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La nuova Barbie Bebe Vio, ispirata alla campionessa paralimpica, invita a sognare l'impossibile

Barbie Bebe Vio

La nuova Barbie Bebe Vio è ispirata alla campionessa paralimpica di scherma: ne esiste un unico esemplare e fa parte del programma Shero.

«I’m a Barbie Girl»: così la campionessa paralimpica ha salutato su Instagram la nuova Barbie Bebe Vio. Dopo l’astronauta Samantha Cristoforetti e la chef stellata Rosanna Marziale, la Mattel ha scelto infatti di omaggiare con una bambola ispirata alle sue sembianze un’altra grande donna italiana, simbolo di coraggio e intraprendenza e, soprattutto, ottimo modello aspirazionale per tutte le bambine.

La nuova Barbie Bebe Vio è un omaggio al coraggio della campionessa e un invito a sognare l’impossibile

La storia sportiva di Bebe Vio, per chi non la conoscesse, comincia ben prima di quella malattia, una meningite fulminante, che a undici anni le causa l’amputazione di gambe e avambracci: fin da piccolissima amava la scherma tanto che, come ha raccontato ancora su Instagram nel presentare la nuova Barbie Bebe Vio, uno dei suoi giochi preferiti era «infilzare Ken facendo tirare di scherma la mia Barbie». Da qui la scelta di continuare a fare sport anche dopo la malattia, con l’aiuto della famiglia e dei medici che la seguivano, cominciando a schermare in carrozzina e diventando la prima schermitrice con braccio armato protesizzato, fino ad arrivare ai successi più noti e agli ori olimpici e sempre al grido di se sembra impossibile allora si può fare (una sorta di personalissimo motto che l’atleta ha rivelato in più occasioni pubbliche, ndr).

Schermitrici, cestiste, astrofisiche: perché le bambine hanno bisogno di role model nuovi

Non è difficile capire allora perché Mattel abbia pensato proprio a Bebe Vio per il suo Shero, un programma a metà tra brand activism e strategia di rebranding (dopo che l’azienda è stata accusata per anni di diffondere uno stereotipo di femminilità sessista e legato all’immagine di donna oggetto) che trasforma le iconiche bambole in role model nuovi in cui le bambine possano identificarsi facilmente. Non solo Barbie Bebe Vio insomma: per celebrare i suoi sessant’anni sul mercato, e con ogni probabilità preoccupata dai competitor emergenti nel settore delle bambole, Mattel ha scelto giornaliste sportive, cicliste, tenniste, chef, astrofisiche e via di questo passo per lanciare un messaggio semplice: mai smettere di credere nei propri sogni.

barbie bebe vio completa progetto Shero

Con Shero, Mattel propone a tutte le bambine nuovi “modelli d’ispirazione” per il loro futuro.

Il cosiddetto “dream gap” – espressione ripresa anche da Mattel per una serie di spot e campagne a tema – infatti opererebbe nel fare in modo che le bambine abbandonino i propri sogni di carriera, di realizzazione prima rispetto ai coetanei maschi, proprio perché indotte dalla pressione di una società che non ha ancora risolto il gender gap in quasi nessun campo. Ecco perché soprattutto alle bambine servono modelli nuovi, che le allontanino dal solito ruolo di mogli, madri, maestre.

barbie bebe vio com'è fatta

Non si trova in vendita come la maggior parte delle altre bambole ispirate alle grandi figure femminili, ma la Barbie Bebe Vio è soprattutto un simbolo di coraggio, ostinazione e capacità di sognare.

Da qui un certo senso di responsabilità avvertito da tutte le prescelte da Mattel per diventare nuovi modelli d’ispirazione per le bambine: ne parla esplicitamente Bebe Vio, pur pensando con gioia a tutte quelle bambine e tutti quei bambini, magari diversamente abili (come quelli a cui da anni fa da mentor per l’entrata nel mondo dello sport grazie alla onlus art4sport a cui ha dato vita con i genitori), che da oggi potranno più facilmente immaginare un futuro nella scherma o in qualsiasi altro sport.

La Barbie Bebe Vio comunque, come la maggior parte delle bambole del progetto Shero, è una one of a kind: ne esiste un solo esemplare, consegnato all’atleta e con valore simbolico. Bambine e bambini potranno immaginarsi, invece, nelle vesti di atleti, pizzaioli, ricercatori, esploratori, pittori grazie alla serie di Barbie Carriere o sperimentare con stili, abbigliamento, personalità grazie a quelle che sono state già ribattezzate come Barbie ungendered (bambole Mattel, ma non a marchio Barbie, che fanno propria la filosofia gender fluid).

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