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Safer Internet Day 2024: Microsoft annuncia la nuova edizione del Global Online Safety Survey

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Il report sulla sicurezza online di Microsoft rivela che a l'AI generativa suscita più entusiasmo tra Gen Z e Millennial e che gli adolescenti italiani mettono in pratica diverse azioni per tutelare la propria privacy in Rete

In occasione del Safer Internet Day 2024, è stata rilasciata da Microsoft la nuova edizione del “Global Online Safety Survey 2024: parents’ and kids’ perceptions of online safety”, report elaborato annualmente dall’azienda e incentrato, come suggerisce il titolo stesso, sulle percezioni di genitori e adolescenti rispetto alla sicurezza online. Non poteva mancare nel report, considerando che l’AI è uno dei trend del momento, anche un focus proprio sulla percezione che si ha rispetto alle opportunità che questa tecnologia offre e ai rischi che comporta.

Come è stato elaborato il report Microsoft sulla sicurezza online 2024

Il report cerca di dare una rappresentazione della percezione della sicurezza online di parenti e adolescenti a livello mondiale e, proprio per questa ragione, per condurre l’analisi è stato selezionato un campione di 17.000 persone, composto da adolescenti (età 13-17) e genitori di ragazzi di età compresa tra 6-17 anni e adulti (età 18-64), residenti in 17 diverse nazioniAustralia, Brasile, Canada, Colombia, Danimarca, Repubblica Ceca, Corea del Sud, Francia, Germania, India, Italia, Messico, Regno Unito, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica.

Il report rilasciato da Microsoft nel giorno dedicato alla sicurezza online, il Safer Internet Day 2024, che si celebra ogni anno in Europa il 6 febbraio, si basa, più nello specifico, su un sondaggio svolto tra luglio e agosto 2023.

Cosa emerge dal Global Online Safety Survey Microsoft

Come si legge nel blog post Microsoft: «la Global Online Safety Survey rivela che il 67% degli intervistati a livello globale ha sperimentato una situazione di un rischio online nell’ultimo anno. Percentuale in lieve miglioramento rispetto allo scorso anno (nel 2023 si attestava al 69%), ma che sale al 70% se consideriamo i teenager, ovvero la fascia 13-17 anni, e all’85% se consideriamo la fascia 18-19 anni. La percentuale invece di persone in Italia che hanno subito un rischio online è del 60% (vs.62% del 2023), cifra che sale al 63% per i teenager».

Dai principali insight del report Microsoft sulla sicurezza di adolescenti e genitori in Rete, e ancora di più se si guarda anche ai dati su minori e digitale condivisi da Save The Children sempre in occasione del Safer Internet Day 2024, risulta chiara l’esigenza di mobilitarsi verso una maggiore sicurezza online.

I principali dati su sicurezza dei minori in Rete in Italia secondo Microsoft

Tra i dati riportati da Microsoft che riguardano il contesto italiano si legge che i rischi più comuni sono quelli di disinformazione (45%), rischi per la persona quali possono essere hate speech , cyberbullismo , minacce (34%) e contenuti violenti (32%).

I rischi sessuali online, poi, avrebbero colpito più i ragazzi (16%) che le ragazze (10%).

Proprio i rischi sessuali (50%), oltre che il cyberbullismo (38%), preoccuperebbero di più i genitori dei teenager, che, però, sottovaluterebbero molto i rischi a cui i propri figli potrebbero essere esposti.

I ragazzi italiani, però, sembrerebbero non essere degli sprovveduti: secondo i dati raccolti da Microsoft, infatti, non soltanto l’89% degli adolescenti italiani parla con i propri genitori di aver avuto esperienza di un rischio online, ma «il 73% non condivide informazioni sensibili, il 61% verifica le richieste di follow e di amicizia, il 58% utilizza strumenti come il blocco degli utenti o la rimozione dei follower ».
Inoltre, il «55% dei teenager per proteggersi da eventuali rischi rende il proprio account privato, il 39% rivede le richieste di amicizia e di follow e sempre il 39% attiva dei filtri sui contenuti».

Interessati all’AI generativa sono GenZ e Millennial

Come anticipato in apertura, una parte del report Global Online Safety Survey Microsoft è stata dedicata all’AI generativa e alla sua percezione. Secondo i risultati a esserne entusiasti sarebbero soprattutto Millennial e GenZ.

Queste ultime due sarebbero, infatti, anche le generazioni che più conoscono l’AI generativa (il 27% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e dal 25% dei Millennial) e più la utilizzano (almeno una volta dal 56% dei giovani adulti e dal 43% dei Millennial).

Come si legge ancora nel blog post Microsoft:

«gli scenari d’uso che hanno generato maggiore entusiasmo sono quelli di natura più pratica: le traduzioni per esempio apprezzate dal 43% degli intervistati nel mondo (46% in Italia), la richiesta di informazioni gradite dal 36% (38% in Italia). I livelli di preoccupazione più elevati sono invece riservati agli scenari che minacciano la proprietà intellettuale, la creatività umana o l’identità personale.

L’AI generativa è però anche fonte di preoccupazione: l’87% degli intervistati nel mondo dichiara di essere preoccupato per almeno uno degli scenari di utilizzo. La preoccupazione aumenta con l’età: tocca infatti il 63% della GenZ, il 65% dei Millennial, il 70% della GenX e il 73% dei Boomer.

Truffe (71% nel mondo vs. 75% in Italia) deepfake (69% nel mondo vs. 71% in Italia) e abusi online (69% nel mondo vs. 72% in Italia) sono le 3 principali fonti di preoccupazione legate all’AI generativa».

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