Nasce la prima associazione di settore per influencer e creator

L’Associazione Italiana Content & Digital Creator – AICDC è la prima associazione di settore dedicata agli italiani – e sono sempre più numerosi – che lavorano nella cosiddetta creator economy.

Cos’è e di cosa si occupa l’Associazione Italiana Content & Digital Creator – AICDC

Nata da poco, ha come obiettivo quello di «supportare e assistere»¹ influencer e altri creator digitali «in ogni fase del processo di miglioramento delle condizioni lavorative», come si legge sul sito ufficiale.

Nella pratica ciò si traduce in una serie di servizi di assistenza legale, fiscale e persino psicologica dedicati agli associati e grazie ai quali gli ultimi potranno «massimizzare il [proprio] potenziale creativo», continuano dall’AICDC.

Nonostante il mercato dell’influencer marketing sia un mercato maturo anche in Italia e il ruolo degli influencer ormai compreso anche a livello istituzionale, tanto che qualcuno è stato coinvolto nell’ultima campagna istituzionale per la sicurezza stradale, nel comparto mancano ancora regolamentazione e un’adeguata tutela.

Due primi segnali positivi sono stati in tal senso, prima, il riconoscimento ufficiale della professione di content creator e, successivamente, la nascita del primo sindacato italiano degli influencer (Assoinfluencer).

Assoinfluencer è il primo sindacato degli influencer italiani

Da associazione di categoria si occupa di giusto compenso e difesa legale dei creator digitali, ma tra le missioni di Assoinfluencer c’è molto di più, compreso far sì che gli influencer siano riconosciuti come professionisti.

Leggi

Ora l’Associazione Italiana Content & Digital Creator – AICDC si propone obiettivi pratici come soprattutto arrivare a definire un codice Ateco apposito per influencer e content creator, che ancora manca e che renderebbe più semplice la gestione fiscale e previdenziale della professione.

Grazie a partnership come quella con il Moige, la prima associazione di settore per content e digital creator fisserà policy per quanto riguarda grandi temi come cyberbullismo e hate speech che dilagano sui social e chiederà ai propri associati di rispettarle.

Per gli associati, intanto, è stato già stilato un codice etico che stabilisce criteri di «adeguatezza e opportunità» per lo svolgimento della professione.

Creator economy: un osservatorio svela i numeri italiani

Un osservatorio, nato in collaborazione con l’Istituto per la Competitività e il Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” della LUISS (I-Com) e sostenuto da Digit’Ed e Nextalia, si occuperà di monitorare il mercato in termini economici e occupazionali.

I primi dati, presentati a dicembre 2023 durante un evento a Roma, hanno mostrato come in Italia ci siano attualmente almeno 350mila professionisti della creator economy e il comparto muova un potenziale giro di affari da 2.55miliardi di euro.

Altri dati, del resto, avevano sottolineato che attualmente quasi otto italiani su dieci seguono almeno un influencer e almeno un italiano su due acquista prodotti o servizi consigliati dagli influencer.

Sono numeri che rendono ancora più evidente la necessità di intervenire a regolamentare il settore, a doppia tutela sia di chi ci lavora e sia soprattutto di cittadini e consumatori.

C’è anche Khaby Lame nel consiglio direttivo dell’AICDC

Gli associati alla nuova Associazione Italiana Content & Digital Creator sarebbero già almeno 250.

Tra loro c’è anche Khaby Lame che con i suoi oltre 160milioni di follower su TikTok e 80milioni di follower su Instagram è stato spesso nominato tra i content creator italiani più seguiti di sempre.

Altri nomi sono quelli di Luca Campolunghi, Sespo, Giulia Latini, Gabriele Vagnato, Klaus, Cartasegna, Samara Tramontana, Andrea Muzzi, Ignazio Moser.

Presidente dell’AICDC è Sara Zanotelli, vicepresidente Marcello D’Onofrio.