartoleria di tutta la regione.

Le botteghe che hanno fatto la storia di Milano vestite a festa da Dolce & Gabbana

Tra i negozi storici di Milano selezionati per il progetto “Autentica” di Dolce & Gabbana, in totale dodici, ci sono: la cartoleria Boati di Viale Sabotino, nata a metà degli anni Quaranta e oggi portata avanti dalle nipoti del fondatore; il negozio di ferramenta Prato che, fondato addirittura nella seconda metà degli anni Venti, è diventato nel tempo una vera e propria istituzione a Porta Romana; il panificio Stucchi, la salumeria Fratelli Maio, la pasticceria Sommariva, tappe irrinunciabili per un tour gastronomico e per chi è alla ricerca dei sapori più genuini delle tradizione meneghina; L’Artigianoteca di Viale Premuda, che è rimasto uno dei pochi posti in città in cui si riparano ancora a mano e come si faceva un tempo scarpe e borse; il Bar Picchio, dagli anni Settanta luogo di ritrovo prediletto per un caffè o un aperitivo e due chiacchiere con gli amici; il New San Francisco, uno dei pochi negozi di dischi sopravvissuti alla crisi del settore; la bottega fiorita di Giovanni Borgonovo che nel traffico di San Babila porta ancora avanti l’attività della bisnonna.

autentica milano dolce e gabbana fashion week

Fonte immagini: Corriere.it

progetto autentica di dolce e gabbana

Per ciascuna di queste botteghe che hanno fatto la storia – e contribuito alla floridezza – del commercio meneghino Dolce & Gabbana ha pensato a un allestimento personalizzato per le vetrine, i banconi, eventuali tavoli e posti a sedere, ma anche per grembiuli e camici da lavoro di titolari e dipendenti.

Il logo e l’identità visiva del progetto – la scritta “Autentica” e dei motivi geometrici in multicolor – riportati su adesivi, etichette per i prezzi, shopper e packaging dei prodotti segnalavano, invece, agli avventori che il negozio in cui avevano deciso di entrare e far compere era di quelli selezionati dal brand come più rappresentativi della tradizione della città.

dettagli allestimento dolce e gabbana botteghe milanesi fashion week

Fonte immagine: iO Donna

Nei negozi storici c’è l’anima più genuina della città (e una forza resiliente)

«Le botteghe sono luoghi genuini, dove Milano traspare in modo non alterato […] autentico. Autentici come la cultura popolare e al tempo stesso come opere d’arte» è stata la risposta che gli stilisti hanno dato a chi ha chiesto loro il perché di una scelta così sui generis per un evento collaterale alle sfilate, come pure la maggior parte delle maison ne organizzano sempre durante le settimane della moda.

Il progetto “Autentica” di Dolce & Gabbana, per restare alle parole degli stilisti, sarebbe però anche un omaggio a come le realtà locali e le attività artigiane hanno saputo resistere alle difficoltà dettate da questi due anni di pandemia, rafforzandosi a volte ancora di più nel loro ruolo di punto di riferimento per il quartiere e i suoi abitanti.

Come il progetto “Autentica” di Dolce & Gabbana riscrive anche le regole della promozione del territorio

L’artigianalità, la tradizione, il made in Italy, la celebrazione delle cose genuine e fatte “proprio come una volta” sono, ancora, valori cari e da sempre celebrati dalla maison nelle collezioni, nelle campagne pubblicitarie, nell’organizzazione dei grandi eventi. Noto e chiacchieratissimo è il modo in cui il brand si è appropriato nel tempo di luoghi iconici e al cuore di città come Palermo o Napoli per organizzare show e shooting. La stessa campagna pubblicitaria per la collezione P/E 2022 è stata scattata da Juergen Teller nel vecchio cuore commerciale del capoluogo siciliano.

campagna dolce e gabbana pe 2022

Due immagini dalla campagna pubblicitaria per la collezione P/E 2022 di Dolce & Gabbana realizzata da Juergen Teller. Fonte: Dolce & Gabbana

Come già lo spot Dolce & Gabbana girato per i vicoli di Napoli, insomma, le botteghe milanesi customizzate dalla firm in occasione della Settimana della Moda 2022 sembrano declinare in maniera originale e per certi versi inaspettata i principi del destination marketing e della promozione del territorio. Se non è un mistero, infatti, che le fashion week richiamano flussi turistici significativi nelle città protagoniste, quale occasione migliore per disegnare una mappa di luoghi meno mainstream, più quotidiani ma non per questo meno rappresentativi o meno affascinanti e capaci di incarnare l’animo e le personalità delle stesse, come quella punteggiata da negozi in cui da sempre i loro abitanti vanno a fare compere?

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